Benzina dai batteri di Escherichia Coli, è il futuro?
Scienziati sudcoreani hanno modificato geneticamente il batterio dell'Escherichia Coli per produrre un idrocarburo simile alla benzina. Lo stesso microrganismo era già balzato all'onore delle cronache perché in grado di produrre biodiesel
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Green Planet
Bio-benzina grazie all'ingegneria genetica
Un gruppo di ricercatori dell'Istituto avanzato di scienza e tecnologia sudcoreano (Kaist) di Daejeon ha ottenuto benzina da un ceppo geneticamente modificato di Escherichia Coli, uno dei batteri presenti in maggior numero nell'intestino umano e animale. Il batterio svolge un ruolo importante nel processo digestivo, ma se ingerito può causare meningite, peritonite, setticemia, polmonite e infezioni alle vie urinarie. Fino ad oggi questi microrganismi modificati erano in grtado di produrre solo lunghe catene di idrocarburi, costituite da 13-17 atomi di carbonio, adatte a sostituire il diesel. Ora invece, agendo sul metabolismo del batterio, il gruppo di lavoro guidato da Sang Yup Lee è riuscito ad ottenere alcani a catena corta come nonano, dodecano, tridecano, 2-metil-dodecano e tetradecano, molto simili alla benzina tradizionale che è formata da una miscela di alcani contenenti in media 7-9 atomi di carbonio. “Per ora i risultati sono limitati a 580 milligrammi di idrocarburo per ogni litro di brodo di coltura – da dichiarato Sang Yup Lee - ma i dati sono incoraggianti e stiamo attualmente lavorando per aumentare il rendimento e la produttività della bio–benzina . Questo è il punto di inizio per cominciare a produrre idrocarburi in modo sostenibile per l'ambiente”. I problemi legati alle emissioni in sede di consumo, però, sono ancora da risolvere. Lo studio, pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature, è stato reso possibile anche da finanziamenti provenienti dagli Stati Uniti.
Un gruppo di ricercatori dell'Istituto avanzato di scienza e tecnologia sudcoreano (Kaist) di Daejeon ha ottenuto benzina da un ceppo geneticamente modificato di Escherichia Coli, uno dei batteri presenti in maggior numero nell'intestino umano e animale. Il batterio svolge un ruolo importante nel processo digestivo, ma se ingerito può causare meningite, peritonite, setticemia, polmonite e infezioni alle vie urinarie. Fino ad oggi questi microrganismi modificati erano in grtado di produrre solo lunghe catene di idrocarburi, costituite da 13-17 atomi di carbonio, adatte a sostituire il diesel. Ora invece, agendo sul metabolismo del batterio, il gruppo di lavoro guidato da Sang Yup Lee è riuscito ad ottenere alcani a catena corta come nonano, dodecano, tridecano, 2-metil-dodecano e tetradecano, molto simili alla benzina tradizionale che è formata da una miscela di alcani contenenti in media 7-9 atomi di carbonio. “Per ora i risultati sono limitati a 580 milligrammi di idrocarburo per ogni litro di brodo di coltura – da dichiarato Sang Yup Lee - ma i dati sono incoraggianti e stiamo attualmente lavorando per aumentare il rendimento e la produttività della bio–benzina . Questo è il punto di inizio per cominciare a produrre idrocarburi in modo sostenibile per l'ambiente”. I problemi legati alle emissioni in sede di consumo, però, sono ancora da risolvere. Lo studio, pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature, è stato reso possibile anche da finanziamenti provenienti dagli Stati Uniti.
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