Trump e H-D si vedono... di nascosto
La scorsa settimana Donald Trump doveva visitare alla sede "storica" della casa a Milwaukee. Ma all'ultimo momento il programma è cambiato: i vertici di H-D hanno incontrato il presidente USA alla Casa Bianca a Washington quasi di nascosto, lontano da possibili contestazione dei lavorator a Trump, come qualcuno ha detto: i lavoratori protestano perché Harley assume lavoratori stranieri e non americani!
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Moto di lusso, lavoratori a basso costo
La voce girava da un paio di settimane, già i club (a partire dagli ormai famosi Bikers for Trump) si preparavano a calare a Milwaukee per festeggiare lo storico evento: Donald Trump alla sede di Harley-Davidon! Invece a poche ore dalla visita (non ufficiale) del nuovo presidente USA a Milwaukee, tutto è saltato. Molti giornali (soprattutto europei) hanno riferito che la visita è stata cancellata per paura delle proteste dei lavoratori verso le nuove politiche protezionistiche e i divieti adottati dalla Casa Bianca. Da quel che è emerso ora, le contestazioni dei lavoratori erano previste davvero... ma contro Harley-Davidson, non contro Trump!
In realtà però, un incontro tra Donald Trump e l’esecutivo di HD ci sarebbe stato comunque, proprio nel pomeriggio di giovedì: a Washington, fugace e sul retro della Casa Bianca.
Compagnia simbolo del made in USA in tutto il mondo, anche HD, così come molte altre aziende americane, gode infatti della possibilità di accedere a particolari visti - gli H1B - che permettono di assumere dall’estero manodopera e lavoratori specializzati.L’accordo siglato nel 2012 da Harley con l’IT department del colosso indiano Infosys ha per esempio portato all’apertura - proprio a Milwaukee - di una nuova struttura dedicata alla ricerca e, contemporaneamente, al licenziamento di 125 lavoratori che, avendo fatto domanda di reimpiego proprio alla Infosys, sarebbero stati discriminati a favore di nuovi impiegati asiatici. In pratica: Infosys ha sfruttato i visti H1B che consentono alle aziende statunitensi di assumere dall’estero dipendenti altamente specializzati, anzichè riassumere i 125 di cui sopra. Richard Strong direttore dell’IT a Harley Davidson, ha in proposito sostenuto che l’azienda avrebbe fortemente incoraggiato Infosys affinché le nuove assunzioni fossero fatte tra gli ex dipendenti americani, ma i cambiamenti, sostiene sempre Strong, erano parte di una riorganizzazione generale dell’intero dipartimento, che avrebbe portato all’assunzione di 135 nuovi lavoratori: “Tutti hanno avuto la possibilità di ricandidarsi per le posizioni scoperte - ha detto - L’operazione non ha in alcun modo nulla a che fare con una riduzione delle spese. È stato un processo di riallineamento e di conversione”.
Essenziali anche per realtà produttive come quelle della Sylicon Valley - con Mark Zuckemberg tra i loro principali sostenitori - queste particolari deroghe di cui le aziende americane godono si pongono di fatto contro al decreto di Trump.
Ciò detto, è chiaro che una visita del presidente allo stabilimento HD avrebbe dato adito alle contestazioni di tutti quei lavoratori americani che si sono visti lasciati a casa in favore dei nuovi assunti indiani.
In realtà però, un incontro tra Donald Trump e l’esecutivo di HD ci sarebbe stato comunque, proprio nel pomeriggio di giovedì: a Washington, fugace e sul retro della Casa Bianca.
Compagnia simbolo del made in USA in tutto il mondo, anche HD, così come molte altre aziende americane, gode infatti della possibilità di accedere a particolari visti - gli H1B - che permettono di assumere dall’estero manodopera e lavoratori specializzati.L’accordo siglato nel 2012 da Harley con l’IT department del colosso indiano Infosys ha per esempio portato all’apertura - proprio a Milwaukee - di una nuova struttura dedicata alla ricerca e, contemporaneamente, al licenziamento di 125 lavoratori che, avendo fatto domanda di reimpiego proprio alla Infosys, sarebbero stati discriminati a favore di nuovi impiegati asiatici. In pratica: Infosys ha sfruttato i visti H1B che consentono alle aziende statunitensi di assumere dall’estero dipendenti altamente specializzati, anzichè riassumere i 125 di cui sopra. Richard Strong direttore dell’IT a Harley Davidson, ha in proposito sostenuto che l’azienda avrebbe fortemente incoraggiato Infosys affinché le nuove assunzioni fossero fatte tra gli ex dipendenti americani, ma i cambiamenti, sostiene sempre Strong, erano parte di una riorganizzazione generale dell’intero dipartimento, che avrebbe portato all’assunzione di 135 nuovi lavoratori: “Tutti hanno avuto la possibilità di ricandidarsi per le posizioni scoperte - ha detto - L’operazione non ha in alcun modo nulla a che fare con una riduzione delle spese. È stato un processo di riallineamento e di conversione”.
Essenziali anche per realtà produttive come quelle della Sylicon Valley - con Mark Zuckemberg tra i loro principali sostenitori - queste particolari deroghe di cui le aziende americane godono si pongono di fatto contro al decreto di Trump.
Ciò detto, è chiaro che una visita del presidente allo stabilimento HD avrebbe dato adito alle contestazioni di tutti quei lavoratori americani che si sono visti lasciati a casa in favore dei nuovi assunti indiani.
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