Batteria moto, manutenzione e mantenitori di carica
Ecco qualche consiglio per evitare che la batteria della moto o dello scooter finisca KO e vi lasci a piedi sul più bello e qualche dritta per comprare il mantenitore di carica giusto per le vostre esigenze
Il freddo è nemico dei motociclisti. Non solo perché mette a dura prova la resistenza del fisico durante gli spostamenti in sella, ma perché spesso quando la temperatura comincia a scendere, la batteria finisce “a terra”. E non c’è nulla di peggio che montare in sella la mattina, premere il bottoncino di avviamento e… non sentire niente. Per evitare questa brutta esperienza, ecco qualche consiglio per evitare che la batteria della moto o dello scooter finisca KO.
I tipi di batteria
Le batterie in commercio sono di quattro tipi:
Classiche
Sono quelle che hanno i “tappini” nella parte alta: servono per rabboccare il liquido contenuto all’interno delle celle quando scende sotto il livello corretto.
Pregi
■ Sono le meno “delicate”: resistono bene agli strapazzi e se si danneggiano, possono essere “recuperate” con facilità, usando un moderno caricabatteria/manutentore di carica. Costano poco.
Difetti
■ Offrono meno potenza per la messa in moto, pesano e vanno controllate ogni 2/3 mesi per evitare che il livello dell’acido scenda troppo.
Al gel
Al loro interno non hanno liquido, ma un gel solido. Non hanno bisogno di manutenzione.
Pregi
■ Sono leggere e compatte, si possono montare in qualsiasi posizione, anche al contrario.
Difetti
■ Delicate, vanno tenute sempre ben cariche. Costano parecchio.
■ Sul mercato ci sono anche le batterie ASGM. Pregi e difetti sono simili a quelle al gel, rispetto alle quali l’elettrolita è assorbito completamente all’interno di separatori di tipo Glass Mat che immobilizzano l’acido.
Sigillate
Sono ermetiche, non hanno i “tappini” e non hanno bisogno di essere controllate.
Pregi
■ Nessuna manutenzione, sono leggere e si possono montare in qualsiasi posizione. Offrono un buono spunto all’avviamento.
Difetti
■ Sono più delicate, si danneggiano facilmente se si scaricano troppo e sono difficili da “recuperare”. Costano più delle “classiche” al piombo.
Al litio
Utilizzano la stessa tecnologia delle batterie dei cellulari.
Pregi
■ Sono leggere e compatte, invecchiano più lentamente e durano di più (se tenute correttamente).
Difetti
■ Sono sensibili al calore e quindi devono essere ben isolate, ma soffrono anche il freddo. Necessitano di caricatori specifici. Sono costose.
Attenti a smontarla
Se la batteria non tiene più la carica, va cambiata. L’operazione non è difficile: bisogna però seguire la sequenza giusta per evitare che salti qualche fusibile.
■ Se smontate la batteria, prima scollegate il polo negativo (contrassegnato dal simbolo “-“) e poi quello positivo (contrassegnato con simbolo “+”).
■ Se rimontate la batteria, invece, prima attaccate il polo positivo e poi quello negativo.
Il freddo fa male
Le basse temperature (così come quelle alte) mettono a dura prova la batteria, soprattutto se poco in forma.
■ Infatti gli accumulatori col tempo tendono a perdere la propria carica, e se non vengono ricaricati o se sono danneggiati lo fanno più rapidamente. Si parla in questo caso di “autoscarica”: il freddo accelera questo fenomeno.
■ Avviare un motore con le basse temperature è più “faticoso”, perché offre maggiore resistenza: colpa dell’olio nella coppa che col freddo è più denso.
Consigli e trucchi
Con un po’ attenzione e di cure, è possibile far durare più a lungo la batteria. Ecco qualche “dritta” dei nostri esperti.
- Sempre carica
Regola d’oro (quasi ovvia) per far durare la batteria. Solo quando è al 100% non dà problemi e non c’è il rischio che a poco a poco si rovinino le parti interne. Una batteria non a piena carica è più sensibile e si deteriora in fretta. Per averla carica bisogna usare spesso e a lungo la moto oppure usare un mantenitore di carica.
- Controllatela e rabboccatela
Se avete una batteria “classica”, ricordatevi di controllare il livello del liquido ogni 2/3 mesi. Tenetelo sempre al massimo. Il rabbocco va fatto con acqua distillata. Non usate quella del rubinetto!
- Nei brevi tragitti non si carica
Usare la moto per brevi e frequenti tragitti è il modo migliore per mandare KO la batteria, che in questo modo non ha il tempo per riprendersi dopo lo sforzo dell’avviamento. A poco a poco la sua efficienza calerà e al primo freddo rischiate di ritrovarvi a piedi.
- Occhio ai morsetti
Altro aspetto delicato della batteria sono i cosiddetti “morsetti”, cioè i punti dove si agganciano i cavi del positivo e del negativo. Vanno tenuti puliti senza ossidazioni e protetti con vaselina o grasso specifico. Controllate che i cavi siano ben fissi: con le vibrazioni possono allentarsi e creare malfunzionamenti.
- Staccatela se non la usate
Se pensate di fermare la moto per parecchio tempo, è meglio scollegare la batteria, staccando almeno il cavo del negativo. Però la cosa migliore è togliere la batteria e tenerla in un luogo asciutto e senza sbalzi di temperatura.
- Carica e scarica le fanno male
Mandare “a zero” la batteria è un guaio: le ripetute cariche e scariche complete provocano danni o perdita d’efficienza. Con i moderni caricabatteria alle volte però è possibile riportarle in efficienza.
Ci vuole il “mantenitore”: cosa è e come funziona
Nel garage di ogni motociclista ci deve essere un buon caricatore-mantenitore di carica, capace di ricaricare le batterie KO, ma anche di tenerle cariche al 100% collegandosi direttamente all’accumulatore montato sulla moto. La comodità è proprio questa, basta collegarlo alla batteria e la terrà automaticamente sempre al 100% controllandola periodicamente ed attivandosi solo quando è necessario.
Pinze e cavi
Nelle confezioni troverete in genere un paio di cavi: le classiche pinze da collegare ai morsetti della batteria, oppure il cavetto con gli occhielli da tenere stabilmente collegato alla batteria per procedere alla ricarica semplicemente collegando lo spinotto, senza dover accedere tutte le volte al vano dove si trova la batteria.
Come scegliere il mantenitore
Un dato importante nello scegliere il mantenitore di carica è la correnti di carica. Diciamo che per le batterie delle moto un’ampere va più che bene, in genere i produttori indicano la capacità delle batteria (Ah) per cui è consigliato del caricabatteria. In generale comunque anche un caricabatteria con meno di un Ampere non ha problemi nel mantenere in carica anche una batteria di un’auto, solo che ci metterà molto più tempo rispetto a prodotti più potenti. Se avete mezzi d’epoca che utilizzano batterie a 6 Volt controllate che il mantenitore sia in grado di ricaricarle, quelli più economici in genere sono in grado di ricaricare solo quelle “moderne” a 12 Volt.
Fanno rinascere le batteria
I mantenitori di carica sono in grado anche di rivitalizzare batterie danneggiate, hanno infatti la funzione “desolfatazione” che permette di pulire le piastre delle batterie (se non sono in condizioni disperate) e quindi riportarle a nuova vita evitando di doverne comprare una nuova.