MotoGP Valencia 2013: Rossi “Se fossi Jorge starei nel casino”
Ultime qualifiche per la coppia Rossi-Burgess: Vale è quarto alle spalle dei tre big spagnoli. “Domani farò del mio meglio per stare davanti, ma non posso fare molto”.
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MotoGP
Dopo la notizia shock di giovedì, quando Valentino Rossi ha annunciato che questa di Valencia sarà la sua ultima gara con Jeremy Burgess, il weekend di Valencia ha preso una piega particolare in casa Yamaha. Sì, perché se da una parte l’atmosfera è veramente tesa con un Jorge Lorenzo in gioco per il titolo mondiale, dall’altra si cercano di vivere con serenità gli ultimi momenti di un'era epica: quella di Rossi-Burgess.
Una situazione delicata, soprattutto dopo le qualifiche di oggi, durante le quali proprio negli ultimi minuti Lorenzo ha dovuto fare un improvviso cambio di moto per un presunto problema al motore, chiudendo con il secondo tempo. Il risultato è stato che, anche questa volta, Marquez è riuscito a soffiargli via quella pole position che non è fondamentale, ma che può dare una marcia in più in un momento come questo. Perché in fin dei conti sono solo due le strade che domani può intraprendere Jorge: la prima è quella di scappare e fare una gara tirata come in Giappone, inducendo Marquez all’errore; mentre la seconda è di stare nella bagarre, sperando sempre nell’errore dell’avversario. Infatti a Marc basta una quarta posizione per portare a casa il titolo, ma non è tipo che si accontenta: “davanti al mio pubblico non posso accontentarmi, voglio vincere”.
Anche Valentino è della stessa opinione.
“Oggi abbiamo lavorato soprattutto sul setting, facendo delle modifiche dal turno della mattina a quello del pomeriggio. L’obiettivo delle qualifiche era quello di conquistare la prima fila, ma la quarta posizione va comunque bene. Purtroppo ho trovato traffico e perso almeno un giro. Domani sarà cruciale la scelta della gomma: ci confronteremo con la Bridgestone per avere un loro parere. Questa sarà una gara particolare per più motivi. Prima di tutto perché per quanto mi riguarda sarà la mia ultima esperienza con Burgess: il ricordo più bello che ho è del 1999 a Phillip Island, quando correvo ancora in 250cc e l’ho incontrato per la prima volta nel box HRC. Sono entrato e mi sembrava un santuario, e lui mi ha spiegato come funzionava la allora 500 di Gibernau. Poi ricordo anche i primi test a Jerez. Ma questo GP è importante anche perché verrà decretato il prossimo campione della MotoGP: Jorge è molto bravo a partire bene ed andare a vincere. Ma questo domani non basterà, perché dipende tutto da Marquez, se si accontenterà di una quarta posizione. Io se fossi in Jorge starei nel casino, in bagarre, sperando in un errore dell’avversario contando sulla maggiore esperienza. Da parte mia, l’unica cosa che posso fare è fare una bella gara e chiudere davanti a Marc”.
Una situazione delicata, soprattutto dopo le qualifiche di oggi, durante le quali proprio negli ultimi minuti Lorenzo ha dovuto fare un improvviso cambio di moto per un presunto problema al motore, chiudendo con il secondo tempo. Il risultato è stato che, anche questa volta, Marquez è riuscito a soffiargli via quella pole position che non è fondamentale, ma che può dare una marcia in più in un momento come questo. Perché in fin dei conti sono solo due le strade che domani può intraprendere Jorge: la prima è quella di scappare e fare una gara tirata come in Giappone, inducendo Marquez all’errore; mentre la seconda è di stare nella bagarre, sperando sempre nell’errore dell’avversario. Infatti a Marc basta una quarta posizione per portare a casa il titolo, ma non è tipo che si accontenta: “davanti al mio pubblico non posso accontentarmi, voglio vincere”.
Anche Valentino è della stessa opinione.
“Oggi abbiamo lavorato soprattutto sul setting, facendo delle modifiche dal turno della mattina a quello del pomeriggio. L’obiettivo delle qualifiche era quello di conquistare la prima fila, ma la quarta posizione va comunque bene. Purtroppo ho trovato traffico e perso almeno un giro. Domani sarà cruciale la scelta della gomma: ci confronteremo con la Bridgestone per avere un loro parere. Questa sarà una gara particolare per più motivi. Prima di tutto perché per quanto mi riguarda sarà la mia ultima esperienza con Burgess: il ricordo più bello che ho è del 1999 a Phillip Island, quando correvo ancora in 250cc e l’ho incontrato per la prima volta nel box HRC. Sono entrato e mi sembrava un santuario, e lui mi ha spiegato come funzionava la allora 500 di Gibernau. Poi ricordo anche i primi test a Jerez. Ma questo GP è importante anche perché verrà decretato il prossimo campione della MotoGP: Jorge è molto bravo a partire bene ed andare a vincere. Ma questo domani non basterà, perché dipende tutto da Marquez, se si accontenterà di una quarta posizione. Io se fossi in Jorge starei nel casino, in bagarre, sperando in un errore dell’avversario contando sulla maggiore esperienza. Da parte mia, l’unica cosa che posso fare è fare una bella gara e chiudere davanti a Marc”.
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