Salta al contenuto principale

MotoGP: il "safety-man" Capirossi testa le CRT

Dopo il weekend di gara, la MotoGP è rimasta a Brno (Repubblica Ceca) per una giornata di test. Insieme ai piloti della "classe regina", è sceso in pista anche Loris Capirossi (per la prima volta dal suo ritiro dalle corse alla fine del 2011) per provare le discusse CRT e vedere se sono davvero pericolose. 

Le CRT nel Campionato del Mondo MotoGP

Per arricchire la griglia di partenza, sempre più vuota negli ultimi anni, Carmelo Ezpeleta (il "grande capo" della Dorna che gestisce il Motomondiale) aveva avuto l'idea di inserire nella classe regina anche le CRT. Queste moto con ciclistica “prototipo” e motori derivati di serie però avevano lasciato perplessi gli "addetti ai lavori" (ne parlavamo qui) sin dall'inizio e ancora oggi, dopo ben dodici gare, continuano a non piacere. Show inesistente per chi segue i GP da casa (dove le CRT non vengono neppure inquadrate nelle retrovie) e poche soddisfazioni per i piloti che si ritrovano a correre una sorta di "seconda gara" nelle retrovie il cui punteggio vale però per lo stesso campionato. La classifica del mondiale riflette esattamente la situazione: nelle prime dodici posizioni ci sono le Yamaha, le Honda e le Ducati, mentre la seconda metà è composta da moto ART, FTR, BQR, Suter e Ioda. E il distacco tra le due fazioni è netto sia nella classifica, che nei tempi. Per la cronaca, primo delle CRT è Aleix Espargarò (CRT) seguito da Randy De Puniet (ART).


I problemi delle moto “prototipo”

Come dicevamo, le critiche iniziali a questa “categoria” non si sono placate, tutt'altro. I piloti ufficiali si lamentano per la lentezza delle CRT, che ad ogni sessione li intralciano e rallentano comunque l'azione. Ma gli stessi piloti che le guidano si lamentano della loro scarsa potenza e dei problemi che le accompagnano. Un caso esemplare è quello di Michele Pirro, che corre con una FTR del Team San Carlo Honda Gresini. Per quattro gare consecutive (Sachsenring, Mugello, Laguna Seca e Indianapolis) il pilota pugliese ha avuto inconvenienti tecnici che non gli hanno consentito di finire la gara, fino all'epilogo di Brno dove nella sessione di qualifiche ufficiali il motore ha preso improvvisamente fuoco mentre Michele stava girando. Semplice sfortuna o moto troppo "artigianali", specie rispetto alle fantascientifiche MotoGP?


Per il "giudice" Capirossi le CRT vanno bene?

Per cercare di capire meglio la situazione CRT, insieme ai piloti ufficiali è sceso in pista nella giornata di test di lunedì anche Loris Capirossi: conclusa la carriera come pilota alla fine della stagione 2011, Loris da quest'anno è responsabile sicurezza per Dorna. "Capirex" è intervenuto su richiesta dei piloti (che temono proprio per la loro sicurezza nelle sessioni di prove e in gara) e ha provato la BQR di Yonny Hernandez, la Suter di Colin Edwards e la FTR di Michele Pirro. Con ciascuna ha effettuato qualche giro di pista, provando differenti configurazioni di setting e comparazioni tra telai per cercare di capire come mai queste moto non riescono ad avere prestazioni migliori. “Tornare in pista è una sensazione bellissima. Mi sembra di esser tornato bambino. Quanto alle CRT, sono belle da guidare ma fare dei tempi buoni è davvero difficile” – ha detto Loris – “Non sono male, come motore sono parecchio forti, ma non sono semplicissime da gestire”. Oggi Capirossi è un "uomo Dorna": sarà per questo che secondo lui le CRT sono "solo" difficili da gestire, mentre tutti se ne lamentano a partire dai piloti che le portano in gara?
Leggi altro su:
Aggiungi un commento