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Unesco 2013: i diari della motocicletta di Ernesto Che Guevara patrimonio dell'umanità

L’Unesco ha concesso la status di Patrimonio Mondiale ai diari del “Che”, gli scritti che raccontano della sua avventura giovanile in America Latina e della sua epopea di rivoluzionario. La cerimonia si è tenuta due settimane fa a L’Avana, presenti la moglie Aleida e i due figli
Gli scritti del Che, patrimonio culturale
L'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura (Unesco) ha concesso lo status di patrimonio mondiale dell’umanità agli scritti del celebre comandante e rivoluzionario Ernesto Guevara. Un inventario vastissimo che comprende documenti riguardanti la vita del Che fino al 1967, anno in cui venne catturato e giustiziato dall’esercito boliviano (e l’aiuto fondamentale della CIA). Oltre agli importantissimi documenti del Guevara rivoluzionario, sono inclusi anche i celeberrimi “diari della Motocicletta”, una serie di scritti eseguiti a partire dal 1951, in cui il futuro “Che” racconta del suo viaggio in moto assieme all’amico Alberto Granado, attraverso l’America Latina. Un viaggio fondamentale per il giovane Ernesto, allora laureando in medicina, che gli permise di “aprire gli occhi” sulla reale condizione del Sud America. Nel 2004, da questi diari è stato tratto anche un film, “I diari della Motocicletta”, appunto, in cui vengono narrate le gesta di Guevara  e Granado in sella alla Poderosa II, una Norton 500 M18 del 1939 con cui i due attraversarono parte del continente. Maria de los Angeles Flores, l’ambasciatrice cubana all’Unesco, ha dichiarato: “Tutti questi questi testi hanno un valore chiave per comprendere una tappa della storia dell’America Latina. Il Che, inoltre, è stato un simbolo di internazionalismo, immagine di un rivoluzionario senza frontiere che praticò realmente quello che predicava.” L’inserimento degli scritti nel Patrimonio dell’Unesco è avvenuta a giugno, ma la cerimonia più toccante è stata senza dubbio quella celebrata a l’Avana il 26 luglio, con la presenza della vedova Guevara, Aleida, e dei due figli del rivoluzionario. La data non è stata scelta a caso: il Movimento del 26 luglio (o “M 26-7”), infatti, era il nome del gruppo armato capitanato da Fidel Castro a cui Guevara aderì e che, nel 1959 portò al rovesciamento della dittatura di Fulgencio Batista.
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