Gamba fuori in staccata: serve oppure no?
Si tratta di una tecnica introdotta da Valentino a inizio millennio, oggi quasi tutti i piloti la utilizzano. Ricerca di stabilità, necessità di fare girare la moto e occupare spazio: sono tanti i motivi del leg dangle
La “gamba di fuori” in staccata è qualcosa che nei circuiti si vede ormai da un quarto di secolo, da quando Valentino Rossi l'ha introdotta – o reintrodotta?- nelle gare di MotoGP. Oggi è alquanto diffusa, sia perché ci sono più piloti alti e dalle lunghe leve, sia perché il livello di profondità delle staccate ha ormai raggiunto l'estremo, e gli stessi piloti si trovano a fare di tutto per recuperare la stabilità delle proprie moto, che spesso presentano la ruota anteriore bloccata e il posteriore sollevato. Ma andiamo per gradi e rivediamo la storia di questa particolare tecnica.
Gli inizi
Gli osservatori di lunga memoria sostengono che già nei primi anni ’50 e ’60 c’erano piloti che in frenata tiravano fuori la gamba, si tratta in fondo di un gesto istintivo che il pilota attua con l'intento di recuperare stabilità, prima di qualsiasi altro tipo di ragionamento. Ma in tempi più recenti il leg dangle o Doctor dangle, come viene chiamato in inglese, porta appunto il marchio di fabbrica di Valentino Rossi.
Durante il duello con Gibernau a Jerez Valentino inaugurò la tecnica della gamba fuori
Diversi addetti ai lavori sostengono che questa tecnica sia stata utilizzata per la prima volta dal Dottore nel 2005 a Jerez, in occasione del famoso duello con Sete Gibernau, risoltosi appunto all'ultima curva del gran premio, con una staccata oltre ogni limite di immaginazione. Rivedendo in video si vede bene il piede sinistro che molla la pedana, in realtà per un tempo molto breve e con pochi vantaggi per Rossi. Negli anni però la tecnica è stata consolidata, riproposta e affinata sia da Valentino che dai suoi eredi. Oggi come oggi è diffusa tra i piloti, tanto di MotoGP che di Superbike: il campione del mondo in carica, Pecco Bagnaia, per esempio, ne fa largo impiego.
Bisogno di stabilità
Lo abbiamo scritto sopra: la gamba fuori aiuta il pilota innanzitutto a recuperare una stabilità – vera o presunta- un senso di equilibrio rispetto alla deriva della moto verso l'esterno. È un gesto istintivo: ovviamente il piede non viene usato come appoggio, al massimo può strisciare leggermente, e poco ha a che vedere con la classica “zampata” che a volte si vede nella guida in fuoristrada e che viene eseguita a basse velocità, con il posteriore in perdita di aderenza.
Pecco Bagnaia è uno specialista della "gamba fuori"
Ingresso in curva
Esercitare la corretta pressione sulle pedane aiuta a dare direzione alla moto; togliere il piede da quella più interna dovrebbe aiutare il posteriore a provocare uno slide verso l'esterno. Si tratta di un bell'aiuto per favorire l'ingresso in curva, soprattutto per queste MotoGP, che hanno una grande inerzia dovuta al peso e al carico aerodinamico importante. È insomma uno stratagemma che aiuta la moto a “girare”.
Resistenza aerodinamica
Avete mai provato a mettere una mano fuori dal finestrino della macchina mentre vi muovete ad alta velocità? Ovviamente si sente l'impatto dell'aria e se una mano non frena un'automobile, aumentando la superficie e riducendo la massa del veicolo, qualche piccolo effetto potrebbe esserci. Per cui la gamba fuori potrebbe in effetti rallentare di un poco la moto, anche se a quantificare i reali effetti si rimarrebbe probabilmente un poco delusi.
Occupare spazio
C'è poi l'aspetto legato alla competizione pura: dove c'è una gamba non c'è spazio per inserirsi con la moto, almeno teoricamente. Ma le competizioni oggi mostrano una certa scarsità di spirito cavalleresco: in MotoGP si vede tutta una serie di manovre poco corrette, come mollare i freni in staccata a centro curva durante un sorpasso e altre cose del genere. Per cui viene da pensare che il deterrente della gamba sia poco efficace e d'altronde vengono alla mente anche alcuni esempi a riguardo. Uno su tutti? L'anno scorso in Indonesia, durante la Superpole Race della Superbike, in un tentativo di sorpasso Sam Lowes ha centrato Loris Baz in staccata, con il francese che lo precedeva, ignaro dello tsunami che di lì a poco si sarebbe abbattuto su di lui. Lo scontro ha provocato la frattura di tibia e caviglia per il francese, oltre alla rottura di un legamento.
Conclusioni
È difficile stabilire con certezza se e quanto una gamba fuori in staccata possa aiutare il pilota. Non tutte le frenate tra l'altro sono uguali, non sempre si frena a moto dritta e alcune decelerazioni sono molto meno importanti di altre. Bagnaia per esempio sembra esercitare questa opzione in determinate curve, e il campione del mondo è uno di quei piloti dalle “lunghe leve”, che più di altri sulla moto sembrano essere alla ricerca di movimento, spazio ed equilibrio. Difficile che il leg dangle venga utilizzato dai piloti più bassi, con qualche eccezione, come nel caso di Jorge Martin.
La grande diffusione di questa tecnica comunque non può essere depennata come un atteggiamento naif: nelle competizioni nulla viene lasciato al caso e a volte anche i dettagli che sembrano insignificanti possono dare un piccolo ma importante vantaggio.