Trofeo Italiano Amatori 2014 a Vallelunga (secondo round)
Trofeo Italiano Amatori 2014 – Nell’appuntamento di Vallelunga vincono Lausdei (600) e Polidori (1000) nella categoria Base, De Santis (600) e Illuminato (1000) nella categoria Avanzata. Il resoconto delle gare
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Pista
Secondo Round Amatori
Una splendida giornata di sole, mitigata da una fresca brezza, ha fatto da splendida cornice al secondo round del Trofeo Italiano Amatori sul circuito romano di Vallelunga. Gare belle e combattute, al termine delle quali le vittorie sono andate, nella categoria Base, all’anconetano Pietro Lausdei (Honda) nella classe 600 e al lucchese Gabriele Polidori (Honda) nella classe 1000, mentre nella categoria Avanzata hanno vinto i romani Emiliano De Santis (Yamaha) nella cilindrata minore e Mauro Illuminato (Suzuki) in quella maggiore.
600 Base
Prima vittoria assoluta per il diciassettenne anconetano Pietro Lausdei (Honda) che si aggiudica la classe 600 Base al termine di una corsa ricca di colpi di scena e che ha visto alcuni dei protagonisti non finire la gara per innocue scivolate o penalizzati per partenza anticipata.
Allo start è poleman Alessio Terziani (Yamaha) a partire per primo, ma si ha subito l’impressione che abbia anticipato il verde, cosa che poco dopo viene confermata dalla direzione gara e quindi per lui scatta la penalizzazione di venti secondi che segnerà la sua corsa. Dietro il sedicenne milanese, già protagonista del trofeo Yamaha 125, si incolla il ventunenne padovano Luca Pierobon e quindi il sorprendente pescarese Alain Pace che partiva dalla terza fila e che, forte della progressione, chiude il primo passaggio al comando del serpentone dei piloti.
Al giro successivo Terziani torna in testa e ci resterà fino alla fine, ma come detto essendo penalizzato, in classifica si trova intorno alla nona posizione, quindi è Pace a guidare le danze con uno splendido Ludovico Riccio (Yamaha), anch’egli esordiente come molti protagonisti della corsa, che, partito non bene, nonostante il secondo crono in prova, recupera e si mette alle spalle del battistrada. Terzo transita Lausdei, quindi Pierobon e quinto il lucchese Jacopo Gini (Yamaha).
Dal cronologico del terzo giro scompare Riccio, scivolato ai Cimini, mentre Pace prosegue al comando per altri tre giri, con Lausdei che è sempre più vicino e che opera il sorpasso ai Cimini a metà del settimo giro, da questo momento in poi il marchigiano incrementa il vantaggio fino a chiudere la gara con quasi sei secondi sull’immediato inseguitore.
Intanto rinviene fortissimo il ventottenne abruzzese Alessio Gallucci (Yamaha), alla prima gara della vita, che partito bene, era poi scivolato indietro, ma che, rapidamente ripresosi, all’ottava tornata entra in zona podio dopo una bella lotta con Pace che subito dopo scivola ed esce di scena. Gallucci dopo aver agguantato il podio non si accontenta e poco dopo supera anche Pierobon inserendosi in seconda posizione.
Nonostante la penalizzazione Terziani non molla e con svariati giri veloci recupera molti dei secondi patiti con la penalità. Si arriva all’epilogo, con Lausdei che vince la prima gara della vita, davanti a Gallucci, Pierobon e Terziani, quinto ma a oltre 20 secondi chiude Gini.
1000 Base
Va all’esordiente lucchese Gabriele Polidori (Honda) la vittoria nella classe 1000 della categoria Base. Il ventiquattrenne di Querceta, partito con il secondo tempo di qualifica, allo spegnersi del semaforo brucia il poleman Elia Sebenico (BMW) che non ha retto la pressione della prima gara e si è fatto infilare anche da altri piloti, tanto da transitare quarto alla chiusura del primo passaggio, preceduto oltre che da Polidori, anche dal padovano Timmi Polcan (Honda) e dal riminese Diego Pensalfini (Suzuki), unico non esordiente del gruppo di testa.
Presa la testa della corsa, Polidori supera rapidamente l’emozione della prima gara e inizia a macinare terreno, fino a prendere un discreto margine sui rivali che manterrà fino alla bandiera a scacchi.
