SBK 2016, ascolti tv in crisi per il weekend di Laguna Seca
Durante lo scorso weekend, il campionato delle derivate di serie era di casa a Laguna Seca, in California: nonostante la bellezza del tracciato, però, gli ascolti tv hanno toccato punte bassissime, complice anche l’orario di programmazione
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SuperBike
Quale ricetta per uscire dal tunnel?
Da sempre afflitta dalla concorrenza della MotoGP oggi il campionato del mondo Superbike è arrivato a una popolarità decisamente bassa. Lo scorso weekend, durante la tappa a Laguna Seca, la superpole è stata vista da 315mila telespettatori (share del 2,55%), mentre Gara1 ha incollato allo schermo 357mila appassionati con uno share del 4,49%. Relegata a qualche breve trafiletto sulla carta stampata, la Superbike soffre dunque di poco appeal verso gli appassionati di motori che invece si ammassano, anche fisicamente, per andare a vedere le gare del motomondiale. Certo, le gare di Laguna Seca hanno dovuto pagare il prezzo del differente fuso orario, particolarmente sfavorevole per noi europei. Ma tant’è, qualcuno lamenta l’assenza di piloti dotati di grande carisma: mancherebbe, insomma, un Valentino Rossi in Superbike. Ad ammazzare l’interesse per la SBK ci sarebbe poi anche il dominio incontrastato del duo Kawasaki Jonathan Rea-Tom Sykes, che avrebbe tolto molto mordente alle gare. Con ascolti tv di questo tipo, è lecito aspettarsi a breve l’abbandono di più di qualche sponsor che compresibilmente cercherà altrove la visibilità perduta tra le derivate di serie. Urge dunque un intervento della Dorna, organizzatrice del Campionato, per uscire dalla palude degli ascolti bassi e della scarsa affluenza di pubblico. Ma occorre una marcia in più rispetto alle soluzioni adottate quest’anno, come la riorganizzazione in due round con Gara1 al sabato pomeriggio e Gara 2 la domenica, oppure l’arrivo di campioni MotoGp sulla via del tramonto e con poche frecce al loro arco.
Da sempre afflitta dalla concorrenza della MotoGP oggi il campionato del mondo Superbike è arrivato a una popolarità decisamente bassa. Lo scorso weekend, durante la tappa a Laguna Seca, la superpole è stata vista da 315mila telespettatori (share del 2,55%), mentre Gara1 ha incollato allo schermo 357mila appassionati con uno share del 4,49%. Relegata a qualche breve trafiletto sulla carta stampata, la Superbike soffre dunque di poco appeal verso gli appassionati di motori che invece si ammassano, anche fisicamente, per andare a vedere le gare del motomondiale. Certo, le gare di Laguna Seca hanno dovuto pagare il prezzo del differente fuso orario, particolarmente sfavorevole per noi europei. Ma tant’è, qualcuno lamenta l’assenza di piloti dotati di grande carisma: mancherebbe, insomma, un Valentino Rossi in Superbike. Ad ammazzare l’interesse per la SBK ci sarebbe poi anche il dominio incontrastato del duo Kawasaki Jonathan Rea-Tom Sykes, che avrebbe tolto molto mordente alle gare. Con ascolti tv di questo tipo, è lecito aspettarsi a breve l’abbandono di più di qualche sponsor che compresibilmente cercherà altrove la visibilità perduta tra le derivate di serie. Urge dunque un intervento della Dorna, organizzatrice del Campionato, per uscire dalla palude degli ascolti bassi e della scarsa affluenza di pubblico. Ma occorre una marcia in più rispetto alle soluzioni adottate quest’anno, come la riorganizzazione in due round con Gara1 al sabato pomeriggio e Gara 2 la domenica, oppure l’arrivo di campioni MotoGp sulla via del tramonto e con poche frecce al loro arco.
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