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Team DiDi in pista con ala Ducati 1098R campione del mondo

Nuovo traguardo per il Team Diversamente Disabili: il pilota Emiliano Malagoli, amputato alla gamba destra, è stato il primo artoleso al mondo a guidare in pista a Vallelunga una moto vincitrice del mondiale Superstock 2011, la Ducati 1098R di Davide Giugliano
In sella alla regina
Continua la corsa verso l'abbattimento delle barriere sociali per le persone diversamente abili, sfida incominciata e portata avanti dalla Onlus Di.Di., che punta a riportare in moto e in piste i motociclisti rimasti coinvolti in gravi incidenti. Il nuovo traguardo, raggiunto dal Team Di.Di., è arrivato pochi giorni fa sul circuito di Vallelunga, dove Emiliano Malegoli, pilota toscano amputato alla gamba destra, è montato in sella a una moto Campione del Mondo: la Ducati 1098R del Team Althea con cui Davide Giugliano ha conquistato nel 2011 il Mondiale Superstock 1000. Un'occasione resa possibile anche da Genesio Bevilacqua, team principal di Althea: “Per me è stato un grande piacere rendere possibile questo sogno di Emiliano Malagoli. Ne parlavamo da tempo, ma non c’era mai stata l’occasione. Lui è stato audace e tenace ad insistere e oggi abbiamo trovato lo spazio giusto. A parte l’adrenalina e l’emozione che aveva in corpo, e lo capisco, mi ha sorpreso veramente la sua mentalità di autocontrollo. Ha girato da professionista. Sicuramente è un’esperienza che si potrà ripetere: è stato bello vedere la sua felicità quando è tornato al box”. Ma il vero protagonista di questo traguardo è Emiliano, che dice: “Oggi abbiamo dimostrato che noi piloti disabili abbiamo sia il coraggio che la capacità di guidare una moto che metterebbe a disagio anche un normodotato, soprattutto a livello emozionale. Quando ci sali e avvii il motore, ti vengono i brividi. Noi disabili siamo più abituati a gestire le emozioni. D’altra parte, per noi è più impegnativo guidare una moto, e per questo siamo molto più attenti ad ogni particolare. I nostri corsi di guida puntano proprio a questo: a guardare i dettagli, sia nell’adattare la moto, sia nella posizione di guida, riguardo alle nostre protesi. Io sono molto più attento e scrupoloso di quando ero normodotato, e questo mi permette di andare anche più forte”. Emiliano, che ha perso la gamba in seguito ad un incidente in moto, ha descritto poi così le emozioni che si provano alla guida di un mezzo da competizione: “E’ una moto molto diversa da quelle con cui corriamo noi, anche se mi era stata descritta meno ‘cattiva’ come mappatura, ma ti fa sentire un pilota vero. Devi dosare molto il freno perché non ha niente ha che vedere con quello delle nostre moto, ha la frizione dura, la posizione in sella è più raccolta e caricata in avanti. Il controllo di trazione si sente, e rispetto ad una 1099 stradale va forte anche agli alti e non solo ai bassi regimi. Ho dovuto imparare velocemente il cambio rovesciato e poi ho dosato il gas con parsimonia perché la moto tende ad alzarsi e alleggerirsi: i 190 cavalli si sentono tutti!”. Arrivederci quindi al prossimo progresso del Di.Di., dato che il pilota toscano ha dichiarato che questo è sì un grande traguardo, ma allo stesso tempo anche un nuovo punto di partenza. 
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