Dietro, dopo che nei primi quattro giri hanno variato frequentemente, le posizioni che contano si stabilizzano con Sebenico che guida il gruppo degli inseguitori, precedendo Pensalfini e Polcan.
Si prosegue così senza scossoni in classifica, con l’unica eccezione del romano Massimiliano De Caterini (Honda) che più volte si scambia le posizioni con il corregionale Stefano Amati (Suzuki), in gara come wild card e che alla fine daranno la possibilità al pescarese Manuel Di Matteo (Yamaha) di inserirsi fra loro.
La gara vola via regolare e la bandiera a scacchi sancisce la vittoria di Polidori davanti a Sebenico, Pensalfini e Polcan, racchiusi nello spazio di dieci secondi, quinto ma abbastanza attardato, finisce De Caterini che precede Di Matteo, Amati, il catanese Mario Russo (BMW), il reggiano Alberto Baldelli (Ducati) e il bolognese Carlo Celiberti (Honda).
Anche questa classe, come la precedente, ha fatto una sola gara e quindi in classifica generale comanda Polidori con 250 punti e precede Sebenico a 200 e Pensalfini a 160.
600 Avanzata
La 600 Avanzata ha regalato un intero copione all’insegna dello spettacolo e delle emozioni. Alla fine si è imposto l’esordiente romano Emiliano De Santis (Yamaha) ma, per una volta, l’espressione “alla fine” assume il suo autentico significato. Si, perché il ventinovenne capitolino, alla prima gara della vita come wild card (ma ora deciso a proseguire nel campionato), non ha tagliato per primo il traguardo, al termine di una strepitosa rimonta; ma, mentre concludeva nella scia di Mirko Temporin (Yamaha), sui monitor appariva l’annuncio della penalizzazione inflitta al pontino per aver “pizzicato” una variante quando era in testa, con ampio margine, senza segnalare l’errore. Così De Santis si è ritrovato comunque una vittoria che ha inseguito caparbiamente fin dal primo giro da quando, cioè, mentre era secondo dietro a Temporin, è arrivato lungo alla Trincea, è riuscito a tenere la moto sulla ghiaia, è ripartito dal fondo del gruppo e da quel momento si è impegnato in una forsennata rimonta che, dalla 22.a ed ultima posizione, lo ha portato fino alla seconda.
“Non avevo più nulla da perdere, ho pensato solo a spalancare il gas” racconta un entusiasta De Santis sul podio. “Finora avevo fatto solo prove libere, sono un istintivo, purtroppo non ho mai avuto un maestro e a Vallelunga non avevo mai girato in meno di 1’47”: la mia metamorfosi si deve al Reparto Corse del Team Manieri che mi ha messo in condizione di fare grandi progressi. All’inizio ho avuto qualche problema con il freno anteriore poi mi sono reso conto che pompavo troppo, ho lasciato scorrere di più la moto ed è andata meglio: ora festeggerò con una cena a base di pesce fresco e champagne in tavola!”.
Comprensibilmente amareggiato Temporin, che ha coperto al comando tutti i giri della gara con un vantaggio che è arrivato a toccare i 7” e che scendendo invece dal primo al sesto posto vede sfumare punti preziosi per la classifica, entusiasti Benedetto Noberasco (Ducati) e Nicola Quinto (Yamaha), che hanno occupato gli altri due gradini del podio.
Il ligure ha compiuto un’impresa dopo la caduta nelle libere del venerdì e la grave ferita al ginocchio sinistro che ha richiesto sedici punti di sutura, tra interni ed esterni: “il centro medico del circuito è stato eccezionale – dice Noberasco – in gara non ho sentito dolore e ho potuto lottare con tutti gli avversari”.
Il confronto più spettacolare è stato proprio con il milanese Quinto che, dopo il successo nel primo round di Misano, rafforza notevolmente la sua leadership in campionato, nonostante una lussazione ad una clavicola subita praticando motocross: ora ha 450 punti con ben 190 di vantaggio su Temporin.
Altri protagonisti della gara, che ha avuto una doppia partenza a causa di una caduta alla trincea di Nico Polles (Yamaha), sono stati il parmense Giovanni Riu (Yamaha), a lungo secondo dietro la lepre-Temporin e poi calato nel finale, e il senese Francesco Varanese (Honda) che, dopo essere stato risucchiato a centro gruppo, nel finale si è riaffacciato nelle posizioni di vertice.
