MotoGP: tra cadute e infortuni la Spagna conquista gli USA
Indianapolis ha visto le vittorie di Pedrosa, Marquez e Salom: una giornata "magica" per i piloti iberici. Purtroppo però in pista lo spettacolo è mancato: le uniche emozioni (di cui avremmo fatto tutti a meno) sono state quelle per le cadute e gli infortuni...
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Fiesta in America
Nessuna reale emozione nel GP di Indianapolis: la gara della massima categoria è stata dominata dal primo all'ultimo giro da Dani Pedrosa che ha ucciso lo spettacolo, esattamente come ha fatto Marc Marquez in Moto2. I due alfieri Repsol e futuri compagni nel team HRC di MotoGP hanno dato una dimostrazione di forza non da poco: Pedrosa ha confermato il suo stato di forma e la voglia di rincorrere il titolo mondiale nella stagione più bella della sua carriera, mentre Marquez sembra pronto a laurearsi campione e soprattutto a fare il salto in MotoGP direttamente al massimo livello. Jorge Lorenzo si è dovuto "accontentare" del secondo posto che per lui rappresenta il peggiore risultato ottenuto quest'anno (se escludiamo il tamponamento di Bautista qualche gara fa) a conferma che è ancora lui l'uomo da battere. La Spagna ha chiuso un weekend perfetto anche con la vittoria in Moto3 di Luis Salom, furbo e veloce, che ha approfittato della bagarre fra Cortese e Vinales per portarsi in testa a poche curve dalla fine. Una domenica di festa per gli appassionati iberici quindi, ma decisamente noiosa nelle gare più importanti. I campionati però sono ancora tutti aperti: possiamo sperare che lo spettacolo a Brno sarà decisamente più avvincente.
Il bollettino di guerra nel dopo - prove
Il Gran Premio di Indianapolis ha fatto discutere gli appassionati fin dalle libere del venerdì, quando le prime cadute hanno fatto capire che c'era qualcosa che non andava nella pista americana. Moto3, Moto2 e MotoGP hanno avuto problemi di grip soprattutto alla curva 13 - un curvone veloce dove le moto perdevano aderenza con il posteriore in accelerazione - e alla curva 16, ultima "S" del tracciato, lentissima ma pericolosa per la brusca accelerazione in uscita verso il rettilineo. Il bollettino medico al termine delle qualifiche di sabato sembrava quello di una rissa. Jack Miller (Moto3) frattura alla clavicola, Hector Barberà frattura a tre vertebre dorsali, Nicky Hayden microfrattura del metacarpo destro e trauma cranico, Ben Spies contusione alla spalla, Casey Stoner microfrattura al piede destro e lesione ai legamenti. Questi ultimi sono riusciti a partire per la gara e Casey ha ottenuto stoicamente un quarto posto che vale quanto una vittoria.Di chi è la colpa?
Difficile attribuire fino in fondo le responsabilità di quanto accaduto. La pista di Indianapolis è utilizzata per tutto l'anno dalle gare di auto, ma esse utilizzano soltanto l'ovale di alta velocità. Il percorso dove corre la MotoGP ospita soltanto questo evento durante l'anno e le condizioni dell'asfato non sono il massimo, con 4 diversi tratti d'asfalto (l'ultimo rifatto recentemente) che rendono difficilmente interpretabile l'aderenza lungo l'intero tracciato. Escludiamo dalle colpe i fornitori di pneumatici, sia Dunlop che Bridgestone, perchè tutte le categorie - con mescole, carcasse e dimensioni differenti - hanno avuto gli stessi problemi di aderenza negli stessi tratti. Per il 2013 speriamo quindi di vedere almeno un asfalto tutto nuovo e soprattutto omogeneo. Tra le ipotesi anche qualche ritocco alla conformazione della pista, non amata dalla maggior parte dei piloti.Foto e immagini
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