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Top&Flop SBK: Bautista imprendibile, Rinaldi e Locatelli ai piani alti

Lo spagnolo fa gara a parte, ma gli italiani approfittano delle circostanze favorevoli per mettere in campo un weekend solido. Razgatlioglu e Rea annaspano tra difficoltà tecniche, errori umani e di set up, la loro classe si vede solo a sprazzi

La stagione di superbike è ripartita da Phillip Island, dove Ducati ha mostrato una grande superiorità, su una pista che come sempre ha regalato bellissime gare. Andiamo allora a rivedere Top&Flop del round australiano insieme al nostro Guido Sassi.

 

Alvaro Bautista

Il vero capolavoro è race-1, perché riesce a vincere su pista bagnata, storicamente non il suo punto forte. Il ritornello che lo spagnolo si impone in virtù del peso contenuto, sotto la pioggia non può essere sciorinato con buona pace dei crtitici, e anzi qualche chilo in più avrebbe aiutato Alvaro a non fare “sbisciolare” la Panigale V4R sul rettilineo di Phillip Island. Nelle altre due gare emerge grazie alla superiorità del mezzo, e Bau Bau trova con apparente facilità sul suo cammino altrettanti successi, come fossero margherite da raccogliere in un prato in fiore. In scioltezza, voto 9,5

 

Jonathan Rea

In gara-1 fa un mezzo miracolo e nonostante problemi al blipper del cambio – che lo obbliga ad aprire e chiudere il gas sui cambi marcia, con la moto che si scompone- resiste al secondo posto senza nemmeno allontanarsi troppo da Bautista. Nelle altre due corse però è tra lo sfortunato e il colpevole: penalizzato da un contatto nella Superpole Race, annaspa anche in race-2, per problemi di setting per cui fa mea culpa. Rivedibile, voto 6-

 

Toprak Razgatlioglu

Lontano in gara-1 e nella Superpole Race, va giù con Alex Lowes in gara-2 ma non ha responsabilità. A moto ferme nel box sottolinea la distanza che Yamaha ha accumulato da Ducati, ma è pur vero che il weekend non è stato malaccio per i suoi compagni di marca – Locatelli in testa- segno che forse il turco deve ancora carburare. Anestetizzato, voto 5

 

Andrea Locatelli

Un terzo e due quarti posti nelle tre gare confermano la solidità del pilota di Selvino, che sa sempre approfittare dei problemi altrui. In questo weekend però Andrea è riuscito anche a fare di più, e in race-2 è semplicemente stato più veloce di tutti gli altri piloti con la R1. Il secondo posto in campionato lo premia per il gran lavoro che sta facendo ed è un buon viatico per la sua stagione. Solido, voto 7

 

Michael Ruben Rinaldi

Da dimenticare la sua gara sul bagnato, da elogiare la doppia prestazione sull'asciutto. Bautista viaggia a un'altra velocità, ma se Micheal riesce a essere il “più veloce degli altri” ha già raggiunto il migliore risultato possibile, ripagando la fiducia del team Aruba.it. Phillip Island non è una pista facile, ma Rinaldi l'ha interpretata bene. Ora dovrà riuscire a evitare gli alti e bassi del passato, il passo più difficile da intraprendere. Consistente, voto 7,5

 

Danilo Petrucci

Deve fare i conti con una moto simile a quelle che aveva l'anno scorso, eppure diversa per gomme, elettronica e versione (seppure migliorata). Il set up forse non è stato indovinatissimo, a giudicare da come la Panigale pompava in uscita di curva in gara-2, e la “rissa da bar” - come lui stesso l'ha definita- a cui è andato incontro a centro gruppo nell'intero weekend lo ha provato sul piano fisico. Petrux ha talento e capacità, deve solo riabituarsi a un livello di competizione che aveva perso nel 2022. Un aiuto sull'ergonomia sarebbe forse utile a fargli trovare la giusta posizione in sella. In rodaggio, voto 6

 

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