Salta al contenuto principale

Mondiale superbike, Garret Gerloff lancia la sfida: "Voglio lottare per il titolo"

Il pilota texano è soddisfatto della propria pre-season e si dice pronto per una stagione ancora migliore rispetto al suo anno da rookie: "La R1 è migliorata, ora conosco la squadra e i circuiti. Darò il massimo"
Garret Gerloff è stato nel 2020 una delle novità più interessanti del mondiale superbike: è arrivato terzo tra gli indipendenti con la Yamaha R1 del team GRT, è andato tre volte a podio arrivando anche vicino alla vittoria. Il texano si è fatto anche conoscere dal grande pubblico per la sostituzione di Valentino Rossi nel weekend bagnato di Valencia: ha avuto il suo giorno di gloria nelle libere, mostrando a Lin Jarvis di avere margine per essere competitivo anche tra i migliori piloti al mondo. L'ex rookie questo weekend inizierà la sua seconda stagione nel mondiale superbike e bisognerà tenerlo d'occhio, come si può intendere da questa intervista rilasciata al sito ufficiale del campionato.

Tutto procede al meglio
“Per me la pre-season è stata entusiasmante – ha spiegato il 26enne di Spring-. A Jerez la moto era buona tanto quanto l'anno precedente - per quel che ricordo- e persino migliore, dopo alcuni piccoli cambiamenti. Siamo andati bene anche a Barcellona. Mi sentivo a mio agio sulla moto e il flow era ottimo. Anche qui ad Aragon le cose sono andate per il meglio, almeno fino ad adesso”.
Spesso, in molti sottovalutano l'importanza di conoscere i tracciati, un aspetto che per i piloti d'oltreoceano è invece oltremodo importante nelle loro prime stagioni. “Un anno fa le cose erano diverse: non ero mai stato qui, come sulla maggior parte di tutte le piste e dovevo costruire una relazione con il team. Tutto era nuovo, una combinazione di cose nuove. Adesso invece mi sento molto più parte integrante di questo mondo, per me è un passo in avanti importante”.

Un vestito su misura
Garret si trova benissimo in Yamaha, dove guida una moto che trova facile e intuitiva. “La R1 di quest'anno è davvero un'arma, non dirò il perché, mi tengo i miei piccoli segreti nascosti. Ma la moto lavora molto bene e forse ci manca solo un po' di velocità di punta. Ma è davvero un aspetto piccolo, perché per il resto la moto va alla grande, è proprio un'estensione della mia persona”.

Puntare in alto
È presto per dire se Gerloff ha la stoffa del campione, ma di sicuro sa cosa vuole. “Come obiettivi non posso dire altro che voglio dare il mio massimo, è proprio un'esigenza mia, mi serve per stare bene con me stesso. Ho sempre sognato di diventare campione del mondo: posso e allo stesso tempo non posso immaginare com'è stare sul gradino più alto del podio a fine anno. Starsene lì, con le braccia alzate e pensare che sei il miglior pilota al mondo, è qualcosa che mi fa venire la pelle d'oca. Ed è qualcosa a cui penso sempre, l'ho fatto fin dall'inizio e sono determinato a fare tutto perché possa accadere”.
Leggi altro su:
Aggiungi un commento