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Un weekend di gare e polemiche

Si è concluso un weekend movimentato, fatto di gare, maltempo e polemiche sulle gomme. Il Mondiale MotoGP, dopo le varie difficoltà delle sessioni cronometrate ha visto il dominio di Stoner che ha "ucciso" lo spettacolo, mentre in Superbike Sykes ha vinto fra le polemiche l'unica gara della domenica, interrotta a metà

Casey domina e la MotoGP annoia

Cominciando dalla MotoGP, possiamo ammettere che le performance strepitose di Casey Stoner hanno letteralmente ucciso lo spettacolo. Il pilota australiano ha imposto un ritmo davvero inarrestabile tanto che Jorge Lorenzo - specialista del tracciato portoghese dell'Estoril - è rimasto vicino senza mai riuscire ad impensierirlo. Con questa vittoria l'australiano "viola" un altro regno degli spagnoli come la scorsa settimana a Jerez e si conferma ancora una volta l'uomo da battere dopo un inizio di stagione un po' incerto. Chi chiude il Gran Premio senza infamia è senza lode è Dani Pedrosa, terzo al traguardo e solitario durante tutta la gara, un anonimato che vale punti preziosi. Valentino Rossi continua la sua lenta risalita sulla scala delle prestazioni. Nelle prove del weekend si è dimostrato più veloce e a suo agio rispetto a Jerez e in gara è riuscito a chiudere settimo con 26 secondi di ritardo dalla vetta. I passi avanti sono pochini ma ci sono e il Dottore sembra contento, inoltre questa volta è il primo pilota Ducati al traguardo. Diverso il discorso in Moto2 e Moto3, con due gare davvero belle, entrambe decise all'ultimo giro. Nella classe media Marquez beffa Espargarò in una lotta a chi commetteva meno errori, mentre nella neonata categoria "cadetta" a 4 tempi Sandro Cortese ottiene la prima vittoria in volata (pure in mezzo ai doppiati!) su un agguerrito Maverick Vinales. Peccato per il giovane pupillo di mezza Italia, Romano Fenati, che con qualche errore e un po' di sfortuna cade e incassa un pesante "0" nella classifica.


Superbike e Pirelli deludono gli appassionati

La Superbike a Monza è stata una vera delusione, con molte critiche da parte di appassionati e addetti ai lavori per come è stata gestita la difficile situazione. Già dalla Superpole si sono notati i problemi di surriscaldamento alle gomme rain in condizioni di asfalto semiasciutto, con fenomeni di blistering e gomme che si "disintegravano" in fondo al rettilineo dopo due giri. Il fato ha voluto che le stesse condizioni intermedie e variabili dell'asfalto condizionassero anche le due gare della SBK. Gara1 è stata annullata dopo tre giri e quasi un'ora di attesa e incertezze. Anche Gara2 è partita fra l'incertezza dei piloti e i fischi del pubblico, ma con asfalto in condizioni molto migliori. In effetti, nel giro di poche tornate la traiettoria è risultata nuovamente asciutta, ma all'ottavo dei 16 giri previsti alcune gocce hanno costretto alla bandiera rossa, voluta dai piloti per alzata di mano. Con quest'ennesima sospensione si è deciso di concludere la gara e assegnare metà punteggio ai primi 15 classificati. Vittoria a metà, quindi, per Tom Sykes che sale per la prima volta sul gradino più alto del podio dopo aver dominato gli 8 giri della "garetta 2" e sancisce ritorno fra i big della Kawasaki. Biaggi rimane in testa al mondiale e molti appassionati criticano i piloti per aver peccato di troppa prudenza, così come da parte degli organizzatori vengono rivolte critiche a Pirelli che non è riuscita a proporre gomme capaci di affrontare Monza in condizioni meteo così instabili. É andata meglio per Supersport e Superstock, due gare decisamente più avvincenti della massima categoria che ha dato spettacolo per soli 8 giri: sono state soprannominate "le gare delle prime volte" per le vittoria rispettivamente di Jules Cluzel e di Lorenzo Savadori che ha portato al suo primo successo la nuova 1199 Panigale. Almeno per Ducati quella di oggi sarà una giornata da ricordare...

 
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