1000 Avanzata
Ci sono voluti quasi cinque anni di gare, in vari trofei e con alterne fortune, ma alla fine per il trentaduenne romano Mauro Illuminato (Suzuki) è arrivata una splendida vittoria, che lo ripaga ampiamente dei tanti sacrifici che affronta per dare sfogo alla propria passione. “Vincere sulla pista di casa, davanti ai propri sostenitori, ha un valore doppio” ha detto il pilota salendo sul gradino più alto del podio.
Al via parte bene tutta la prima fila con il leader del campionato Fabrizio Fiorucci (Ducati) che precede il poleman Heikki Zaffelli (Honda), Fabrizio Orlando (BMW) e Illuminato che alla chiusura del primo passaggio è alle spalle di Fiorucci, dopo aver avuto ragione dei piloti che lo precedevano in griglia.
Il marchigiano Fiorucci sembra riuscire ad andare via, ma al terzo giro improvvisamente i suoi tempi iniziano a salire e gli inseguitori capitanati da Illuminato si fanno sotto. Così, a metà del quinto giro alla curva dei Cimini, il romano passa a condurre allungando immediatamente e al passaggio successivo vanta due secondi sul pilota di Fano che continua a perdere terreno a causa di forti crampi all’avambraccio sinistro, tanto che a fine gara dirà che è stato un vero miracolo arrivare alla fine. Dei problemi di Fiorucci ne approfittano nei giri successivi anche Orlando e Zaffelli che lo superano e vanno a conquistare le posizioni del podio. Intanto anche il ligure Sergio Orsero (BMW) viste le difficoltà di Fiorucci cerca di superarlo ma questi stringe i denti e respinge l’assalto, mantenendo la quarta piazza fino alla bandiera a scacchi.
Da segnalare anche la bella gara del decano del Trofeo Amatori, Dante Del Vecchio (BMW), che dopo la positiva prestazione di Misano si ripete anche sul circuito romano, mantenendosi a lungo nelle posizioni a ridosso dei migliori, salvo cedere nel finale la sesta piazza a Ivan Tommaselli (Honda). Il settimo posto assoluto per l’imprenditore fiorentino vale comunque la vittoria nella categoria over 50.
Grazie ai due secondi posti consecutivi, Orlando passa a condurre la classifica generale con 400 punti davanti a Fiorucci a 380 e a Illuminato a 250.
Una splendida giornata di sole, mitigata da una fresca brezza, ha fatto da splendida cornice al secondo round del Trofeo Italiano Amatori sul circuito romano di Vallelunga. Gare belle e combattute, al termine delle quali le vittorie sono andate, nella categoria Base, all’anconetano Pietro Lausdei (Honda) nella classe 600 e al lucchese Gabriele Polidori (Honda) nella classe 1000, mentre nella categoria Avanzata hanno vinto i romani Emiliano De Santis (Yamaha) nella cilindrata minore e Mauro Illuminato (Suzuki) in quella maggiore.
600 Base
Prima vittoria assoluta per il diciassettenne anconetano Pietro Lausdei (Honda) che si aggiudica la classe 600 Base al termine di una corsa ricca di colpi di scena e che ha visto alcuni dei protagonisti non finire la gara per innocue scivolate o penalizzati per partenza anticipata.
Allo start è poleman Alessio Terziani (Yamaha) a partire per primo, ma si ha subito l’impressione che abbia anticipato il verde, cosa che poco dopo viene confermata dalla direzione gara e quindi per lui scatta la penalizzazione di venti secondi che segnerà la sua corsa. Dietro il sedicenne milanese, già protagonista del trofeo Yamaha 125, si incolla il ventunenne padovano Luca Pierobon e quindi il sorprendente pescarese Alain Pace che partiva dalla terza fila e che, forte della progressione, chiude il primo passaggio al comando del serpentone dei piloti.
Al giro successivo Terziani torna in testa e ci resterà fino alla fine, ma come detto essendo penalizzato, in classifica si trova intorno alla nona posizione, quindi è Pace a guidare le danze con uno splendido Ludovico Riccio (Yamaha), anch’egli esordiente come molti protagonisti della corsa, che, partito non bene, nonostante il secondo crono in prova, recupera e si mette alle spalle del battistrada. Terzo transita Lausdei, quindi Pierobon e quinto il lucchese Jacopo Gini (Yamaha).
