Moto3 Ana Carrasco: "Devo ignorare completamente quello che dicono alcune persone"
MotoGP News - Si è conclusa la prima stagione nel mondiale per Ana Carrasco, l'unica ragazza a partecipare al campionato Moto3. È riuscita a entrare in zona punti 12 anni dopo la tedesca Katja Poensgen, ma ha trovato anche qualche difficoltà in un ambiente che, secondo lei, l'ha giudicata troppo severamente
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Spirito combattivo
Ana Carrasco è una ragazza di 16 anni ed è considerata uno dei (numerosi) talenti del motociclismo spagnolo. Ha corso nel 2013 con il team Calvo, compagna di squadra del campione del mondo Moto3 Maverick Vinales ed è stata l'unico pilota donna impegnata sulle piste del mondiale. La sua prima stagione è stata positiva, ha ottenuto un 8° posto come miglior risultato, proprio nell'ultima gara di casa Valencia, mentre nel GP di Sepang è arrivata quindicesima, conquistanto un punto nella classifica mondiale a dodici anni dall'ultima ragazza in grado di farlo: la tedesca Katja Poensgen che nel 2001 ottenne 2 punti nel GP d'Italia del Mugello, classe 250. Ana commenta così la sua prima stagione mondiale in mezzo ai maschietti: "Una delle principali cose che ho imparato è stata la capacità di andare su una pista che non hai mai visto prima e andare forte. Ho anche imparato un sacco sul set-up e come si ottiene lavorando passo passo sulle modifiche, ho potuto anche affinare la mi asensibilità sulle modifiche alla moto, perché sono stata in sella ogni due settimane. Poi viaggiare così tanto è strano, però ci si abitua e alla fine diventa una delle cose che rendono il campionato del mondo così special . Mi è piaciuta l'Australia, la pista era fantastica , il risultato non è stato male - soprattutto in qualifica - e il posto in sé è bellissimo . E' così diverso dalla Spagna." Però Ana ha trovato anche molte difficoltà: "Mi sento un po' sotto pressione, perché tutti guardano i miei risultati e quello che raggiungo. Se un ragazzo arriva e finisce ultimo nessuno presta davvero attenzione e basta, se lo fa una ragazza allora tutti giudicano, è un po' più difficile e si deve ignorare completamente quello che dicono alcune persone, specialmente i giornalisti. E' stato un anno molto positivo per me e sono stata in grado di imparare molto, ma più che altro ho raccolto un'esperienza preziosa, che mi aiuterà in futuro. Per il prossimo anno non sono ancora sicura dove correrò."
Ana Carrasco è una ragazza di 16 anni ed è considerata uno dei (numerosi) talenti del motociclismo spagnolo. Ha corso nel 2013 con il team Calvo, compagna di squadra del campione del mondo Moto3 Maverick Vinales ed è stata l'unico pilota donna impegnata sulle piste del mondiale. La sua prima stagione è stata positiva, ha ottenuto un 8° posto come miglior risultato, proprio nell'ultima gara di casa Valencia, mentre nel GP di Sepang è arrivata quindicesima, conquistanto un punto nella classifica mondiale a dodici anni dall'ultima ragazza in grado di farlo: la tedesca Katja Poensgen che nel 2001 ottenne 2 punti nel GP d'Italia del Mugello, classe 250. Ana commenta così la sua prima stagione mondiale in mezzo ai maschietti: "Una delle principali cose che ho imparato è stata la capacità di andare su una pista che non hai mai visto prima e andare forte. Ho anche imparato un sacco sul set-up e come si ottiene lavorando passo passo sulle modifiche, ho potuto anche affinare la mi asensibilità sulle modifiche alla moto, perché sono stata in sella ogni due settimane. Poi viaggiare così tanto è strano, però ci si abitua e alla fine diventa una delle cose che rendono il campionato del mondo così special . Mi è piaciuta l'Australia, la pista era fantastica , il risultato non è stato male - soprattutto in qualifica - e il posto in sé è bellissimo . E' così diverso dalla Spagna." Però Ana ha trovato anche molte difficoltà: "Mi sento un po' sotto pressione, perché tutti guardano i miei risultati e quello che raggiungo. Se un ragazzo arriva e finisce ultimo nessuno presta davvero attenzione e basta, se lo fa una ragazza allora tutti giudicano, è un po' più difficile e si deve ignorare completamente quello che dicono alcune persone, specialmente i giornalisti. E' stato un anno molto positivo per me e sono stata in grado di imparare molto, ma più che altro ho raccolto un'esperienza preziosa, che mi aiuterà in futuro. Per il prossimo anno non sono ancora sicura dove correrò."
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