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Appunti di Giamba: in viaggio verso il TT

Sono qui al TT da qualche giorno e ho cominciato a raccontarvelo in diretta, ma arrivare qui nel mare d’Irlanda è stato un bel viaggio, anche perché per farlo ho scelto la moto meno indicata… o forse no. Ecco la cronaca del nostro viaggio da Cascina Costa a Douglas, sull'Isola di Man, con tappa "obbligata" all’Ace Café di Londra
 
Primo giorno
Nei giorni scorsi vi ho raccontato il TT vissuto in prima persona, qui nell’Isola gli eventi sono uno dietro l'altro a ritmo sostenuto... e così ho dimenticato di fare le presentazioni. Oggi posso tirare il fiato e mi presento: sono Giovanni Battista Panigada, per gli amici Giamba. Molti di voi mi conoscono perché sono venuti da Motosplash (il mio motolavaggio a Milano), oppure alle serate dell'associazione Ciapa la moto: forse proprio a una di quelle dedicate al TT e alle "road races" che sono la mia passione da tanto tempo. Ogni anno rimango colpito dall'atmosfera che si respira qui sull’isola, un’atmosfera di passione che solo gli inglesi sanno creare, però stavolta  il viaggio per arrivare a Douglas (la capitale dell’Isola di Man) è stato lungo. Forse perché l'ho fatto con una moto che non sembrerebbe nata per viaggiare: la MV Agusta Rivale 800 che mi hanno affidato gli anici di inSella.it. Al mio fianco, fortunatamente, il mio amico Ottavio molto più saggio di me... e con una Goldwing caricata anche con i miei bagagli. Il viaggio inizia sabato 31 maggio con partenza da Cascina Costa scegliendo un itinerario purtroppo autostradale, ma non c'è tempo da perdere, abbiamo appuntamento con il traghetto ad Heysham domenica sera. Quindi via in direzione Como, poi valico di Chiasso: attraversando la Svizzera in direzione Basilea troviamo temperature buone e strade asciutte fino al tunnel del Gottardo, per i successivi 50 km  dopo l’uscita dal tunnel troviamo strade umide e temperature molto basse, comunque la moto (equipaggiata con i nuovi pneumatici Metzeler Sportec M7 RR, partner di inSella.it per questa iniziativa) si comporta molto bene. La Rivale suona come un violino attraversando il bellissimo paesaggio svizzero. Arrivati a Basilea puntiamo verso la Francia, direzione Mulhouse, percorrendo fino a tarda sera circa 1000 km in direzione di Calais, comprese varie soste per rifornimenti vari e fotografie: viaggiamo a una velocità oscillante fra i 120 e 140 km/h, con punte di 160 orari. La moto risponde bene, rivelandosi anche più confortevole del previsto (avevo una paura…): certo non offre alcuna protezione dall’aria, ma è poco rumorosa e non vibra. Provvidenziale la borsa da serbatoio di OJ che ho montato prima di partire, permette di allungarsi in avanti assumendo una posizione di guida abbastanza comoda e, soprattutto, “aerodinamica”. La pausa notturna nei pressi di Calais giunge (sospirata) dopo circa 15 ore interrotte di motocicletta.

Tappa obbligata a Londra, dai miei amici dell'Ace Café

Secondo giorno
Attraversiamo la Manica verso mezzogiorno e arriviamo a Dover, da dove partiamo direzione Londra verso l'Ace Café, il mitico bar dei motociclisti. Passiamo lì qualche ora gradevole tra amici, conosco da tanto tempo Mark Wilsmore (che ha "resuscitato" l'Ace una ventina di anni fa) e facciamo quattro chiacchiere mentre fuori qualcuno si esibisce in impennate e stoppies vari. Alle 9 di sera ripartiamo dall’Ace cafe per prendere il traghetto a Heysham: sono circa 300 km che percorriamo totalmente sotto una pioggia battente molto inglese. La mattina dopo, appena arrivati sull’isola, ci dirigiamo al Metzeler Village dove scarichiamo finalmente le moto e ci rifocilliamo con una buona english breakfast. Poi subito al paddock, dove la “vita” è frenetica ma nello stesso tempo rilassata: qui tutti danno l’impressione di divertirsi lavorando, si iniziano a sentire  le moto e i sidecars accendersi e rombare, il tendone del cambio gomme Metzeler è già pieno di lavoro perché si corrono due gare: la supersport e la stock. Alle 12 però arriva il comunicato da parte della direzione gara: causa meteo verrà disputata solo la gara della supersport, con partenza  alle 14. Stamattina il clima era plumbeo e molto umido, verso mezzogiorno si apre un po’ e la direzione gara appunto decide la partenza della supersport alle 14, seguita da prove di sidecar e TT Zero (le superbike elettriche). Ci dirigiamo lungo il percorso e decidiamo di assistere alla gara dalla tribuna a pagamento di Sulby Bridge: spettacolare la staccata e l’inserimento nella "esse" sul ponte, i primi fanno paura, gli altri... con traiettorie mai uguali ad ogni giro, fanno paura lo stesso! Vince Gary Johnson con la Triumph che da 11 anni non vinceva qui. Ci spostiamo a Ramsey dove assistiamo alle prove dei sidecar e delle elettriche, luogo molto suggestivo. L’Isola brulica di motociclisti giunti da tutto il mondo, si respira un’atmosfera “magica”, soprattutto per noi italiani che non siamo più abituati a vedere così tante moto tutte insieme. La Rivale è ammirata ad ogni sosta, fa piacere constatare quanto ancora sia apprezzato il Made in Italy a fa piacere constatare quanto ancora sia apprezzato il Made in italy a 2 ruote. Anche oggi senza accorgercene abbiamo percorso un centinaio di km su strade mitiche, bellissime ma difficili: percorrendole ti fanno pensare agli uomini che le percorrono dando gas a manetta. Ma ora basta pensare, è sera e siamo stanchissimi: in branda e a domani!

La meta è vicina, eccoci sul traghetto per Douglas
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