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Vespa contro Vespa, scooter contro vino: è scontro sul nome

Il conduttore di Porta a Porta e la casa di Pontedera hanno già schierato i propri legali: al centro della querelle l’utilizzo da parte del giornalista del nome “Vespa” sulle bottiglie di vino da lui prodotte. Secondo Piaggio i due marchi potrebbero in qualche modo essere confusi 
Vespa VS Vespa
Un nome che è un’icona per il settore delle due ruote ma anche per quello del giornalismo italiano. Vespa - quella di Piaggio - ha compiuto da poco settant’anni; Vespa - quello di Porta a Porta - s’è invece lanciato sul mercato dei vini con un proprio marchio: Vespa vignaioli per passione. Due campi che poco hanno da spartire, se nonuna causa legala già in mano agli avvocati delle due parti. Al centro della questione proprio il nome: la Casa di Pontedera non ha apprezzato l'utilizzo del nome Vespa sull’etichetta delle bottiglie prodotte dal giornalista, lamentando la possibilità che i due brand possano in qualche modo venire accostati. Nulla di strano invece per il conduttore di Rai 1, che, da parte sua,  ha scelto di chiamare il proprio prodotto con il proprio nome: “Riteniamo di avere il diritto di chiamarci come ci chiamiamo  - ha spiegato al Corriere Fiorentino - anche perché loro non producono vino e noi non produciamo scooter quindi è difficile che si possano confondere, che uno entri per comprarsi una bottiglia ed esca con un motorino”. I legali di entrambe  le parti si sono già attivati per tutelare e far valere i reciproci diritti e, nel frattempo, le bottiglie di vino continueranno comunque ad essere prodotte e commercializzate con ben impresso sull’etichetta il cognome del giornalista. 
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