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Tutto sulle biciclette elettriche: cosa sono, come funzionano e quanto costano

Le ebike sono una valida alternativa a moto e scooter in parecchi contesti. In questa guida vi spieghiamo caratteristiche, pregi e difetti di questi mezzi

Cosa sono

Si tratta di biciclette con l’aggiunta di un motore elettrico che supporta la pedalata muscolare per ridurre lo sforzo. Questa soluzione è stata ideata da Yamaha nel 1989 e fornisce l’aiuto del motore elettrico solo in combinazione con la pedalata. 

Come sono fatte

Rispetto alla bici tradizionali sono dotate di un sistema elettrico, detto anche kit, che è formato da 6 componenti principali. 

- Motore elettrico: ha potenza nominale massima di 250 W e può essere montato nel movimento centrale o nei mozzi delle ruote. 

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Il motore elettrico Polini è uno die più apprezzati

Trasmette la potenza in base al livello di assistenza selezionato, di solito variabile tra 3 e 5 (in alcuni casi sono personalizzabili), con le modalità più basse l’aiuto del motore elettrico è limitato ma così si ha maggiore autonomia, le modalità più alte forniscono maggiore aiuto (fino al 400% dello sforzo impresso sui pedali) e permettono anche di superare le salite più impegnative. 

- Batterie: alimentano il motore elettrico. Sono al litio e hanno capacità variabili da 200 a oltre 1.000 Wh. Possono essere integrate nei tubi del telaio (per lo più quello obliquo), permettendo così un migliore bilanciamento dei pesi e limitando anche l’impatto estetico. Per risparmiare sui costi possono anche essere esterne al telaio, per lo più posizionate nel portapacchi posteriore. Sono per lo più removibili e si ricaricano dalle normali prese di casa in 3-8 ore.

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Sui modelli più economici le batterie sono nel portapacchi posteriore

- Interfaccia del sistema: costituita da comandi e cruscotto, a volte sono integrati a volte separati, con pulsanti vicini alle manopole per consentirne l’azionamento senza togliere le mani dal manubrio. Gli schermi del cruscotto sono digitali e riportano le informazioni principali, come chilometri percorsi, autonomia, modalità di assistenza alla pedalata utilizzata e così via. Sui modelli più raffinati sono dei veri computer, collegabili tramite app allo smartphone, dispositivo che su alcuni modelli può sostituire del tutto il cruscotto.

- Centralina di controllo: gestisce l’intero sistema elettrico, dalla carica della batteria fino al tipo di erogazione della potenza.
- Sensori di rilevamento: forniscono alla centralina informazioni per regolare l’erogazione dell’assistenza alla pedalata. Sono di tre tipi e rilevano la velocità della pedalata (o cadenza), lo sforzo applicato sui pedali dal ciclista (o coppia) e la velocità. Sui modelli di maggiore pregio sono presenti tutti e tre i tipi.

Come funzionano

Per avere il supporto elettrico è sufficiente attivare il sistema e iniziare a pedalare. La spinta del motore sarà erogata in base alla modalità di assistenza selezionata e terminerà in automatico quando si smette di pedalare o si superano i 25 km/h. 

Le norme del Codice della Strada

Per i Codice della Strada le ebike sono equiparate ai velocipedi, ossia alle bici tradizionali, e come tali devono rispettare tutte le norme previste per i modelli muscolari, inclusa la presenza dei dispositivi di segnalazione visiva (luci, catarifrangenti) e acustica (campanello) e di un impianto frenante efficiente. 

Le bici elettriche non sono immatricolate (niente libretto), non hanno l’obbligo di assicurazione RC (responsabilità civile), né di bollo e targa. Per guidarle non c’è bisogno di patente né di casco

Dal punto di vista tecnico, il Codice stabilisce che il motore deve avere al massimo una potenza nominale continua di 250 W (500 W se adibite a trasporto merci), entra in funzione soltanto in presenza della pedalata e sospende l’aiuto solo quando la velocità arriva a 25 km/h o il ciclista smette di pedalare. L’acceleratore è vietato, ma è ammesso un tasto per muoversi senza pedalare fino alla velocità di 6 km/h, è il cosiddetto walk assist. 

Volete provare una ebike? Ecco i demo ride di Yamaha!

I tipi di bici elettriche sul mercato 

Come le muscolari, le e-bike sono disponibili in molte varianti pensate per usi specifici. 

Per la città ci sono tre tipi di modelli. 

  • Folding o pieghevoli caratterizzate da differenti sistemi che permettono di ripiegarle per metterle comodamente nel baule dell’auto o trasportarle come se fossero dei trolley sui mezzi di trasporto pubblici.

