Yamaha Tricity sequestrati alla Milano Fashion Week
Yamaha Italia ha avuto la bella idea, per lanciare il suo tre ruote a Milano, metterne a disposizione gratuitamente ben trenta, tutti con autista, per gli operatori del settore della Milano Fashion Week. Ma i vigili non l'hanno presa bene e hanno reso dura la vita al Tricity bloccandone due
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Un'iniziativa "sospetta"
Il nuovo Yamaha Tricity è il primo tre ruote della casa di Iwata, per lanciarlo come si deve in una piazza importante come Milano, Yamaha ha messo in piedi una bella iniziativa per la Fashion week, trenta Tricity dotati di autista sono stati messi a disposizione degli addetti ai lavori per i frenetici spostamenti richiesti dagli eventi che si susseguono nella Settimana della Moda. Una bella idea, denominata Scoober grazie alla quale gli scooter Yamaha hanno potuto farsi notare in città. Purtroppo però, i "ghisa" milanesi, sospettando che l'iniziativa fosse a pagamento e quindi violasse l'articolo 85, comma 4, del Codice della strada (del resto il nome Scoober per assonanza è molto simile al famigerato Uber, tanto odiato dai tassisti italiani), hanno dato la “caccia” agli scooter fermandone due e ritirando loro la carta di circolazione. Un malinteso subito ricomposto e che anzi, secondo quanto riportato da Yamaha Italia, potrà essere l'occasione per Yamaha e la Polizia Municipale di studiare assieme qualche altra iniziativa.
Il nuovo Yamaha Tricity è il primo tre ruote della casa di Iwata, per lanciarlo come si deve in una piazza importante come Milano, Yamaha ha messo in piedi una bella iniziativa per la Fashion week, trenta Tricity dotati di autista sono stati messi a disposizione degli addetti ai lavori per i frenetici spostamenti richiesti dagli eventi che si susseguono nella Settimana della Moda. Una bella idea, denominata Scoober grazie alla quale gli scooter Yamaha hanno potuto farsi notare in città. Purtroppo però, i "ghisa" milanesi, sospettando che l'iniziativa fosse a pagamento e quindi violasse l'articolo 85, comma 4, del Codice della strada (del resto il nome Scoober per assonanza è molto simile al famigerato Uber, tanto odiato dai tassisti italiani), hanno dato la “caccia” agli scooter fermandone due e ritirando loro la carta di circolazione. Un malinteso subito ricomposto e che anzi, secondo quanto riportato da Yamaha Italia, potrà essere l'occasione per Yamaha e la Polizia Municipale di studiare assieme qualche altra iniziativa.
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Ora uno non può più dare un passaggio a un conoscente?
Boh...
E allora chi fa car pooling?
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