Ricevute pagamento del bollo moto e delle multe: per quanto conservarle
Bolli, ricevute, quietanze e fatture varie vanno conservati per evitare possibile noie burocratiche, ma i tempi cambiano da documento a documento: vediamoli uno per uno
Il bollo: 3 anni
Quello delle moto targate va tenuto per tre anni: le Regioni hanno solo 36 mesi per accertarne il corretto pagamento, dopodiché non possono chiedere più alcunché (unica eccezione è il Piemonte dove va tenuto per 5 anni). Inoltre come ha stabilità la Corte di Cassazione: “il termine di prescrizione di tre anni inizia a decorrere non dalla scadenza del termine che era previsto per il pagamento, ma dall’inizio dell’anno successivo a quello in cui il pagamento doveva essere effettuato”.
- Per i ciclomotori è diverso: il bollo va fatto solo se si circola, non obbligatoriamente ogni anno. Va tenuto finché non scade, poi si può buttare. Ricordatevi che il bollo dei 50ini va tenuto insieme ai documenti, perché la polizia può richiederlo in caso di controllo.
- Invece, l’obbligo di esibizione del bollo moto non esiste più dal 1998: potete quindi lasciarlo a casa.
Le multe: 5 anni
La ricevuta del bollettino postale o del pagamento digitale usato per pagare una multa va tenuta per cinque anni dalla data del pagamento: questo è il periodo previsto dalla legge prima che entri in gioco la prescrizione. Non cambia nulla se la multa è stata fatta da Polizia locale, Carabinieri o Polstrada: l’intervallo resta sempre di cinque anni.
Le assicurazioni
I certificati delle assicurazioni non vanno conservati: una volta scaduti si possono buttare. Ricordate però che fino a che sono validi, bisogna sempre averli con sé: in caso di controllo c’è il blocco-sequestro immediato della moto, se non avete con voi il contrassegno.
Fatture e scontrini
Per datare con precisione il momento in cui comincia (e finisce) la garanzia di sugli oggetti che si comprano, serve lo scontrino oppure la fattura. Se montate frecce, specchietti o uno scarico nuovo, ricordatevi che avete sempre diritto a una garanzia di due anni offerta per legge dal venditore per eventuali malfunzionamenti.
Scontrino e fatture servono anche nel caso in cui gli oggetti comprati causino problemi fisici a chi li usa. Prendete per esempio il caso di un casco “tarocco” che non protegga a dovere in un incidente: in questo caso il rivenditore risponderà dei danni causati da ciò che ha venduto. Avere lo scontrino servirà anche per identificare senza incertezze chi l’ha venduto.