Salta al contenuto principale

Una piano per le bici in treno

FIAB ha chiesto un tavolo di lavoro per favorire il trasporto dei cicli nelle carrozze con un abbonamento unico nazionale e altri provvedimenti concreti da realizzare sfruttando i finanziamenti europei
Più progetti ciclabili
Potenziare e armonizzare le proposte di treno+bici in tutta Italia. A chiederlo è la FIAB, la Federazione italiana amici della bicicletta, che sottolinea l'importanza di agevolare il carico dei cicli sui treni per favorire il trasporto quotidiano e il turismo a due ruote. Una domanda in progressiva crescita grazie pure all'aumento dei ciclisti con la “scossa” che raggiungono le città via ferro per muoversi nei centri urbani con le e-bike e dei “viaggiatori sostenibili”. Con il potenziamento della rete nazionale ciclabile e delle proposte di viaggio a pedali sono sempre più gli stranieri (e non solo) che scelgono l'Italia per una vacanza in bicicletta a tutto vantaggio dell'economia locale e nazionale. Per contro Trenitalia negli ultimi anni ha progressivamente ridotto l'offerta di treni locali con posti bici, che tra l'altro sono spesso insufficienti costringendo i ciclisti a rinunciare al viaggio, mentre in molti paesi europei è possibile pure prenotare il posto per i cicli. Per risolvere i problemi che attanagliano i ciclisti pendolari l'associazione chiede l'apertura di un tavolo di lavoro permanente con Trenitalia e i rappresentanti delle Regioni, responsabili della gestione dei collegamenti locali. Il maggiore problema rilevato è la frammentarietà dell'offerta intermodale sul territorio nazionale che prevede diverse situazioni e condizioni a seconda della Regione. In alcune aree caricare la bici sul treno è impresa quasi impossibile per la mancanza di carrozze dedicate, in altre l'assenza di un abbonamento specifico fa lievitare le spese per il trasporto del ciclo a circa 1.000 euro/anno contro, ad esempio, i 60 euro previsti in Lombardia. Un divario inaccettabile che potrebbe essere superato con l'emanazione di un abbonamento unico nazionale. Si chiede inoltre una maggiore pianificazione delle corse, l'incremento della frequenza dei treni abilitati e la maggiore disponibilità di posti bici sulle carrozze. Provvedimenti che avrebbero benefici non soltanto per chi pedala, ma per l'intera società: riduzione dell'impatto ambientale degli spostamenti, del traffico e delle spese per la salute pubblica e incremento dell'economia locale. Vantaggi che si potrebbero ottenere anche sfruttando i finanziamenti comunitari a favore della mobilità “dolce” stimati dalla Federazione Europea dei ciclisti in circa 6 miliardi di euro per il periodo 2014-2020. Risorse che, ad oggi, sono impiegate con progetti per appena 2 miliardi di euro, dei quali solo il 4% relativi all'Italia.
Aggiungi un commento