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Morte Nicky Hayden, rinviato a giudizio l’automobilista

Il maggio scorso Nicky Hayden ha perso la vita in un tragico incidente stradale, ora il sostituto procuratore Paolo Gengarelli ha chiesto il rinvio a giudizio per omicidio stradale dell’operaio che ha investito il campione americano
Il processo continua
Lo scorso 17 maggio Nicky Hayden ha perso la vita a seguito delle ferite riportate nell’incidente avvenuto a Cattolica, mentre si stava allenando in bicicletta, subito dopo aver disputato il round di Imola del campionato mondiale delle derivate di serie. L’americano è stato investito all'incrocio tra la Provinciale 35 e via Ca’ Raffaelli da una Peugeot 2017 Cabrio guidata da un operaio che stava andando al lavoro e che guidava a 70 km/h invece dei 50 km/h previsti su quel tratto di strada. Terminate le indagini il sostituto procuratore Paolo Gengarelli ha chiesto il rinvio a giudizio per omicidio stradale dell’automobilista. Il perito Orlando Omicini, consulente tecnico della procura, sostiene che se l’automobilista avesse mantenuto la velocità adeguata, l’incidente non ci sarebbe stato, ma anche Hayden ha la sua parte di colpe, considerando che se avesse rispettato lo stop e la precedenza, l’incidente sarebbe stato evitato. Ora il giudice dell'udienza preliminare dovrà decidere se le prove sono sufficienti per inviare a giudizio l’automobilista, e dovrà anche stabilire quante persone si potranno costituire parte civile. Per ora il legale Moreno Maresi rappresenta la mamma e uno dei fratelli di Nicky, arrivati entrambi dagli Stati Uniti negli ultimi giorni cruciali per “Kentucky Kid”. Come riporta il sito corriereromagna.it, l’avvocato ha spiegato: “Attendiamo la data di fissazione dell’udienza preliminare. Solo allora i famigliari decideranno se costituirsi parte civile”.
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