Africa Eco Race, Tarrés è pronto: "Ho imparato tanto, la moto è al top"
Il catalano sarà al via al fianco di Alessandro Botturi, per il team ufficiale Yamaha. "Nella scorsa edizione era tutto nuovo. Tutti mi dicevano che in Mauritania sarebbe stata dura, ma è dove mi sono divertito di più"
I video di Pol Tarrés (qui sotto uno in tandem con Botturi) sono cliccatissimi e d'altronde le sue evoluzioni in sella alla Yamaha Ténéré farebbero gridare al fake, se non si conoscesse bene la storia di questo trialista doc - suo zio Jordi ha vinto 7 mondiali - convertito prima all'enduro estremo e ora ai rally. Ma la trasformazione del catalano in un uomo del deserto è riuscita talmente bene che a questo punto non sappiamo cosa aspettarci dal suo prossimo futuro, Africa Eco Race inclusa. L'abbiamo intervistato in esclusiva durante la presentazione del team Yamaha per l'Africa Eco Race che si è tenuto a Milano, ecco cosa ci ha detto.
Come arrivi all'AER? Cosa hai imparato dalla scorsa edizione?
Abbiamo fatto un bell'allenamento, ci siamo preparati bene, abbiamo fatto tutto quello che c'era da fare. Dall'anno scorso ho imparato che questa gara non è uno scherzo: è difficile e sarà molto dura anche se ora la conosco. Qualcosa cambierà: è vero che la facciamo a gennaio, non farà caldo come l'anno scorso, quando corremmo a ottobre e in certe situazioni - sulla sabbia per esempio - sarà un vantaggio, ma sarà dura proprio per il freddo nella prima settimana.
L'Africa Eco Race era come te l'aspettavi?
L'anno scorso ho dovuto imparare tanto, perché era solo la mia seconda gara. Ho dovuto imparare la navigazione, imparare tutto. Ma mi sono trovato molto bene in Mauritania, sulla sabbia. Tutti mi dicevano che sarebbe stata dura, ma invece è dove mi sono trovato meglio. È stato un mio punto forte, sono riuscito a spingere e a guadagnare posizioni, finendo al quinto posto.
Rispetto all'anno passato come sarà la moto?
La moto adesso è molto più lavorata: è diventata più stabile, abbiamo cambiato quelle tre o quattro cose che l'hanno resa più facile da guidare. Questa moto l'abbiamo fatta da zero, la conosciamo dalla nascita. Per me adesso la Ténéré è al top, è davvero difficile trovare il suo limite. Ma è anche una moto molto affidabile.
Rispetto al 2023 cambieranno gli avversari, se ne sono aggiunti di nuovi.
Ci saranno più avversari, ma questo mi fa felice. È importantissimo per tutti noi, serve rivalità allo spettacolo e anche a noi, che siamo spinti a dare il meglio. E credo che ne serva ancora: il mio sogno è trovarci con dieci marche diverse, il fatto che ci sia Aprilia per noi è importante. Loro faranno la loro gara, noi la nostra, ma va bene così, non dobbiamo fissarci sul duello. Semplicemente dobbiamo dare il massimo, poi vedremo.
In cosa ti senti di dovere crescere?
Dal punto di vista rallistico sotto molti aspetti. Botturi mi ha aiutato molto, mi ha fatto capire quando serve spingere e quando, invece, prendersi un rischio è inutile. Guardare lui serve tanto. Ma credo che continui a farmi bene anche cercare di prendere il più possibile dal mondo delle bici, dal mondo del trial. Continuo a osservare molto quel mondo, perché credo che ci sia molto di utile che si può trasportare sulle moto, anche se non è facile. Ma su moto di queste dimensioni è importante cercare sempre di rendere il tutto più facile, cercare la maneggevolezza.
Vederti “giocare” con il Ténéré fa sembrare tutto semplice, ma per i comuni mortali non sempre è così. Non è fuorviante vedervi fare certe cose con queste moto?
Io credo che davvero il Ténéré sia una moto facile, per assurdo più facile sotto molti aspetti persino di un 300 o di un 400, che hanno un carattere diverso. È ovvio: bisogna partire dal presupposto che non devi avere ambizioni di enduro o motocross, altrimenti non è la scelta giusta. Ma se fai un corso di guida, guardi qualcosa su YouTube e soprattutto guardi quelli che vanno bene...beh, mettendo insieme tutto quanto si può progredire molto, e ti rimane una moto con cui puoi fare tante cose diverse.
A fianco di Pol Tarrés nel team Yamaha ci sarà Alessandro Botturi, qui trovate l'intevista con lui.