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Dakar 2021, KTM e i suoi piloti sono pronti - VIDEO

La Red Bull Media House ha rilasciato il primo episodio di una mini serie dedicata alla corsa nel deserto e ai suoi protagonisti. A Mattighofen tira aria di rivincita, Price, Sunderlnad e Walkner hanno le idee chiare su cosa fare nel 2021
“Se pensi a tutti quelli che sono arrivati e hanno provato a vincere una Dakar in questi 18 anni, qualcosa prima o poi va storto per forza”. Parola di Sam Sunderland, campione nel 2017, una delle tre punte di diamante dello squadrone KTM anche per il 2021. Ora la marcia di avvicinamento al rally più famoso al mondo è diventata una mini-serie (qui sotto) su Red Bull TV, visibile anche su Youtube.



Non basta una sconfitta
Solo BMW era riuscita, prima della vittoria Honda dello scorso, a scrivere il proprio nome nell'albo d'oro nel nuovo millennio. Mattighofen rimane il punto di riferimento: ha vinto con il 660, con la mitica 950, con la 690 e la 450. Meoni, Sainct, Roma, Despres, Coma: scegliete voi i nomi che più vi piacciono, ma prima di Price, Sunderland e Walkner, la lista dei campioni è piuttosto lunga. L'australiano ha comunque le idee chiare sul programma per il prossimo futuro: “Ce la vogliamo riprendere”.

Un anno diverso
Sunderland pone l'accento su questo strano 2020: “È stato frustrante, soprattutto non siamo riusciti a tenere il ritmo delle gare, degli allenamenti”. Gli fa eco Matthias Walkner: “Siamo stati fermi sette, otto mesi, ma adesso ho buone sensazioni in sella”.
Nel video c'è qualche secondo anche per Fabrizio Meoni, immortalato nel suo primo arrivo vittorioso al Lago Rosa, ma poi l'attenzione si sposta sul nuovo arrivato nello squadrone factory.

Fascino irresistibile
Daniel Sanders, vincitore della Sei Giorni nel 2019, è entrato nel team solo nel 2020, ma il 26enne è stato subito “adottato” da Jordi Viladoms, che già nel corso dell'anno lo ha accolto in Spagna per familiarizzare con la squadra e un metodo di allenamento specifico.
Non avrà vita facile con tre piloti del valore dei suoi compagni di squadra, che non sembrano per niente sazi: “La vittoria al Dakar è una cosa talmente importante che uno se la mette via come una bottiglia buona, e poi ogni tanto dai qualche piccolo sorso per ricordartela” spiega Sunderland, e Walkner non può che essere d'accordo: “Non sai se si ripeterà mai una cosa del genere. È una gara unica, in 9mila chilometri non puoi pensare di avere tutto sotto controllo, è impossibile”. Price ricorda volentieri l'edizione 2019: “Pensavo che con quell'infortunio non sarei riuscito a fare più di qualche giorno, ma a forza di aggiungere un giorno alla volta sono arrivato a un altro titolo”.

La Moto hall
I tre big poi si spostano al museo KTM, Walkner rimane folgorato dalla “purple cow”, la mucca viola di Heinz Kinigadner. I tre spulciano il road book. “La prima nota dopo sette chilometri?” si stupisce Price che fa segno di dare gas...il video è tutto da gustare, e ce ne sono altri in arrivo!
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