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Pagelle sbk: un 2023 da sballo per Bautista, Toprak non poteva fare meglio. Rea, il momento giusto per cambiare

Tra i piloti italiani bene Locatelli e Bassani, insufficiente Rinaldi. Petrucci ha scontato difficoltà da "rookie", l'anno prossimo sarà pronto. Male Redding, disastro Honda: in HRC non si vede ancora la luce in fondo al tunnel

La stagione della superbike si è conclusa con il mondiale conquistato da Alvaro Bautista, il secondo titolo consecutivo vinto dal pilota spagnolo, bravissimo a sfruttare le qualità della sua Ducati Panigale V4R. L'anno prossimo il paddock delle derivate di serie vivrà una mezza rivoluzione, ma prima di voltare pagina andiamo a dare i voti al campionato 2023, insieme al nostro Guido Sassi.

 

Alvaro Bautista

Si fa prima a elencare le gare che non ha vinto, rispetto a quelle che si è portato a casa. Bau Bau si è imposto in 27 manche su 36, relegando campioni del calibro di Razgatlioglu e Rea al ruolo di comprimari. La sua Panigale ha un evidente vantaggio di velocità e Rinaldi non è stato evidentemente un compagno di squadra da togliere il sonno, ma Alvaro ha svolto il suo compito al meglio. L'anno prossimo potrebbe correre la sua ultima stagione prima del ritiro: il triplete è un obiettivo a portata di mano, nonostante le nuove limitazioni regolamentari imposte dal peso minimo combinato moto-pilota. Inarrestabile, voto 10

 

Toprak Razgatlioglu

Le ha provate tutte e la splendida race-2 di Jerez de la Frontera è il simbolo di una stagione che non poteva pensare di correre meglio. Toprak ha dovuto esagerare per tenere testa a Bautista, eppure il turco non ha quasi mai sbagliato, riscrivendo le leggi del fisica per stare al passo dell'avversario. Senza il motore della Ducati era impossibile fare di più, tanto di cappello per essere comunque riuscito a farci divertire. Funambolo, voto 10

 

Jonathan Rea

Chiude la sua peggior stagione da quando è in Kawasaki al terzo posto nel mondiale, con una sola vittoria e diverse cadute. Ma basta guardare alla posizione in campionato del suo compagno di squadra per capire che il Cannibale non ha perso appetito e velocità, ma si è semplicemente trovato a guidare una ZX-10RR meno competitiva che mai. Johnny non aveva prospettive di successo con il team KRT e ha cambiato, scegliendo la seconda migliore moto del lotto. Ha fatto bene: 37 anni in superbike non sono un'esagerazione, se potrà togliersi ancora delle soddisfazioni lo scopriremo presto. Ammaccato, voto 7

 

Andrea Locatelli

Il pilota di Selvino ha collezionato 8 podi e ha mancato il traguardo in sole 2 occasioni. Non si è fatto schiacciare da un fenomeno come Razgatlioglu e ha portato a casa il piazzamento in classifica più altro dietro ai tre fuoriclasse della categoria. Di più non potrebbe fare e al momento è comunque il migliore italiano tra le derivate di serie. Solido, voto 7

 

Michael Ruben Rinaldi

Non è facile essere il compagno di squadra di Bautista, ma è meglio trovarsi su quella moto che su una qualsiasi altra pescata a caso nel paddock della sbk. Purtroppo Michael non è riuscito a dare continuità alla propria velocità, alternando buone gare a qualifiche infelici, e lasciandosi innervosire troppo spesso da rivalità che avrebbe fatto meglio a non alimentare. Ripartirà da Motocorsa, il posto giusto per trovare un ambiente tranquillo, dove potrà lavorare sulla moto del suo acerrimo rivale e provare a trovare uno stimolo in più per ben figurare. Fuorigiri, voto 5

 

Axel Bassani

Sostanzialmente bissa la stagione 2022 con un campionato analogo negli acuti e con la stessa difficoltà a fare l'ultimo step verso il successo. Vince nuovamente il titolo indipendenti e manca forse solo nella capacità di gestione per diventare grande a tutti gli effetti. Si stramerita la Kawasaki ufficiale di Joanthan Rea, c'è solo da sperare che si tratti davvero di un passo in avanti per El Bocia. Maturo, voto 7

 

Danilo Petrucci

Fa capire a tutti quanto sia complicato adattarsi agli pneumatici in un contesto altamente competitivo. Lavora a testa bassa per chiudere il gap dai primi, sfodera una seconda parte di stagione che lascia ben sperare per il futuro. La questione del peso incide sulla performance, chissà che dall'anno prossimo – con le nuove regole- Petrux non riesca a guadagnare quel tanto da arrivare a podio con regolarità. Lavori in corso, voto 6

 

Aegerter & Gardner

I due piloti del team GRT si guadagnano una sufficienza che è la media del 6,5 dello svizzero e del 5,5 dell'australiano. Il due volte campione del mondo della Supersport ha mostrato carattere e velocità, con un ultimo weekend davvero convincente. Anche l'iridato Moto2 ha mostrato progressi, ma resta qualche dubbio sui suoi margini di crescita. Promossi, voto 6

 

Scott Redding

Il suo principale “merito” in stagione è stato farsi voce della corrente “introduciamo il peso minimo combinato”. Ottiene quello che desidera, eppure continua a ritenersi insoddisfatto. In pista non combina granché, un paio di quarti posti come miglior piazzamento. Fa meglio di lui Garrett Gerloff (voto 7) e Michael van der Mark gli viene preferito come compagno di squadra per il neo arrivato Toprak. Avere un carattere d'incontro nelle corse non è fondamentale, ma se non sei il numero uno in pista aiuta. Lamentoso, voto 4,5

 

Honda

Xavi Vierge e Iker Lecuona ci hanno messo tutta la buona volontà del mondo nel provare ad andare forte con una CBR 1000RR-R che proprio non va, nonostante Dorna abbia provato a rivitalizzarla a suon di superconcessioni. Il bottino della stagione è davvero magro, e sinceramente non sembra che HRC conosca la direzione da prendere per tornare a vedere la luce. Smarriti, voto 4

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