Dal cronologico del terzo giro scompare Riccio, scivolato ai Cimini, mentre Pace prosegue al comando per altri tre giri, con Lausdei che è sempre più vicino e che opera il sorpasso ai Cimini a metà del settimo giro, da questo momento in poi il marchigiano incrementa il vantaggio fino a chiudere la gara con quasi sei secondi sull’immediato inseguitore.
Intanto rinviene fortissimo il ventottenne abruzzese Alessio Gallucci (Yamaha), alla prima gara della vita, che partito bene, era poi scivolato indietro, ma che, rapidamente ripresosi, all’ottava tornata entra in zona podio dopo una bella lotta con Pace che subito dopo scivola ed esce di scena. Gallucci dopo aver agguantato il podio non si accontenta e poco dopo supera anche Pierobon inserendosi in seconda posizione.
Nonostante la penalizzazione Terziani non molla e con svariati giri veloci recupera molti dei secondi patiti con la penalità. Si arriva all’epilogo, con Lausdei che vince la prima gara della vita, davanti a Gallucci, Pierobon e Terziani, quinto ma a oltre 20 secondi chiude Gini.
1000 Base
Va all’esordiente lucchese Gabriele Polidori (Honda) la vittoria nella classe 1000 della categoria Base. Il ventiquattrenne di Querceta, partito con il secondo tempo di qualifica, allo spegnersi del semaforo brucia il poleman Elia Sebenico (BMW) che non ha retto la pressione della prima gara e si è fatto infilare anche da altri piloti, tanto da transitare quarto alla chiusura del primo passaggio, preceduto oltre che da Polidori, anche dal padovano Timmi Polcan (Honda) e dal riminese Diego Pensalfini (Suzuki), unico non esordiente del gruppo di testa.
Presa la testa della corsa, Polidori supera rapidamente l’emozione della prima gara e inizia a macinare terreno, fino a prendere un discreto margine sui rivali che manterrà fino alla bandiera a scacchi.
Dietro, dopo che nei primi quattro giri hanno variato frequentemente, le posizioni che contano si stabilizzano con Sebenico che guida il gruppo degli inseguitori, precedendo Pensalfini e Polcan.
Si prosegue così senza scossoni in classifica, con l’unica eccezione del romano Massimiliano De Caterini (Honda) che più volte si scambia le posizioni con il corregionale Stefano Amati (Suzuki), in gara come wild card e che alla fine daranno la possibilità al pescarese Manuel Di Matteo (Yamaha) di inserirsi fra loro.
La gara vola via regolare e la bandiera a scacchi sancisce la vittoria di Polidori davanti a Sebenico, Pensalfini e Polcan, racchiusi nello spazio di dieci secondi, quinto ma abbastanza attardato, finisce De Caterini che precede Di Matteo, Amati, il catanese Mario Russo (BMW), il reggiano Alberto Baldelli (Ducati) e il bolognese Carlo Celiberti (Honda).
Anche questa classe, come la precedente, ha fatto una sola gara e quindi in classifica generale comanda Polidori con 250 punti e precede Sebenico a 200 e Pensalfini a 160.
600 Avanzata
La 600 Avanzata ha regalato un intero copione all’insegna dello spettacolo e delle emozioni. Alla fine si è imposto l’esordiente romano Emiliano De Santis (Yamaha) ma, per una volta, l’espressione “alla fine” assume il suo autentico significato. Si, perché il ventinovenne capitolino, alla prima gara della vita come wild card (ma ora deciso a proseguire nel campionato), non ha tagliato per primo il traguardo, al termine di una strepitosa rimonta; ma, mentre concludeva nella scia di Mirko Temporin (Yamaha), sui monitor appariva l’annuncio della penalizzazione inflitta al pontino per aver “pizzicato” una variante quando era in testa, con ampio margine, senza segnalare l’errore. Così De Santis si è ritrovato comunque una vittoria che ha inseguito caparbiamente fin dal primo giro da quando, cioè, mentre era secondo dietro a Temporin, è arrivato lungo alla Trincea, è riuscito a tenere la moto sulla ghiaia, è ripartito dal fondo del gruppo e da quel momento si è impegnato in una forsennata rimonta che, dalla 22.a ed ultima posizione, lo ha portato fino alla seconda.