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    Le Folding si possono caricare comodamente nel bagagliaio dell'auto

  • City bike sono caratterizzate da una posizione di guida comoda, ruote grandi per incassare senza problemi le buche e, sui modelli più raffinati, da sospensioni (alle volte solo davanti).

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  • Cargo bike, sono bici pensate per il trasporto merci nell’ultimo miglio, hanno ampi cassoni oppure grandi portapacchi èer caricare merce di ogni genere. Sulla base delle cargo bike sono stati sviluppati anche modelli allestiti per il trasporto di bambini.

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Per il tempo libero le ebike si dividono in quattro grandi famiglie. 

-Touring sono le bici da viaggio, quindi comode e robuate, dotate di un’ottima autonomia (oltre i 100 km) e una ciclistica che punta soprattutto sulla stabilità. Le più raffinate sono dotate di sospensioni.

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- Gravel combina le caratteristiche di una mountain bike con quelle di una bici da corsa, in maniera tale da poter percorrere strade sterrate (non off road vero e proprio) a velocità maggiori senza il rischio di incappare in problemi alla ciclistica e alla meccanica.

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- eMTB sono bici da fuoristrada si dividono in hardtail (monoammortizzate) o biammortizzate (o full suspended) e possono avere ruote di diverso diametro, per privilegiare più o meno stabilità e maneggevolezza. La tendenza dei produttori è di allestire le eMTB con diametri da 29” all’anteriore e posteriore oppure con 29” all’anteriore e 27,5” al posteriore.

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-  eRoad sono delle vere e proprie bici da corsa dotate di motore elettrico. Sono leggere, hanno ciclistiche raffinate e motori e batterie compatti per evitare di fare aumentare troppo il peso.

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Quanto costano

I prezzi variano dai 500 a oltre 10.000 euro. I costi di ricarica sono irrisori (pochi centesimi di euro), le spese di manutenzione paragonabili a quelle della bici muscolari con l’aggiunta di un esborso per il controllo del sistema elettrico e per eventuali maggiori usure di pastiglie e pattini dei freni, catena o pneumatici. La sostituzione delle batterie può costare dai 200 euro in su. 

I marchi

I produttori di bici a pedalata assistita sono centinaia, inclusi i costruttori di bici tradizionali che ormai hanno quasi tutti una linea elettrica. L’offerta è variegata e comprende dai piccoli artigiani che assemblano esemplari unici su misura a multinazionali del ciclo presenti con diversi marchi e listini decine modelli. Tra i marchi italiani più noti ricordiamo Askoll, Atala, Bottecchia, Ciclo MBM, Ducati, Fantic, Lombardo e Thok. Tra quelli stranieri citiamo Bergamont, Cannodale, Decathlon, Flyer, Focus, Haibike, Husqvarna, KTM, Lapierre, Orbea, Riese&Mulle, Scott, Specialized e Trek

I sistemi elettrici

A muovere le e-bike sono i sistemi elettrici, detti anche kit, di solito forniti da produttori specializzati. I più diffusi sono realizzati da Bosch e Shimano, ma sono diffusi anche quelli di Bafang, Brose, Yamaha e Fazua. I kit made in Italy più conosciuti sono Polini, Olieds e Zehus. Alcuni produttori di e-bike sviluppano da sé i kit. 

I vantaggi

Agili e pratiche in città come le bici muscolari, le e-bike sono meno faticose da usare e consentono una velocità media superiore. Il supporto elettrico permette a tutti di effettuare tragitti più lunghi e impegnativi, come quelli con salite ripide. Il tutto a emissioni zero e con bassi costi di gestione. 

Gli svantaggi

Le bici elettriche pesano di più, se la batteria si scarica si fatica di più. Non avendo targa né documenti per i ladri sono facili da rivendere e visto quanto possono costare non è affatto una buona notizia.

Vietato truccarle

Aumentare la velocità massima e fare in modo che il motore funzioni senza pedalare sono alcune delle modifiche che si sarebbe tentati di fare. Sono ovviamente vietate dalla legge, perché in questo modo si trasforma la ebike in un veicolo motorizzato in grado di muoversi autonomamente. Se si viene sopresi alla guida di ebike truccate le forze dell’odine possono contestare, la mancanza di casco (qui le norme sull'obbligo del casco), assicurazione (qui le norme sull'RC obbligatoria) e targa, oltre al mancato rispetto delle norme per le ebike (potenza, funzionamento del motore). Il conto può superare i 2000 euro.

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