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Magico Appennino: il passo del Muraglione e tanto altro

Tra fortezze medievali, resti di antiche città romane, parchi nazionali, giardini, panorami mozzafiato, “vulcani” e, ovviamente, tante, divertentissime curve. Ecco un’idea di itinerario suddiviso in nove tappe per un bel weekend su e giù per l’Appennino forlivese 

Forlivese in moto

L’idea potrebbe essere quella di partire da Forlì verso San Martino in Strada e, da lì, affrontare diverse tappe alla scoperta del terriotrio circostante. Pochi km ma innumerevoli attrazioni, con fortezze medievali, parchi, giardini, chiese e resti di antiche città romane. Il tutto, s’intende, condito da una buona serie di curve e tornanti… Pronti?

Prima tappa – Rocca delle Caminate, Meldola

Il viaggio prende il via da Forlì con direzione San Martino in Strada. Superate le prime colline, dopo circa 11 km, si giunge ai piedi della Rocca delle Caminate, frazione di Meldola, dove sorge la fortezza medievale che domina il paesaggio da oltre mille anni…

Seconda tappa – Cusercoli, Civitella di Romagna

Dalla Rocca, si scende lungo la SP 126 fino a Meldola, quindi si imbocca la SP 4 in direzione di Cusercoli, classico borgo appenninico che, inserito nel circuito dei castelli e delle rocche di Romagna, conserva un piccolo ma suggestivo forte visitabile ogni secondo e quarto weekend del mese, nonché durante sagre e ricorrenze locali.

Terza tappa – Galeata

Proseguendo per altri 11 km lungo la SP 4, si entra nel centro storico di Galeata, antico insediamento sovrastato da una rupe imponente. Abitato fin dalla preistoria, il borgo ospita due importanti siti archeologici: a pochi chilometri, la sontuosa villa attribuita al re goto Teodorico (V-VI secolo d.C.) e, in località Pianetto, i resti dell’antica città romana di Mevaniola, con teatro e terme ben conservati. Merita una sosta anche il Museo Civico Archeologico “Mons. D. Mambrini”, fondato a inizio Novecento e oggi allestito nel suggestivo ex Convento dei Padri Minori.

Quarta tappa – Corniolo, Santa Sofia

Ancora lungo la SP 4, dopo circa 6 km, si incontra Santa Sofia, porta d’accesso al Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. Una volta attraversato il ponte nel centro abitato, si continua per altri 13 km fino a raggiungere Corniolo, piccolo borgo in pietra dal fascino intatto. Tra gli edifici di rilievo, la Chiesa di San Pietro – eretta attorno all’anno 1100 – conserva opere d’arte di pregio, tra cui un bassorilievo del Cinquecento attribuito alla bottega di Giovanni della Robbia. Non lontano, l’Oratorio della Madonna delle Grazie (via della Madonna) custodisce un affresco quattrocentesco raffigurante la Madonna col Bambino. A soli 3 km si estende il Giardino Botanico di Valbonella: due ettari di area protetta con tre sentieri tematici dedicati al bosco, al torrente e agli ambienti aperti dell’Appennino romagnolo.

Quinta tappa – Premilcuore

Dopo l’immersione nella natura, si prosegue per Premilcuore percorrendo via di Fiumicello per 3,1 km. La strada, avvolta dalle fronde, si apre su panorami spettacolari. Lungo il tragitto, numerose aree attrezzate invitano a una sosta, come quella di Tracollina, alcune complete di postazioni barbecue. Imperdibile una sosta alle cascate…

Sesta tappa – Passo del Muraglione, Portico e San Benedetto

Proseguendo su via Fiumicello, si attraversa l’omonima frazione fino all’incrocio con la SS 9 ter. Da qui si svolta a sinistra verso il Valico Tre Faggi, si interseca la SS 67, e subito dopo si prende a destra, raggiungendo il celebre Passo del Muraglione. Questo storico valico dell’Appennino Tosco-Romagnolo deve il nome a un poderoso muro ottocentesco costruito per proteggere i viandanti dai venti impetuosi. La sosta al passo è quasi un rito: motociclisti da ogni angolo d’Italia ed Europa si incontrano qui per riposare, rifocillarsi e condividere storie di strada.

Settima tappa – Monte Busca e il “vulcano”, Portico e San Benedetto

Dal Muraglione si prosegue lungo la SS 67 per 3,2 km in direzione Bocconi, dove merita una sosta la cascata della Brusia. Poi si imbocca via Monte Busca per altri 5,3 km fino a uno spiazzo adatto al parcheggio. Poco oltre, nascosto dietro un edificio rurale in rovina, si trova il Monte Busca con la sua fontana ardente di metano: un “vulcano” naturale attivo fin dal XVI secolo. Dalla cima, lo sguardo abbraccia tutta la vallata.

Ottava tappa – Tredozio

Dal Monte Busca si scende verso Tredozio, seguendo la SP 86 fino al Lago di Ponte, incastonato in uno dei tratti più selvaggi e ricchi di sentieri del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. Questo lago artificiale, realizzato nel 1962, si è perfettamente integrato con l’ambiente circostante, diventando un punto d’interesse paesaggistico e naturalistico.

Nona tappa – Modigliana

Rientrando sulla SP 86 e poi imboccando la SP 20, si prosegue per circa 10 km verso Modigliana, borgo antico immerso nelle colline dell’Appennino tosco-romagnolo. Qui svetta ancora la Rocca dei Conti Guidi, risalente al XII-XIII secolo, ben conservata nei torrioni e nelle murature, costruite con sassi di fiume, che raccontano secoli di storia e resistenza.


 

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