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Storie del Motomondiale - Quando Barry Sheene incendiò il gabinetto

Oggi i piloti sono sempre perfettini e ortodossi, ma non è stato sempre così: ecco cosa combinò Barry Sheene a Imatra…

Sembra tutto scontato oggi che i box della MotoGP sono puliti e ordinati come una sala operatoria, chiusi e dotati ognuno di un proprio bagno; oggi che il paddock è lindo ed efficiente. Oggi che i piloti sono sempre perfettini e ortodossi, mai una parola fuori posto. Ma non è stato sempre così, come appare in una intervista rilasciata qualche anno fa ad un blog da Dane Rowe, una delle prime passeggere di sidecar. Bellissima, correva con il fidanzato Rudi Kurth negli anni ‘70 e questo è il ricordo più divertente della sua carriera.

Dane Rowe pronta per scendere in pista

Un misterioso incendio…

«La cosa che mi fa sorridere, quando ci penso, è il Grande Mistero della Toilet Incendiata a Imatra, in Finlandia. Il paddock era nella una radura di un bosco (!). Non c'erano edifici permanenti, quindi ovviamente non c'erano servizi igienici adeguati. L'unico gabinetto disponibile era una costruzione a tre lati di assi di legno senza la parte frontale, quindi senza porta: avevo donato un grande asciugamano da bagno che poteva essere tirato davanti all’apertura della porta e fissato a un chiodo. Dentro c’era solo un buco nel terreno. Nessun sanitario, solo un foro di circa 40 cm di diametro nel terreno. E quello era usato da tutti. Ovviamente l’area intorno al foro si infradiciò e divenne disgustosa, quindi tutti iniziarono a posare giornali ecc. su cui camminare. (…).

Avevamo chiesto agli organizzatori se fosse possibile avere un WC mobile ma avevano alzato le spalle. (…). Quindi la domenica pomeriggio prima dell'inizio delle gare ne avevamo avuto abbastanza.

Barry Sheene al paddock... 

Barry in cerca di benzina

Barry Sheene girava da un pilota all'altro chiedendo una goccia di benzina. Nessuno di noi era benestante allora e capitava spesso che dovessimo contribuire perché qualche povero disgraziato aveva rotto il suo unico motore nelle prove e quindi non aveva soldi per tornare a casa (solo chi prendeva il via riceveva i soldi dell’ingaggio, ndr). Di solito, un paio di franchi o sterline da parte di tutti più o meno coprivano la cifra persa dal pilota. Quindi non era insolito che qualcuno andasse in giro a chiedere un bicchiere di benzina.

Colpa della polizia?

Circa un'ora dopo, si udì un sibilo nella radura: il gabinetto era andato in fiamme. Restammo tutti in piedi a fare il tifo. Scommetto che rimasero uccisi miliardi di germi e batteri...

La polizia venne chiamata per indagare su questo caso di sfacciata piromania. Ricordo che Barry spiegò loro con la faccia impacciata: "C'era la polizia nel paddock e uno è andato in bagno a fumare una sigaretta. C'erano un sacco di giornali sul pavimento. Quando è uscito non aveva più la sigaretta e un minuto dopo il gabinetto era in fiamme...". Il poliziotto guardò Barry, agitò l'indice a destra e a sinistra e disse: "Nooooooo!"».

 

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