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Vietnam, ad Hanoi sarà vietata la circolazione delle moto

Oltre 5 milioni di moto sono tra le principali accusate per gli elevatissimi livelli di inquinamento di Hanoi. Per questo l'amministrazione ha deciso di vietarne la circolazione entro il 2030. La decisione è stata seguita da pesanti polemiche, vista la mancanza di alternative per gli spostamenti urbani di cittadini e pendolari
A mali estremi…
Caotica e trafficata, la capitale del Vietnam è quotidianamente attraversata nelle sue larghe e chiassose strade da centinaia di migliaia di motorini. Su 7,5 milioni di abitanti, i veicoli a due ruote hanno toccato quota 5 milioni e al numero se ne aggiungono ogni giorno altri dei "pendolari": troppi, secondo l’amministrazione cittadina che, preoccupata per l’elevato livello di inquinamento dell’aria, ha dato il via all’iter che ne vieterà la circolazione entro il 2030.
Una scelta tanto drastica quanto di difficile attuazione pratica: le polemiche, che ovviamente non sono mancate, si riferiscono in particolare alla mancanza di alternative utili per spostarsi attraverso i 10 distretti metropolitani e i 19 suburbani di Hanoi. Quella del 2030 è comunque una data piuttosto lontana, che lascia spazio a possibili ripensamenti e, soprattutto, alla necessaria riorganizzazione dell’intera città. Entro quella data, infatti, l’amministrazione conta di incrementare e potenziare notevolmente il trasporto pubblico per incoraggiare i cittadini a scegliere bus e tram al posto di auto e moto: complice anche la mancanza di una linea metropolitana, stando a uno studio riportato dalla Bbc, soltanto il 12% dei residenti utilizza infatti il trasporto pubblico per i propri spostamenti.
Oltre che per ridurre il traffico ed i conseguenti incidenti stradali, la decisione si deve, come accennato sopra, al sempre crescente inquinamento metropolitano, i cui livelli sono per gravità secondi in tutta l’Asia: lo scorso anno, in 282 giorni su 365 sono state registrate percentuali di particolato (PM 2,5 più sottile della PM 10 e quindi anche più dannoso per la salute) superiori al limite consentito.  Certo, gli scooter non sono i soli responsabili, essendo la città disseminata di fabbriche e industrie e, tra le iniziative utili a migliorare la qualità dell’aria, vi è perciò anche quella di piantare almeno 1 milioni di alberi sul suolo cittadino entro il 2030. Tutto è ancora in divenire - l’avvento delle moto elettriche potrebbe cambiare le carte in tavola - ma ciò che è certo è che Hanoi non è la sola città vietnamita a soffrire di un simile problema: non è un caso che anche Saigon stia per l’appunto valutando la possibilità di introdurre lo stesso divieto.
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