Suzuki Hayabusa: via dal listino anche in India, ma...
La maxi di Hamamatsu scompare anche dal listino di Suzuki India, uno degli ultimi baluardi rimasti per la Busa. Anche qui le norme antiniquinamento si sono fatte più stringenti e per la mitica maxi giapponese è arrivato il tempo dei saluti. Non si tratta però di un addio, una nuova Hayabusa potrebbe tornare, forse già nel 2021
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Tornerà?
La notizia è di pochi giorni fa, anche nel mercato indiano non c'è più posto per la Suzuki Hayabusa. La maxi di Hamamatsu, infatti, dopo essere scomparsa dai listini europei e americani a causa delle norme anti inquinamento sempre più stringenti, deve abbandonare anche il mercato indiano, sempre per lo stesso motivo. Le nuove norme entrate in vigore in India, infatti, sono diventate più restrittive e, per il quattro cilindri Suzuki, non c'è più spazio.
Eppure, voci sull'arrivo di una nuova Hayabusa si rincorrono da tempo, del resto la moto, presentata nel 1999 e rimasta pressoché invariata fino alla sua sparizione da listino europeo nel 2018, è un'icona del marchio Suzuki. Un modello storico, la prima a raggiungere la velocità di 300 km/h e forse una delle più amate anche per via di quel design particolare, con il codone molto simile al posteriore di un'ape. A dire il vero ci si aspettava che si muovesse qualcosa in casa Suzuki già nel 2019, visto che in quell'anno sarebbe ricaduto il 20ennale della commercializzazione del modello, ma a quanto pare in Suzuki vogliono attendere ancora un po' per proporre una moto longeva e perfettamente in linea con le norme attuali e, si presume, dell'immediato futuro.
Le voci, come dicevamo si sono rincorse nel tempo, a mesi alterni abbiamo parlato di brevetti per un sistema di scarico più ecologico e di un un sensore di posizione del cambio. Poi di un nuovissimo telaio in lega leggera. Per non parlare di alcune immagini svelate in una conferenza destinata ai soli dealers in cui si intravedeva una linea di una moto inconfondibilmente simile a quella della Hayabusa. Tutte supposizioni, però di certo c'è ben poco. A giudicare "dall'operazione nostalgia" effettuata con la Katana, però, in Suzuki non hanno certo dimenticato la sua maxi e, presto o tardi, qualcosa in questo senso da Hamamatsu arriverà.
Ipotizzando come potrebbe essere il nuovo modello, complici le nuove normative antinquinamento, la cubatura del motore sarà con ogni probabilità aumentata a 1440 cm3: la potenza dovrebbe raggiungere (o superare...) i 200 CV ed aumenterà la coppia a tutto vantaggio della guidabilità. Seguendo le indiscrezioni, poi, dovremo aspettarci anche nuovo telaio con travi più sottili e quindi anche più leggere. Il motore sarà sempre un 4 cilindri in linea, non sembrano verosimili le voci di qualche anno fa che vedevano in arrivo un V4 ed è assai poco probabile che il motore possa essere dotato di un sistema di sovralimentazione (altra voce circolata con insistenza in passato). Insomma, le ipotesi sono tante, per cercare qualche conferma (o l'ennesima delusione) non ci resta che attendere i prossimi saloni autunnali.
La notizia è di pochi giorni fa, anche nel mercato indiano non c'è più posto per la Suzuki Hayabusa. La maxi di Hamamatsu, infatti, dopo essere scomparsa dai listini europei e americani a causa delle norme anti inquinamento sempre più stringenti, deve abbandonare anche il mercato indiano, sempre per lo stesso motivo. Le nuove norme entrate in vigore in India, infatti, sono diventate più restrittive e, per il quattro cilindri Suzuki, non c'è più spazio.
Eppure, voci sull'arrivo di una nuova Hayabusa si rincorrono da tempo, del resto la moto, presentata nel 1999 e rimasta pressoché invariata fino alla sua sparizione da listino europeo nel 2018, è un'icona del marchio Suzuki. Un modello storico, la prima a raggiungere la velocità di 300 km/h e forse una delle più amate anche per via di quel design particolare, con il codone molto simile al posteriore di un'ape. A dire il vero ci si aspettava che si muovesse qualcosa in casa Suzuki già nel 2019, visto che in quell'anno sarebbe ricaduto il 20ennale della commercializzazione del modello, ma a quanto pare in Suzuki vogliono attendere ancora un po' per proporre una moto longeva e perfettamente in linea con le norme attuali e, si presume, dell'immediato futuro.
Le voci, come dicevamo si sono rincorse nel tempo, a mesi alterni abbiamo parlato di brevetti per un sistema di scarico più ecologico e di un un sensore di posizione del cambio. Poi di un nuovissimo telaio in lega leggera. Per non parlare di alcune immagini svelate in una conferenza destinata ai soli dealers in cui si intravedeva una linea di una moto inconfondibilmente simile a quella della Hayabusa. Tutte supposizioni, però di certo c'è ben poco. A giudicare "dall'operazione nostalgia" effettuata con la Katana, però, in Suzuki non hanno certo dimenticato la sua maxi e, presto o tardi, qualcosa in questo senso da Hamamatsu arriverà.
Ipotizzando come potrebbe essere il nuovo modello, complici le nuove normative antinquinamento, la cubatura del motore sarà con ogni probabilità aumentata a 1440 cm3: la potenza dovrebbe raggiungere (o superare...) i 200 CV ed aumenterà la coppia a tutto vantaggio della guidabilità. Seguendo le indiscrezioni, poi, dovremo aspettarci anche nuovo telaio con travi più sottili e quindi anche più leggere. Il motore sarà sempre un 4 cilindri in linea, non sembrano verosimili le voci di qualche anno fa che vedevano in arrivo un V4 ed è assai poco probabile che il motore possa essere dotato di un sistema di sovralimentazione (altra voce circolata con insistenza in passato). Insomma, le ipotesi sono tante, per cercare qualche conferma (o l'ennesima delusione) non ci resta che attendere i prossimi saloni autunnali.
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