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Quarta tappa Swank Rally Tunisia: Pietri primo di giornata, Gava vince l'assoluta

Tappa terminata poco dopo la metà per le condizioni proibitive del percorso, con una tempesta di sabbia che si è abbattuta sui partecipanti. Le condizioni ambientali hanno imposto lo stop della prova, che si è rivelata comunque impegnativa

Lo Swank Rally Tunisia si è chiuso con la vittoria di Andrea Gava, e podio confermato per Alessandro Ruoso in seconda posizione, terzo Filippo Pietri. La quarta e ultima giornata è andata in archivio con una speciale che è stata fermata al chilometro 64, per via di una tempesta di sabbia che soffiava dal pomeriggio precedente e aveva reso il percorso ostico ai limiti del praticabile. Il racconto del nostro Guido Sassi.

 

La forza della natura

Il deserto è un luogo che richiede rispetto e può incutere timore anche in condizioni “normali”. Le temperature, talvolta l'impossibilità di comunicare, gli spazi immensi con pochissime vie di collegamento, spesso comunque difficili da percorrere, sono tutti elementi che richiedono una grande attenzione, in particolare ai piloti che sono impegnati sempre ad andare al massimo delle proprie possibilità. Quando però la natura si scatena in tutta la sua forza, con venti sui 70km/h e raffiche di intensità anche superiore, la questione diventa molto più delicata.

Per quello che ho provato ieri, vi posso assicurare che guidare una moto là in mezzo non è per niente semplice: la visibilità si riduce moltissimo, la sabbia entra dappertutto, a tratti manca quasi il fiato. L'equilibrio? Tutto da trovare, anche perché ovviamente la sabbia continua a volare e quando si posa è tutt'altro che compatta. Magari la pista è anche dura come terreno, ma ci si trova a “galleggiare” su un sottile strato di sabbia con l'anteriore che tende continuamente a “remare” e bisogna stare molto all'occhio.

 

La decisione giusta

Appena Alessandro Botturi è arrivato al Café de la Tent, vale a dire al punto di refueling, ha subito detto che la prova andava fermata: troppo alto il rischio che qualcuno si potesse fare male, o semplicemente perdersi in mezzo a quel caos. La gara d'altronde aveva detto quello che c'era da dire e tutti si sono trovati d'accordo nel concludere.

 

La classifica

Per quanto riguarda la tappa, Alessandro Ruoso ha dato battaglia fino all'ultimo, ma non c'è stato nulla da fare: Gava e Pietri (vinvitore di tappa) gli si sono incollati alla ruota e non lo hanno più mollato, scortandolo fino al punto di fine ps. Lì è stato compattato il gruppo che ha proceduto in carovana fino all'arrivo, all'interno del cammellodromo di Douz. La voglia di andare in moto comunque non è mancata fino all'ultimo, con una prova cronometrata sull'ovale – in pieno stile swank- che ha vinto...indovinate chi? Andrea Gava. Per quanto riguarda gli Experience, quasi tutti al traguardo: bravissimi a portare a termine un'avventura non facile. Tra di loro anche un pilota veramente valido come Angelo Tazzari, che ha partecipato (con l'altro Ténéré di Twinsbike) per fare allenamento all'italiano motorally e che ovviamente aveva tutto un altro passo rispetto ai compagni di categoria.

A seguire la classifica della generale dopo la quinta e ultima giornata.

 

Andrea Gava (Beta) 8h21'13”

Alessandro Ruoso (Yamaha) a 22'30”

Filippo Pietri (Sherco) a 41'55” (1' penalità)

Jane Daniels (Fantic) a 1h26'28” (41' penalità)

Davide Cominardi (Husqvarna) a 2h02'54” (2' penalità)

Ivano Zaccheo (KTM) a 2h11'47” (20' penalità)

Francesca Gasperi (Honda) a 2h24'51” (43' penalità)

Giacomo Cominardi (Honda) a 2h33'31” (21' penalità)

Alessandro Rigoni (Husqvarna) a 3h19'45” (12' penalità)

Pegoraro-Bandinelli (Husqvarna) a 3h35'38”

 

 

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