SBK 2019, Michael van der Mark: “Io pilota grazie a Valentino Rossi”
SBK news – Il portacolori Yamaha in Superbike ha rilasciato una lunga intervista prima di affrontare gli ultimi quattro round della stagione. Michael van der Mark ha parlato di come ha iniziato a correre, delle sensazioni che prova quando vince e di com’è stato avere come compagno di squadra Nicky Hayden
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"Sono molto fortunato"
Il giovane pilota olandese di Yamaha è un grande talento della griglia di partenza della Superbike e poco prima dell’inizio del decimo round, è stato intervistato dal sito ufficiale worldsbk.com. Michael van der Mark, campione del mondo del WorldSSP e vincitore di alcune gare nella massima serie, ha dichiarato: “Sono molto fortunato per poter vivere facendo qualcosa che amo. Sono fortunato perché non penso che siano molte le persone che hanno l’opportunità di, in primo luogo competere e, secondo, di avere davvero successo”. Tutto è iniziato grazie anche a Valentino Rossi: “Decisi che avrei voluto fare il pilota abbastanza tardi. Credo che avessi 11 anni, andammo al TT di Assen ed ebbi l’opportunità di sedermi sulla M1 di Valentino Rossi. Da quel momento, dissi a mio padre: “Voglio correre!” Però, ad essere onesto, sapevo che ero già abbastanza grande perché avevo quasi 12 anni. Mio padre è stato pilota prima che io nascessi ed è stata una fortuna per me. Non mi ha mai spinto a correre, mi lasciò decidere il momento in cui iniziare. I miei genitori mi hanno appoggiato e anche mia sorella. Mio padre ha messo a disposizione tutta la sua esperienza per trovare degli sponsor e tutto ciò di cui c’è bisogno”.
Oggi è quarto nella classifica iridata ed è in lotta per il terzo posto, ma l’obiettivo è di quelli grandi: “Diventare campione del mondo, non penso ad altro!” Quest’anno ha vinto finora solo una gara, a Jerez, ma lo scorso anno riuscì in una doppietta incredibile a Donington Park: “Fu formidabile perché non successe niente di straordinario, fu il risultato a renderlo speciale. Tutto il fine settimana era stato strano. Ero stato male i giorni precedenti e penso che nelle FP2 arrivai addirittura ultimo. Tutti migliorarono nella seconda gara, però noi decidemmo di non cambiare nulla alla moto… E vincemmo di nuovo! Fu davvero speciale!”
L’olandese è stato anche compagno di squadra di Nicky Hayden in Honda e di lui ha detto: “Vuoi sempre battere il tuo compagno di squadra, però allo stesso tempo vuoi al tuo fianco qualcuno che sia forte. Nicky era speciale, non sembrava mai forte fino a quando non era ora della Superpole o di affrontare la gara. Non è stato facile da accettare, però è qualcosa di buono che mi spinge al limite. Alex Lowes è sempre veloce però mentalmente è diverso dal correre con Nicky Hayden”.
Cliccate qui per vedere gli orari diretta TV su Sky, su TV8 e su Eurosport e non perdervi il round portoghese.
Il giovane pilota olandese di Yamaha è un grande talento della griglia di partenza della Superbike e poco prima dell’inizio del decimo round, è stato intervistato dal sito ufficiale worldsbk.com. Michael van der Mark, campione del mondo del WorldSSP e vincitore di alcune gare nella massima serie, ha dichiarato: “Sono molto fortunato per poter vivere facendo qualcosa che amo. Sono fortunato perché non penso che siano molte le persone che hanno l’opportunità di, in primo luogo competere e, secondo, di avere davvero successo”. Tutto è iniziato grazie anche a Valentino Rossi: “Decisi che avrei voluto fare il pilota abbastanza tardi. Credo che avessi 11 anni, andammo al TT di Assen ed ebbi l’opportunità di sedermi sulla M1 di Valentino Rossi. Da quel momento, dissi a mio padre: “Voglio correre!” Però, ad essere onesto, sapevo che ero già abbastanza grande perché avevo quasi 12 anni. Mio padre è stato pilota prima che io nascessi ed è stata una fortuna per me. Non mi ha mai spinto a correre, mi lasciò decidere il momento in cui iniziare. I miei genitori mi hanno appoggiato e anche mia sorella. Mio padre ha messo a disposizione tutta la sua esperienza per trovare degli sponsor e tutto ciò di cui c’è bisogno”.
Oggi è quarto nella classifica iridata ed è in lotta per il terzo posto, ma l’obiettivo è di quelli grandi: “Diventare campione del mondo, non penso ad altro!” Quest’anno ha vinto finora solo una gara, a Jerez, ma lo scorso anno riuscì in una doppietta incredibile a Donington Park: “Fu formidabile perché non successe niente di straordinario, fu il risultato a renderlo speciale. Tutto il fine settimana era stato strano. Ero stato male i giorni precedenti e penso che nelle FP2 arrivai addirittura ultimo. Tutti migliorarono nella seconda gara, però noi decidemmo di non cambiare nulla alla moto… E vincemmo di nuovo! Fu davvero speciale!”
L’olandese è stato anche compagno di squadra di Nicky Hayden in Honda e di lui ha detto: “Vuoi sempre battere il tuo compagno di squadra, però allo stesso tempo vuoi al tuo fianco qualcuno che sia forte. Nicky era speciale, non sembrava mai forte fino a quando non era ora della Superpole o di affrontare la gara. Non è stato facile da accettare, però è qualcosa di buono che mi spinge al limite. Alex Lowes è sempre veloce però mentalmente è diverso dal correre con Nicky Hayden”.
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