Salta al contenuto principale

Chi si ricorda del Velosolex elettrico? L'e-Solex fu un flop!

La mitica bicicletta a motore francese tornò in Italia ridisegnata da Pininfarina e dotata di un motore elettrico. Bella ma cara, fu un insuccesso

Il futuro è l'elettrico ma..

Il Velosolex (o più, semplicemente Solex) venne ideato dall'azienda francese Solex nel 1946. Proposto come la bicicletta "che viaggia da sola ("qui roulait toute seule" era lo slogan del lancio), nei circa 42 anni di produzione dal 1946 all'88 venne venduto in ben 7 milioni di esemplari nel solo territorio francese. Il modello riscosse fin da subito un buon successo grazie al prezzo contenuto e alla particolarità della trazione anteriore e della trasmissione a rulli (il propulsore era piazzato sopra la ruota anteriore).

Un mezzo che ha segnato storia e costume dei francesi e quindi il suo ritorno fece inevitabilmente scalpore. L'e-Solex fu presentato al salone di Parigi del 2007 dal Gruppo Cible, società francese che, dopo aver dalla Magneti Marelli il marchio Solex, aveva affidato a Pininfarina la realizzazione di un modello che si ispirasse alle linee di quello originale. 

Detto fatto, il ciclomotore elettrico piacque parecchio e face parlare di sé tutta la stampa, ma ci vollero 5 anni prima che riuscisse ad approdare sul nostro mercato. Ad importarlo la reggiana Autosonik che presentò l'intera gamma al pubblico durante il Motor Bike Expo di Verona del 2012.
La gamma Solex prevedeva tre modelli: due biciclette a pedalata assistita Solexity e VeloSolex (quest'ultima pieghevole) e, ovviamente, l'e-Solex, un "full-elettrico" di soli 40 kg, dotato di freni a disco e di un compatto computer di bordo. L'e-Solex raccoglieva l'eredità del vecchio Solex con motore da 49 cm3 e trazione anteriore, mantenedone lo stile ma innovandone la tecnica: l'e-Solex infatti "abbandonava" il motore a scoppio in favore dell'elettrico e il propulsore non era più alloggiato sopra la ruota anteriore ma nella zona "classica" dei pedali, una soluzione che facava passare la trazione da anteriore a una più "tradizionale" posteriore. L'e-Solex era capace di una velocità massima di 35 km/h e di un'autonomia di circa 40 km; per ricaricare completamente la batteria erano necessarie otto ore mentre ne bastavano quattro per una ricarica del 70%. Il prezzo dell'e-Solex era di 2.490 euro mentre le due biciclette Solexity e VeloSolex costavano invece 1.990 e 1.790 euro. Prezzi non proprio bassi per l'epoca e che decretarono l'insuccesso di questo interessante ciclomotore.


L'e-Solex da record

E per chi non fosse convinto delle prestazioni dell'elettrico e-Solex è giusto sapere che nell'agosto del 2012 il ciclomotore francese sbarcò sbarcato a Bonneville e ottenne il record di velocità per veicoli con motore "non-convenzionale". A compiere l'impresa tre amici francesi che incuranti dei bolidi da 350 km/h che sfrecciavano affianco a loro, raggiunsero ben 32 km/h in circa 3.200 metri. Per i nostalgici innamorati del motore a benzina e della trazione anteriore segnaliamo che sempre in quegli anni c'era il Black'n Roll, un Velosolex S3800 modernizzato e omologato prodotto dalla francese Mopex e venduto a poco più di 1.000 euro. Qualche anno dopo al Black'n Roll si aggiunse il Mopelex (foto sotto), una versione ibrida dotata di motore a scoppio anteriore e elettrico posteriore.

Nella foto il Mopelex prodotto dalla Mopex: ha il classico motore a scoppio sulla ruota anteriore e un propulsore elettrico nella ruota posteriore con pacco batterie sul portapacchi.
Leggi altro su:
Aggiungi un commento
Carlo Recla
Mar, 01/24/2012 - 17:17
Accattivante nella linea, carissimo come prezzo, in realtà condivide solo il nome con il suo progenitore, giacchè il cilindro sopra la ruota anteriore, che ospitava il motore, pare abbia ora solo funzioni estetiche. Finalmente abbandonata, come sembra, la trasmissione a rullo: e mi piace ricordare che nel primo dopoguerra l'italiano ingegner Silvio Barison (quello delle auto con distribuzione a cono rotante) progettò un veicolo molto simile al Velosolex, ma con trasmissione a catena sulla ruota anteriore, progetto che tuttavia non ebbe seguito produttivo.