Vanni Oddera, il pilota freestyle che fa beneficenza
Da nove anni Vanni Oddera, pilota freestyle di fama internazionale, dedica tempo ed energia per aiutare i bambini meno fortunati. Quella della Mototerapia è un progetto che ha coinvolto piloti, medici e volontari con l’obbiettivo di regalare speranza e sentimenti di libertà
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Vanni Oddera e la "sua" Mototerapia
Nato con il cuore a destra, Vanni Oddera si sarebbe dovuto accontentare di una vita tranquilla e priva di sforzi: oggi, classe 1980, è uno dei più forti piloti freestyler al mondo. Un ragazzo che ha fatto della sua passione una ragione di vita, impegnandosi giorno dopo giorno per raggiungere e oltrepassate i propri limiti, sempre in sella a quell’unico “oggetto che rende veramente liberi”.
Per quanto fondamentale, però, la moto per Vanni non è tutto: ancora più importante è che gli altri, che anche i meno fortunati, stiano bene. A raccontarcelo è stato proprio lui, in occasione dell’intervista esclusiva che ci ha dedicato qualche giorno fa. Da questo nobile sentimento è nata 9 anni fa l’esperienza delle Mototerpaia, cominciata da niente e oggi trasformatasi in una “catena umana spettacolare, che va a toccare tante realtà, quasi tutti i giorni”. Vanni entra fisicamente in ospedale, nei reparti, con la moto, parla e scherza con i bambini, permette loro di assistere agli allenamenti, li fa salire in sella, li porta a Monza a girare con le Ferrari e sugli sterrati a fare i rally. “I dottori - ci spiega - sono entusiasti, perché i ragazzi che hanno già partecipato e sanno che un determinato giorno rivivranno questa esperienza, sono emozionati già settimane prima. È travolgente”. I progetti futuri sono grandiosi: aiutato dai medici, dai colleghi piloti e dai tanti volontari, Vanni desidera organizzare una gigantesca Mototerapia nello stesso giorno e alla stessa ora in varie parti d'Italia, in 20 o 25 strutture diverse, progettando inoltre di costruire un vero e proprio circuito, fatto di gimkane e salti, tra le corsie, nei reparti oncologici dove i bambini non possono uscire e divertirsi insieme a loro in sella alle moto elettriche. “Dopo nove anni sono conosciuto e credibile - ci ha detto - mi lasciano fare molte cose. Ho anche avuto la fortuna di incontrare dottori straordinari. Mi hanno fatto entrare in un reparto anche con un falco”.
Quello della Mototerapia, insomma, è un progetto straordinario e in crescita, bisognoso di aiuto, non economico ma “fisico”, di presenza, di sostegno. Vi lasciamo il link al sito di Vanni, nella sezione Mototerapia potrete trovare tante news e informazioni.
Nato con il cuore a destra, Vanni Oddera si sarebbe dovuto accontentare di una vita tranquilla e priva di sforzi: oggi, classe 1980, è uno dei più forti piloti freestyler al mondo. Un ragazzo che ha fatto della sua passione una ragione di vita, impegnandosi giorno dopo giorno per raggiungere e oltrepassate i propri limiti, sempre in sella a quell’unico “oggetto che rende veramente liberi”.
Per quanto fondamentale, però, la moto per Vanni non è tutto: ancora più importante è che gli altri, che anche i meno fortunati, stiano bene. A raccontarcelo è stato proprio lui, in occasione dell’intervista esclusiva che ci ha dedicato qualche giorno fa. Da questo nobile sentimento è nata 9 anni fa l’esperienza delle Mototerpaia, cominciata da niente e oggi trasformatasi in una “catena umana spettacolare, che va a toccare tante realtà, quasi tutti i giorni”. Vanni entra fisicamente in ospedale, nei reparti, con la moto, parla e scherza con i bambini, permette loro di assistere agli allenamenti, li fa salire in sella, li porta a Monza a girare con le Ferrari e sugli sterrati a fare i rally. “I dottori - ci spiega - sono entusiasti, perché i ragazzi che hanno già partecipato e sanno che un determinato giorno rivivranno questa esperienza, sono emozionati già settimane prima. È travolgente”. I progetti futuri sono grandiosi: aiutato dai medici, dai colleghi piloti e dai tanti volontari, Vanni desidera organizzare una gigantesca Mototerapia nello stesso giorno e alla stessa ora in varie parti d'Italia, in 20 o 25 strutture diverse, progettando inoltre di costruire un vero e proprio circuito, fatto di gimkane e salti, tra le corsie, nei reparti oncologici dove i bambini non possono uscire e divertirsi insieme a loro in sella alle moto elettriche. “Dopo nove anni sono conosciuto e credibile - ci ha detto - mi lasciano fare molte cose. Ho anche avuto la fortuna di incontrare dottori straordinari. Mi hanno fatto entrare in un reparto anche con un falco”.
Quello della Mototerapia, insomma, è un progetto straordinario e in crescita, bisognoso di aiuto, non economico ma “fisico”, di presenza, di sostegno. Vi lasciamo il link al sito di Vanni, nella sezione Mototerapia potrete trovare tante news e informazioni.
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