“Non avevo più nulla da perdere, ho pensato solo a spalancare il gas” racconta un entusiasta De Santis sul podio. “Finora avevo fatto solo prove libere, sono un istintivo, purtroppo non ho mai avuto un maestro e a Vallelunga non avevo mai girato in meno di 1’47”: la mia metamorfosi si deve al Reparto Corse del Team Manieri che mi ha messo in condizione di fare grandi progressi. All’inizio ho avuto qualche problema con il freno anteriore poi mi sono reso conto che pompavo troppo, ho lasciato scorrere di più la moto ed è andata meglio: ora festeggerò con una cena a base di pesce fresco e champagne in tavola!”.
Comprensibilmente amareggiato Temporin, che ha coperto al comando tutti i giri della gara con un vantaggio che è arrivato a toccare i 7” e che scendendo invece dal primo al sesto posto vede sfumare punti preziosi per la classifica, entusiasti Benedetto Noberasco (Ducati) e Nicola Quinto (Yamaha), che hanno occupato gli altri due gradini del podio.
Il ligure ha compiuto un’impresa dopo la caduta nelle libere del venerdì e la grave ferita al ginocchio sinistro che ha richiesto sedici punti di sutura, tra interni ed esterni: “il centro medico del circuito è stato eccezionale – dice Noberasco – in gara non ho sentito dolore e ho potuto lottare con tutti gli avversari”.
Il confronto più spettacolare è stato proprio con il milanese Quinto che, dopo il successo nel primo round di Misano, rafforza notevolmente la sua leadership in campionato, nonostante una lussazione ad una clavicola subita praticando motocross: ora ha 450 punti con ben 190 di vantaggio su Temporin.
Altri protagonisti della gara, che ha avuto una doppia partenza a causa di una caduta alla trincea di Nico Polles (Yamaha), sono stati il parmense Giovanni Riu (Yamaha), a lungo secondo dietro la lepre-Temporin e poi calato nel finale, e il senese Francesco Varanese (Honda) che, dopo essere stato risucchiato a centro gruppo, nel finale si è riaffacciato nelle posizioni di vertice.
1000 Avanzata
Ci sono voluti quasi cinque anni di gare, in vari trofei e con alterne fortune, ma alla fine per il trentaduenne romano Mauro Illuminato (Suzuki) è arrivata una splendida vittoria, che lo ripaga ampiamente dei tanti sacrifici che affronta per dare sfogo alla propria passione. “Vincere sulla pista di casa, davanti ai propri sostenitori, ha un valore doppio” ha detto il pilota salendo sul gradino più alto del podio.
Al via parte bene tutta la prima fila con il leader del campionato Fabrizio Fiorucci (Ducati) che precede il poleman Heikki Zaffelli (Honda), Fabrizio Orlando (BMW) e Illuminato che alla chiusura del primo passaggio è alle spalle di Fiorucci, dopo aver avuto ragione dei piloti che lo precedevano in griglia.
Il marchigiano Fiorucci sembra riuscire ad andare via, ma al terzo giro improvvisamente i suoi tempi iniziano a salire e gli inseguitori capitanati da Illuminato si fanno sotto. Così, a metà del quinto giro alla curva dei Cimini, il romano passa a condurre allungando immediatamente e al passaggio successivo vanta due secondi sul pilota di Fano che continua a perdere terreno a causa di forti crampi all’avambraccio sinistro, tanto che a fine gara dirà che è stato un vero miracolo arrivare alla fine. Dei problemi di Fiorucci ne approfittano nei giri successivi anche Orlando e Zaffelli che lo superano e vanno a conquistare le posizioni del podio. Intanto anche il ligure Sergio Orsero (BMW) viste le difficoltà di Fiorucci cerca di superarlo ma questi stringe i denti e respinge l’assalto, mantenendo la quarta piazza fino alla bandiera a scacchi.
Da segnalare anche la bella gara del decano del Trofeo Amatori, Dante Del Vecchio (BMW), che dopo la positiva prestazione di Misano si ripete anche sul circuito romano, mantenendosi a lungo nelle posizioni a ridosso dei migliori, salvo cedere nel finale la sesta piazza a Ivan Tommaselli (Honda). Il settimo posto assoluto per l’imprenditore fiorentino vale comunque la vittoria nella categoria over 50.
Grazie ai due secondi posti consecutivi, Orlando passa a condurre la classifica generale con 400 punti davanti a Fiorucci a 380 e a Illuminato a 250.
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