Ubriaco parcheggia l’“Ape”: condannato per guida in stato di ebbrezza
Secondo la Cassazione il guidatore ubriaco può essere condannato per guida in stato di ebbrezza anche se viene fermato quando il veicolo è ormai parcheggiato, essendo sufficiente la prova che il veicolo sia stato guidato fino a qualche minuto prima.
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Sanzione garantita
Il conducente ubriaco deve essere condannato per guida in stato di ebbrezza alcoolica pure nell’ipotesi ove sia fermato quando il veicolo è già parcheggiato, infatti è sufficiente la prova che il mezzo sia stato guidato fino a qualche minuto prima.
Aderendo a questa impostazione, ricavabile dalla sentenza del 10 ottobre, la Cassazione ha rigettato il ricorso di un uomo punito penalmente (ai sensi dell’articolo 186, comma VII, Codice della Strada) per non essersi sottoposto al test dell’etilometro dopo che il fotogramma di una videoregistrazione lo aveva immortalato verso le 11 di sera alla guida di un’ “ape”, e nonostante gli agenti l’avessero fermato nei due minuti successivi, quando l’ape era stato già parcheggiato in una piazza, con le quattro luci accese.
L’uomo si era difeso affermando che in quel momento non poteva essere considerato “guidatore”, bensì solo “pedone”. I giudici hanno ricostruito la vicenda in diverso modo, ritenendo non verosimile che, dopo aver parcheggiato il veicolo, l’ubriaco avesse perso la sua qualità di “conducente”, diventando mero “pedone” della strada. Lo stesso era stato visto alla guida dell’ape due minuti prima di essere fermato dai poliziotti, che lo avevano notato in evidente stato di ebbrezza alcolica e che per questo avevano deciso di sottoporlo al test.
Il Codice della Strada (articolo 186, comma VII) punisce il comportamento del “conducente” del veicolo che rifiuta di sottoporsi all’alcoltest richiesto dagli agenti della polizia in ipotesi di incidente stradale oppure “quando si abbia altrimenti motivo di ritenere che il conducente del veicolo si trovi in stato di alterazione psicofisica derivante dall’influenza dell’alcool”.
Secondo la Cassazione la parola “conducente”, utilizzata dal Codice, si riferisce a chi guida o a chi abbia comunque guidato il veicolo fino a poco tempo prima del sopraggiungere degli agenti.
Il conducente ubriaco deve essere condannato per guida in stato di ebbrezza alcoolica pure nell’ipotesi ove sia fermato quando il veicolo è già parcheggiato, infatti è sufficiente la prova che il mezzo sia stato guidato fino a qualche minuto prima.
Aderendo a questa impostazione, ricavabile dalla sentenza del 10 ottobre, la Cassazione ha rigettato il ricorso di un uomo punito penalmente (ai sensi dell’articolo 186, comma VII, Codice della Strada) per non essersi sottoposto al test dell’etilometro dopo che il fotogramma di una videoregistrazione lo aveva immortalato verso le 11 di sera alla guida di un’ “ape”, e nonostante gli agenti l’avessero fermato nei due minuti successivi, quando l’ape era stato già parcheggiato in una piazza, con le quattro luci accese.
L’uomo si era difeso affermando che in quel momento non poteva essere considerato “guidatore”, bensì solo “pedone”. I giudici hanno ricostruito la vicenda in diverso modo, ritenendo non verosimile che, dopo aver parcheggiato il veicolo, l’ubriaco avesse perso la sua qualità di “conducente”, diventando mero “pedone” della strada. Lo stesso era stato visto alla guida dell’ape due minuti prima di essere fermato dai poliziotti, che lo avevano notato in evidente stato di ebbrezza alcolica e che per questo avevano deciso di sottoporlo al test.
Il Codice della Strada (articolo 186, comma VII) punisce il comportamento del “conducente” del veicolo che rifiuta di sottoporsi all’alcoltest richiesto dagli agenti della polizia in ipotesi di incidente stradale oppure “quando si abbia altrimenti motivo di ritenere che il conducente del veicolo si trovi in stato di alterazione psicofisica derivante dall’influenza dell’alcool”.
Secondo la Cassazione la parola “conducente”, utilizzata dal Codice, si riferisce a chi guida o a chi abbia comunque guidato il veicolo fino a poco tempo prima del sopraggiungere degli agenti.
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