Idea geniale? Lo scooter a metano con la cartuccia da campeggio
La francese GDF Suez una decina di anni fa presentò un Xmax 125 alimentato a metano. Invece di un grosso e pesante serbatoio del gas, c'era una bomboletta nel vano sottosella facilmente sostituibile
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Il gas finora non ha sfondato
Il centro di ricerca di GDF Suez (colosso francese della produzione e distribuzione di energia elettrica e gas) nel 2012 realizzò questo prototipo alimentato a metano sulla base di uno Yamaha Xmax 125. Gli scooter "bifuel", cioè alimentati a benzina e a gas (metano o GPL) non sono una novità, in passato si cercò di fare qualcosa. Nel 2003 venne addirittura messo in commercio un kit GPL regolarmente omologato: lo produceva la Lovato (azienda specializzata in impianti GPL per auto) e permetteva di convertire gli scooter Euro 0 in veicoli "ecologici", esattamente come accade per le auto. Dopo un paio d'anni il kit uscì dai listini per lo scarso successo presso il pubblico e soprattutto le case costruttrici: unica eccezione la cinese Linhai che lo propose ufficialmente, mettendo a listino il Monarch 150 (uno scooter simile al Majesty) anche in versione GPL.
La "cartuccia" da campeggiatori
Il prototipo di Xmax proposto da GDF Sue nascondeva però una novità molto interessante. Invece che in un serbatoio di metallo, grosso e pesante, il metano era contenuto in una bomboletta a sgancio rapido che stava nel vano sottosella e poteva essere sostituita in un attimo quando si scaricava. L'idea era di fare il pieno comprando la "ricarica" al distributore o in un negozio, come si fa per i fornelli da campeggio. Restava comunque la possibilità di far rifornimento nei (rari) distributori. La "bomboletta" era realizzata in materiale composito, robustissimo ma leggero per non penalizzare la maneggevolezza dello scooter. C'era però un grosso limite, l'autonomia: con una bomboletta piena si facevano solo 55 km, comunque sufficienti per gli spostamenti in città e per gli spostamenti più lunghi si poteva contare sempre sul serbatoio della benzina.
Meno inquinamento e tanto risparmio sul "pieno"
L'utilizzo del gas permette di ridurre le emissioni inquinanti: passando dalla benzina al metano (sullo stesso veicolo) il CO2 scende del 26% mentre l'ossido di azoto cala addirittura del 39%. I vantaggi all'epoca erano anche per il portafogli: il metano costava molto meno della benzina, con soli 3 euro si potevano percorrere circa 100 km. Ora con il prezzo del metano alle stelle la situazione è cambiata. L'intenzione annunciata da GDF Suez era di industrializzare questo sistema di alimentazione e poi metterlo in vendita, ma invece non se ne fece nulla. Secondo voi un'occasione persa?
Foto e immagini
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