Valentino Rossi News, sequestrati oltre 37mila gadget contraffatti a Cesena
Valentino Rossi è un marchio che vale parecchio, quattro persone sono finite agli arresti in seguito al sequestro da parte della Guardia di Finanza di Forlì di migliaia di gadget contraffatti col logo del Dottore e delle principali squadre di serie A. Erano rivenduti a prezzi da 5 a 30 euro e avrebbero fruttato un valore di 100.000 euro
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Tifosi del Dottore truffati
Erano destinati ai venditori all’ingresso del circuito di Misano e dello stadio del Cesena i 37.770 gadget sequestrati dalla Guardia di Finanza di Forlì, la merce riportava loghi e immagini di Valentino Rossi, e di alcune squadre di calcio di club e delle nazionali, tra cui Juventus, Roma, Milan, Roma, Lazio, Napoli e Cesena. Si tratta di accendini, adesivi, magliette, sciarpe e cappellini, tutti privi di confezione e di certificato che ne attesti l'originalità. Tutto è partito dal sequestro di poche decine di oggetti in un negozio del centro di Cesena. Da qui gli inquirenti sono risaliti a una tipografia di Bertinoro che stampava gli oggetti contraffatti e a due depositi dove veniva immgazzinata la merce destinata a essere distribuita. Una volta piazzata, la merce avrebbe fruttato circa 100mila euro. Il titolare dell'esercizio commerciale, un 48enne cinese, e i due grossisti (un 62enne di Rimini e un 39enne di Santa Sofia) dovranno ora rispondere dei reati di commercio di prodotti con segni falsi, frode in commercio e vendita di prodotti industriali con segni mendaci; la pena per questi reati è di due anni di reclusione. Più grave è invece la posizione del titolare della tipografia di Bertinoro: rischia un'imputazione per produzione di merce contraffatta.
Erano destinati ai venditori all’ingresso del circuito di Misano e dello stadio del Cesena i 37.770 gadget sequestrati dalla Guardia di Finanza di Forlì, la merce riportava loghi e immagini di Valentino Rossi, e di alcune squadre di calcio di club e delle nazionali, tra cui Juventus, Roma, Milan, Roma, Lazio, Napoli e Cesena. Si tratta di accendini, adesivi, magliette, sciarpe e cappellini, tutti privi di confezione e di certificato che ne attesti l'originalità. Tutto è partito dal sequestro di poche decine di oggetti in un negozio del centro di Cesena. Da qui gli inquirenti sono risaliti a una tipografia di Bertinoro che stampava gli oggetti contraffatti e a due depositi dove veniva immgazzinata la merce destinata a essere distribuita. Una volta piazzata, la merce avrebbe fruttato circa 100mila euro. Il titolare dell'esercizio commerciale, un 48enne cinese, e i due grossisti (un 62enne di Rimini e un 39enne di Santa Sofia) dovranno ora rispondere dei reati di commercio di prodotti con segni falsi, frode in commercio e vendita di prodotti industriali con segni mendaci; la pena per questi reati è di due anni di reclusione. Più grave è invece la posizione del titolare della tipografia di Bertinoro: rischia un'imputazione per produzione di merce contraffatta.
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