Eterno dilemma: Vespa o Lambretta?
Quasi coetanei, gli scooter Piaggio e Innocenti sono frutto di un’esigenza comune: convertire la produzione bellica e, al contempo, rimettere “in moto” l’Italia
Piaggio o Innocenti?
Vespa o Lambretta? Un “dualismo” che è anche una delle rivalità più celebri della cultura motociclistica italiana. Iniziata nel secondo dopoguerra, questa “competizione” ha segnato non solo la storia degli scooter, ma anche quella del design e della filosofia produttiva. Sintetizzando potremmo dire che mentre la Vespa, certamente più famosa grazie anche alle ottime compagne di marketing, ha rappresentato l'immagine dell'italianità agile e popolare, la Lambretta, scelta da chi desiderava “distinguersi” con un mezzo meno famoso, ha incarnato invece una visione decisamente più tecnica e, potremmo dire, raffinata. Ma sarebbe riduttivo: senza tifare per l’una o per l’altra, né tanto meno cercare di eleggere una vincitrice, cerchiamo di approfondire il discorso mettendo piuttosto a confronto alcuni degli aspetti tecnici che, forse più di altri, hanno contribuito ad alimentare l'eterna sfida portata avanti da due fazioni tra loro ben distinte.
Complessità della progettazione e qualità generale
Nonostante Vespa abbia avuto un successo commerciale innegabilmente maggiore, è indubbio che Lambretta sia stata progettata con maggiore attenzione ai dettagli e, non ce ne vogliano i fan di Pontedera, una qualità generale superiore. Qualche esempio? La Lambretta è dotata di un telaio vero e proprio, al contrario della Vespa che ha una scocca portante. Il motore della Lambretta è posizionato centralmente rispetto all'asse del veicolo, cosa che garantisce una distribuzione del peso più equilibrata rispetto alla Vespa, dove il motore è spostato verso destra (benché a volte “bilanciato” dalla ruota di scorta). Altro aspetto da considerare è che il blocco motore della Lambretta, più massiccio rispetto a quello della Vespa, funge anche da braccio della sospensione posteriore e che, grazie proprio alla sua posizione ottimale nel telaio, migliora il comfort di guida e riduce i contraccolpi derivanti dalle irregolarità del terreno. A tutto ciò va aggiunta la maggiore robustezza di alcune componenti utilizzate dalla Innocenti, con evidenti benefici in termini di durata ed affidabilità. Tuttavia, alcune evoluzioni tecniche progettate da Piaggio (si pensi al sistema di ammissione a valvola rotante) hanno permesso a Vespa di “rifarsi” sulla concorrente meneghina e togliersi qualche soddisfazione. Ma andiamo con ordine.
La Lambretta LI seconda serie
Trasmissione
Dal punto di vista della trasmissione, la Lambretta utilizza una catena per la trasmissione primaria con parastrappi a molla sul pignone motore e, per la secondaria, il sistema a ingranaggi. La Vespa, invece, ha un motore più compatto in cui tutte le trasmissioni, sia primaria che secondaria, avvengono tramite ingranaggi. Semplificando, ciò implica che nel motore della Vespa si verificano due inversioni del senso di rotazione dall'albero motore alla ruota, mentre nella Lambretta solo una. Da sottolineare anche il fatto che mentre la Lambretta posiziona il gruppo frizione sull'asse primario del cambio, sulla Vespa si trova sull'albero motore, con vantaggi sia in termini di prestazioni che di affidabilità.
Robustezza meccanica
Un punto di forza della Lambretta è senza dubbio la maggiore robustezza di alcuni suoi componenti meccanici. Se per esempio la crociera del cambio (quella componente snodata che trasmette il movimento alle ruote) garantiva sullo scooter della Innocenti una maggiore durata, quelle abbinate ai motori messi a punto da Piaggio, in particolare quelli equipaggiati dalle versioni più potenti da 180 e 200 cm³, soffrivano di un’usura decisamente più rapida. Un difetto che venne risolto solo con l'introduzione della crociera piatta e del nuovo asse secondario del cambio introdotto sulla Vespa PX Arcobaleno degli anni 80.
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Sistema di aspirazione
Di contro, la vera innovazione della Vespa risiede nel sistema di ammissione a valvola rotante, che è uno dei punti tecnici in cui riesce a superare la Lambretta. Questo sistema, introdotto dalla Piaggio alla fine degli anni ’50, è più evoluto rispetto alla classica ammissione nel carter regolata dal pistone, e consente una fase di aspirazione asimmetrica che permette a sua volta una più ampia apertura senza compromettere la performance ai bassi regimi. Mentre nel sistema a pistone la fase di aspirazione è limitata per garantire un funzionamento regolare a regimi inferiori, la valvola rotante consente infatti di sfruttare l'inerzia dei gas per ottimizzare la potenza e l’efficienza del motore, migliorando in particolare la risposta ai regimi più alti.
Manutenzione
Va detto: la manutenzione sulla Lambretta risulta essere più impegnativa rispetto a quella sulla Vespa. Un esempio evidente è l'accessibilità del gruppo termico, che rende operazioni come lo smontaggio e rimontaggio della testata, necessarie per rimuovere incrostazioni o sistemare lo squish (cioè lo spazio tra il pistone e la testa del cilindro), decisamente più lunghe e complesse.