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PreGP: piccoli Fenati crescono... con calma

La prima tappa del neonato Campionato Italiano PreGp ha visto scendere in pista oltre 20 giovani piloti provenienti dalle categorie formative. Se saranno competitivi come Romano Fenati lo scopriremo solo tra qualche anno: l’importante, ora, è non avere fretta di gettarli nella mischia.

I campioni di domani

Tre settimane fa, a Vallelunga, è andata in scena la prima storica tappa del tricolore PreGp, campionato ideato dalla FMI con l’obiettivo di lanciare i giovani tredicenni sulle piste “lunghe” dopo le esperienze in sella a minimoto e minigp. Tra le due categorie proposte, 125 2T e 250 4T, finora è stata la prima ad avere più successo, con 17 iscritti contro i 5 della sorella maggiore. Tutti, o quasi, arrivano dalla minigp e su di loro la FMI e l’Italia motociclistica puntano forte per il tanto ambito “ricambio generazionale” che dovrebbe portarli ad infoltire, un giorno, la pattuglia formata oggi dai vari Fenati, Antonelli, Morciano e Tonucci.


Tanti protagonisti e tanto spettacolo

I numeri, soprattutto nella 125, ci sono e lo spettacolo in pista non manca. In terra romana sono stati in quattro a giocarsi fino all’ultimo metro la vittoria della classifica assoluta. Alla fine l’ha spuntata il favorito, ovvero il campione italiano in carica della MiniGp, Niccolò Jarod Bulega. Timido all’inverosimile, il 13enne emiliano (figlio d’arte di Davide) ha dimostrato di avere un bel manico rispettando in pieno le “gerarchie” (sportive, s’intende) della stagione scorsa. A contrastarlo per la vittoria sono stati il corregionale e coetaneo Lorenzo Gabellini e il 14enne teramano Lorenzo Petrarca. Nel gruppetto di testa c’era anche un altro 14enne, il romano Fabio Di Giannantonio, che ha vinto invece la classe 250 4T. Un bel gruppetto di baby riders sui quali lavorare con... calma.

Si impara anche "a faticare"

Vedere questi “mini” piloti confrontarsi su una pista del calibro di Vallelunga (e poi Mugello e Misano) fa un certo effetto ma invece di mostrarsi intimoriti o in soggezione, hanno dato il meglio sia in pista che fuori, complimentandosi tra di loro senza polemiche appena scesi dalle moto prima di salire sul podio. Il compito della FMI ma anche di tutto il paddock compresi genitori e stampa, sarà quello (difficile) di non “bruciarli” con esordi troppo frettolosi al CIV o nel mondiale. A dimostrarlo, la fatica che sta facendo nel tricolore Luca Marini, loro “collega” di MiniGp fino allo scorso anno e vincitore tra l’altro del titolo italiano. Della serie: mica l’ultimo arrivato.
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