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USA, simboli sudisti: addio al Generale Lee

La strage del 18 giugno di Charleston è solo la punta dell’iceberg: in molti stati USA il razzismo “fa parte del dna” di alcuni americani, per usare le parole di Obama. La bandiera sudista si è attirata addosso critiche e polemiche da ogni dove, tanto che anche una serie tv come Hazzard potrebbe sparire dal palinsesto…
Addio Hazzard?
I piani della Cbs erano quelli di rilanciare e ritrasmettere la serie tv anni 80 tanto apprezzata, ma, dati gli ultimi avvenimenti negli Usa, il network parrebbe aver cambiato idea.
Emblema del telefilm americano, se si escludono gli shorts di Daisy Duke, è senza dubbio la muscolosa Dodge Charger del 1969 rinominata “Generale Lee” (quello che comandava le truppe sudiste durante la Guerra Civile): dipinta di un ormai celebre arancione con la bandiera confederata “stars and bars” sul tetto. Proprio quella stessa bandiera che il 21 enne autore della terribile strage di Charleston del 18 giugno impugnava con la mano sinistra mentre nella destra stringeva la pistola con la quale uccideva, in una chiesa, 9 afro-americani.
Già simbolo di un razzismo antico e radicato in molti stati del sud, la bandiera ha attirato su di sé numerose critiche da parte di chi, forse meno conservatore, la vorrebbe addirittura eliminare definitivamente da tutti i luoghi pubblici: “La bandiera confederata fa parte del nostro passato, ma non del nostro futuro” ha dichiarato  Nikki Haley, governatrice della South Carolina sollecitando l’Assemblea Generale a votare per ammainare la bandiera. La strage di Charleston non è però l’unico avvenimento utile a capire come la croce e le stelle siano rimaste, di fatto, simbolo dell’intolleranza razziale: una donna nera di 39 anni, solo per fare un altro esempio, è stata arrestata per averla rimossa dal pennone davanti al Campidoglio…Il significato dunque è forte, ma altrettanto le pressioni che arrivano da diversi stati d’America, anche da quelli di stampo più repubblicano. Lo stesso Obama ha detto in un’intervista che “non siamo guariti dal razzismo, fa ancora parte del nostro Dna. Non è una questione di educazione, di non dire la parola negro in pubblico, ma di integrazione”.
Motivazioni importanti, fondamentali per un progresso sociale che sia davvero reale. Il cambiamento passa anche dai piccoli gesti e quindi, la decisione di Cbs di censurare un simbolo scomodo, anche se visibile in una semplice serie TV, fa parte di questa strategia. Sta di fatto, dunque, che con ogni probabilità dovremo dire addio ai cugini Bo & Luke, a Zio Jesse, a Daisy, a Rosco, a Boss Hogg e, soprattutto, all'indimenticabile Generale.
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