Salta al contenuto principale

MotoGP 2013 Silverstone: i commenti dei piloti dopo la gara

MotoGP news: cala il sipario sul dodicesimo round della MotoGP a Silverstone con le dichiarazioni a caldo dei protagonisti. Lorenzo svela la sua strategia, Marquez si accontenta, a Pedrosa non piace fare lo spettatore, Valentino Rossi vuole imparare a scattare, 100esimo GP amaro per Dovizioso
Strategie diverse per un duello al di là delle aspettative  
Tutte le ipotesi formulate all’inizio del weekend (e soprattutto dopo le qualifiche di ieri) sono state confermate. La gara di oggi doveva essere una questione privata tra Jorge Lorenzo e Marc Marquez, tra il veterano e il giovane, tra l’esperienza e l’irrequietezza... e così è stato. Da una parte il campione che sa quando e quanto rischiare con freddo calcolo, dall’altra il puledro rampante impaziente di arrivare alla vetta. Le due perle della MotoGP 2013 hanno dato spettacolo, facendo scintille sino all’ultima curva. I due spagnoli non hanno deluso le aspettative e sono stati i protagonisti di una sfida davanti alla quale tutti gli altri, Pedrosa soprattutto, sono stati relegati al ruolo di spettatori. Niente e nessuno li poteva fermare oggi, nemmeno la lussazione della spalla riportata da Marquez a seguito di una brutta caduta durante il warm up: il catalano della Honda non solo è sceso in pista ed ha lottato sino all’ultimo con Lorenzo, ma negli ultimi due giri ha addirittura attaccato portandosi in prima posizione. Ma Jorge non poteva assolutamente accettarlo: oggi il maiorchino voleva spezzare l’incantesimo di Marc, voleva interrompere la sua lunga serie di trionfi e vincere, per la squadra e per Yamaha, ma soprattutto per sé stesso.
Jorge Lorenzo oggi ha sfoggiato una partenza perfetta, una costanza incredibile, una freddezza pungente ed una determinazione implacabile. Lorenzo è stato davanti dalla prima curva dopo la partenza e non ha mollato la presa sino agli ultimi due giri, quando Marquez è andato all'attacco passando in testa per qualche tornata. Ma Jorge lo ha rimesso subito dietro: “È stata una gara emozionante, molto importante in questo momento del campionato. Marc ce l’ha messa tutta: sentivo il suo motore dietro di me e l’ho studiato attentamente per capire come muovermi e negli ultimi giri soprattutto non mi sono risparmiato. Ciò che contava più di ogni altra cosa era stare davanti e quando mi ha passato non ho avuto poi esitazioni: ho visto un pochino di spazio e l’ho infilato. Quella di oggi era l’unica strategia possibile: attaccare Marc, metterlo sotto pressione e restare davanti. Penso che siamo molto competitivi, ma il campionato è ancora un obiettivo tutt’altro che vicino. Vorremmo fare uno step in avanti e migliorare ulteriormente: io ho dato tutto me stesso; ora tocca a Yamaha fare lo sforzo e proporre nuove soluzioni di componentistica”.
La performance di oggi dimostra quanto Marc Marquez sia determinato, forse anche un po' “incosciente” (eh, l'età...) ma anche capace di analizzare a posteriori la gara da pilota maturo. Il catalano della Honda ha corso una gara magistrale, tutta all’attacco, quando pochissime ore prima era stato protagonista di una brutta caduta che gli aveva procurato la lussazione della spalla sinistra, quando era esposta la bandiera gialla per la presenza di olio in pista dopo la caduta di Corti (la commissione gara ha deciso a fine giornata di imporgli due punti di penalità). “Non sono caduto per quello, semplicemente si tratta di un punto in cui anche altri hanno sbagliato” – il commento di Marc - “Dopo il warm up di questa mattina pensavo che il mio weekend fosse finito. Invece per fortuna è andata meglio di quello che pensavo. Il dolore non è stato un problema, perché prima della gara mi hanno sottoposto ad infiltrazioni, anche se verso la fine non è stato semplice, soprattutto sulle curve a sinistra. A questo punto della stagione comunque devo pensare seriamente al campionato e i punti di oggi sono quindi molto importanti. Ho provato di tutto per vincere, ma a volte bisogna accontentarsi”. 
E Dani Pedrosa? Arrivato dietro ai due connazionali con le gomme pressoché finite per la rimonta, ha dovuto limitarsi a fare da spettatore, ma la cosa non gli è piaciuta e non lo nasconde. Dopo una prima parte di gara tutta all’attacco, grazie alla quale è riuscito a passare dalla settima alla terza posizione scavalcando Rossi, Bautista e Bradl, non ha neanche tentato un assalto e si è limitato a mantenere la posizione. “Ovviamente non sono molto felice della giornata. Sono partito dalla seconda fila e ho fatto fatica a recuperare posizioni. Quando sono arrivato dietro Marc e Jorge le gomme erano ormai già parecchio consumate”.

Valentino guarda già a Misano, Dovi va a terra... anche con il morale 
Ovviamente anche Valentino Rossi non è contento del weekend di Silverstone. Essere per l'ennesima volta dietro al terzetto sul podio è difficile da digerire, ma lo nasconde molto bene.  “Sono contento di come è andata la gara rispetto a Brno. Il tempo ci ha aiutato e abbiamo potuto lavorare bene. Soprattutto tenendo conto del fatto che qui “non ho mai corso veramente”. Il quarto posto non è comunque così positivo, anche perché alla fine il gap da Lorenzo è di ben dieci secondi. Peccato perché ero partito bene, ma sono rimasto bloccato da Bradl e da Bautista. La differenza fondamentale con Jorge e Marc è che loro partono velocissimi sin dal primo giro, mentre io non ci riesco ancora. Intanto mi tengo allenato e quando sarò pronto farò il salto di qualità, combattendo dall’inizio alla fine. Questa mattina abbiamo fatto una modifica prima del warm up e sono riuscito a risolvere i problemi di sottosterzo che ho avuto anche ad Indianapolis e Brno. Come dice Jorge abbiamo bisogno di uno sforzo in più da Yamaha: spero che dal Giappone arrivi il prima possibile il famoso nuovo cambio. Quello ci darà una grossa mano. Ora guardiamo a Misano, il mio GP di casa, dove dovrò dare il 110%”. 
La giornata di Andrea Dovizioso è di quelle da dimenticare. Eppure questa era la sua 100esima presenza in MotoGP e sperava in un buon risultato, ma a soli due giri dalla fine è finito a terra. “Sono molto dispiaciuto per la caduta perché nella mia carriera non è successo spesso. Non me l’aspettavo, ci sono rimasto male. Con questa moto è molto facile perdere l’anteriore, non si può fare molto. Siamo sempre al limite e non è semplice aprire il gas con questo feeling”.
Aggiungi un commento