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Rimborso biglietto per una gara annullata? I vostri diritti

La normativa italiana autorizza gli organizzatori a emettere voucher in sostituzione della restituzione dei soldi spesi, ma le associazioni dei consumatori non sono d'accordo. Intanto il Mugello rimborsa i tifosi, mentre Misano spera ancora che Dorna autorizzi la presenza del pubblico più avanti nel corso dell'estate
Cosa fare in caso di acquisto di un biglietto per vedere una gara che non si terrà nel 2020? Non c'è una risposta univoca, perché non tutti gli organizzatori si sono mossi nella stessa direzione e non tutte le manifestazioni ricadono sotto la stessa legislazione.

Cosa dice la legge
Per quanto riguarda il nostro Paese, il decreto legge n.18 del 17 marzo 2020, il cosiddetto “Cura Italia”, all’art. 88, comma 3, stabiliva - in estrema sintesi- quanto segue: colui che ha venduto in prevendita un biglietto di ingresso a uno spettacolo annullato causa Coronavirus, entro 30 giorni dalla presentazione della relativa istanza di rimborso del ticket, può emettere un voucher di pari importo al biglietto acquistato, da utilizzare entro un anno dall’emissione. Sempre secondo la disposizione di legge, si prevede che la richiesta di rimborso sia presentata dall’acquirente/consumatore entro 30 giorni a decorrere dal 17 marzo 2020. Le associazioni consumatori tuttavia non sono d'accordo nel ritenere inoppugnabile la norma: secondo l’Aduc, è vero che le norme emergenziali varate dall’esecutivo e approvate dal Parlamento consentono l’utilizzo del voucher, ma "questi provvedimenti sono in aperto contrasto col diritto europeo, che ha valore superiore al diritto italiano" e su questa linea si è mosso anche l'Antitrust segnalando l'irregolarità della normativa italiana. In buona sostanza la norma presente nel decreto Cura Italia è in contrasto con la normativa europea che consente ai consumatori e non ai tour operator, di scegliere se avere un buono da spendere in futuro o il rimborso diretto del denaro speso per la prenotazione.

Le gare in Italia
Per quanto riguarda poi eventi come i gran premi, non si tratterebbe di rinvio ma si prefigurerebbe la cancellazione vera e propria, per cui chi non ha ancora fatto richiesta per il voucher sembrerebbe in questo momento avere qualche possibilità di ottenere un rimborso completo. Ogni organizzatore comunque fa caso a parte e anche se fa parte dello stesso campionato può decidere individualmente che linea tenere. Per cui è più facile che soluzioni simili vengano adottate per eventi diversi che ricadono sotto lo stesso rivenditore, piuttosto che ci sia una omogeneità per quanto riguarda la MotoGP nel suo complesso, tanto per fare un esempio.
A ogni modo gli organizzatori del gp d'Italia del Mugello hanno comunicato che procederanno al rimborso vero e proprio: “nonostante la normativa vigente preveda esclusivamente l’emissione di voucher e il regolamento della manifestazione non preveda alcun rimborso per annullamento derivante da cause di forza maggiore (quale è quella legata all’emergenza Covid-19), abbiamo comunque deciso di garantire il rimborso totale del valore dei biglietti già acquistati per la data del 31 maggio 2020”.
A Misano invece si spera ancora che a settembre si corra con il pubblico, per cui gli organizzatori al momento non si sbilanciano per il doppio appuntamento del 13-20 settembre. In superbike invece Imola si è mossa nella direzione del rimborso tramite voucher, anche se a dirla tutta il contratto con Dorna per l'appuntamento del 2021 non è ancora stato siglato.

All'estero
In Inghilterra Stuart Pringle, l'amministratore delgato della società che organizza il GP di Gran Bretagna, ha fatto sapere subito che avrebbe proseguito nella direzione del rimborso totale, mentre per quanto riguarda il Tourist Trophy addirittura la compagnia di traghetti ha reso noto che l'importo dei ticket già acquistati per il TT sarà resituito.
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