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Tony Cairol: "È il mio anno migliore, e non è finita..."

Il nove volte campione del mondo racconta le sue sensazioni dopo il titolo conquistato in Olanda. La sua è stata una stagione straordinaria, ottenuta dopo un biennio molto difficile. La vittoria è arrivata da sfavorito, ma non era inaspettata. Il lavoro duro paga, e se a contornarlo c'è un talento cristallino tutto diventa possibile
Infinito Tony
Essere di nuovo sul tetto del mondo, dopo 14 anni di Mondiale in uno sport logorante come il motocross è già di per sé un fatto straordinario. Se a questo si aggiungono che in 14 anni di mondiali ne sono finiti in bacheca ben nove, la dice lunga sull'impronta che Tony Cairoli ha lasciato e sta lasciando nel motocross, una disciplina che grazie al fenomeno di Patti continuerà a parlare italiano ancora a lungo. Il 2017 per Tony è stata un'annata sfolgorante, il suo lavoro e il suo talento lo hanno risollevato dopo due anni bui, contornati da infortuni e molti addetti ai lavori avevano sentenziato l'inizio della parabola discendente di un campione, comunque straordinario. Cairoli, però, è riuscito a fermare il tempo e gli anni che avanzano, pennellando una stagione straordinaria, resa ancora più bella da un mondiale vinto non solo con la forza, ma anche con l'intelligenza tattica di sapere sempre quando poter osare, e quando, invece, giocare d'attesa. Definire questo come il mondiale più bello vinto da Cairoli non è uno sbaglio, ma un semplice dato di fatto.
Vincere ancora, a 31 anni, dopo quasi quindici anni di cross ad altissimo livello è un'impresa di valore assoluto, impreziosita ancora di più da una pletora di avversari che definire comparse è un errore molto grave, basta guardare l'astro nascente Herlings, uno che ha dato del gran filo da torcere al siciliano e che per il futuro si candida come suo naturale successore. Tony, a margine della gara che lo ha consacrato ancora una volta campione ha spiegato: “Vincere questo titolo è stato molto importante per me e per tutta la squadra, a inizio stagione non eravamo dati per favoriti ma abbiamo lavorato duramente durante l'inverno per essere pronti a combattere nuovamente dopo le ultime due stagioni difficili. È stato un anno straordinario, credo il mio migliore finora ed è sorprendente notare che posso ancora migliorarmi dopo 14 anni che corro nel Mondiale. Un titolo è molto speciale per me: è il primo con una KTM 450 e ci ripaga di tutto il lavoro che abbiamo fatto per sviluppare questa moto e renderla adatta al mio stile di guida. Voglio ringraziare tutto il mio team, tutte le persone che lavorano in KTM, la mia famiglia, i miei sponsor e i tifosi di tutto il mondo per il loro incredibile supporto durante questi anni”. Ora gli obiettivi sono tanti, a partire dal matrimonio con la sua storica fidanzata Jill, fino al rinnovo del contratto con KTM. L'obiettivo principale è chiaro, proseguire fino al 2020 (il suo contratto scade nel 2018) per provare a raggiungere il decimo titolo e agganciare (e magari anche superare) un'altra leggenda del motocross, Stefan Everts. Alla luce di questo 2017, per Tony ormai, nulla è impossibile. 
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