Sur-ron Light Bees: le moto tornano sul campo di battaglia
Leggere, invisibili al nemico ed in grado di affrontare, via terra, praticamente ogni tipo di percorso, Lontane discendenti delle Flying Flea di Royal Enfield che quasi 80 anni fa venivano paracadutate sul campo di battaglia, le Sur-ron Light Bees segnano il ritorno delle moto in ambito militare
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Sur-ron Light Bees
L’elettrico è il futuro ed il discorso, si direbbe guardando alle immagini in gallery, vale tanto in ambito civile quanto in quello militare.
Battezzata Sur-ron Light Bees in foto rappresenta la prima moto elettrica specificatamente progettata per l'esercito britannico: una sorta di lontanissima discendente delle vecchie Flying Flea di Royal Enfield che, quasi ottant’anni fa, venivano paracadutate, insieme ai soldati, sul campo di combattimento. L’idea allo studio della 16 Air Assault Brigade britannica è, d’altra parte, la medesima: fornire alle truppe mezze agili e leggeri in sella ai quali spostarsi dal punto di “atterraggio” alla zona operativa vera e propria.
Alimentata da un pacco batteria agli ioni di litio caricabile in meno di 3 ore e mezza e con un'autonomia dichiarata fino a 60 miglia, si presta allo scopo grazie ai soli 47 kg sulla bilancia a fronte di una coppia da 39 Nm, disponibili, ovviamente trattandosi di un’elettrica, fin da subito.
"Uno dei motivi principali per cui siamo interessati all'utilizzo delle motociclette di questo genere - racconta il capitano Dan Lauder - è la necessità di portabilità aerea e, in particolare, di airdrop. La cosa buona di un veicolo così piccolo è che lo si può trasportare direttamente nella parte posteriore degli elicotteri e paracadutarlo direttamente sul campo”. Una possibilità, continua il capitano, che fornisce come è evidente un’infinità di opzioni altrimenti inattuabili, almeno dal punto di vista tattico-militare: “in questo modo potremmo mandare in avanscoperta le truppe seguendo tracciati che una jeep o perfino un quad non potrebbero mai affrontare. È questo il motivo principale per cui noi, come brigata d'assalto aereo, siamo interessati ad una simile sperimentazione: portare un soldato abbastanza lontano, abbastanza velocemente ed in modo relativamente semplice”.
Un ritorno ai tempi che furono? Paradossalmente, nonostante l’avanzamento tecnologico, è così: a partire dagli anni 2000 s’è in campo bellico assistito alla scomparsa della motocicletta di servizio e, già nel 2010, gli ultimi modelli rimasti in servizio nell’esercito inglese sono stati definitivamente eliminati e trasformati in semplici veicoli di riserva per le forze armate in eserciti stranieri. Oggi, la Sur-ron potrebbe rappresentarne il ritorno in servizio in un contesto in cui l’elettrificazione delle flotta armata è obiettivo tutt’altro che lontano: "le motociclette - ha spiegato ancora il comandante Lauder - sono state utilizzate in ambito militare sin da quando sono state inventate. Quello che stiamo facendo ora non è pertanto una grossa novità. Tuttavia, l’aspetto innovativo è rappresentato dell'elettrificazione e dalle opportunità che essa promette presenta”. Qualche esempio? Per comprenderne l’utilità in campo bellico ne bastano due: simili veicoli non sono rumorosi e non lasciano alcuna “firma termica”, rendendosi praticamente invisibili al nemico. Caratteristiche che rendono le Sur-ron adatte sia per le operazioni di ricognizione che per le infiltrazioni, ma anche per le comunicazioni tra differenti postazioni qualora non fosse possibile o conveniente affidarsi a messaggi di tipo elettronico. "Avremo sempre forze umane dispiegate in campo e, per questo motivo, ogni nuova possibilità di spostare fisicamente i soldati da una parte all’altra è un qualcosa da prendere in seria considerazione. Avendole viste in azione - ha concluso - penso che le Sur-ron abbiano straordinarie potenzialità dal punto di vista militare”.
L’elettrico è il futuro ed il discorso, si direbbe guardando alle immagini in gallery, vale tanto in ambito civile quanto in quello militare.
Battezzata Sur-ron Light Bees in foto rappresenta la prima moto elettrica specificatamente progettata per l'esercito britannico: una sorta di lontanissima discendente delle vecchie Flying Flea di Royal Enfield che, quasi ottant’anni fa, venivano paracadutate, insieme ai soldati, sul campo di combattimento. L’idea allo studio della 16 Air Assault Brigade britannica è, d’altra parte, la medesima: fornire alle truppe mezze agili e leggeri in sella ai quali spostarsi dal punto di “atterraggio” alla zona operativa vera e propria.
Alimentata da un pacco batteria agli ioni di litio caricabile in meno di 3 ore e mezza e con un'autonomia dichiarata fino a 60 miglia, si presta allo scopo grazie ai soli 47 kg sulla bilancia a fronte di una coppia da 39 Nm, disponibili, ovviamente trattandosi di un’elettrica, fin da subito.
"Uno dei motivi principali per cui siamo interessati all'utilizzo delle motociclette di questo genere - racconta il capitano Dan Lauder - è la necessità di portabilità aerea e, in particolare, di airdrop. La cosa buona di un veicolo così piccolo è che lo si può trasportare direttamente nella parte posteriore degli elicotteri e paracadutarlo direttamente sul campo”. Una possibilità, continua il capitano, che fornisce come è evidente un’infinità di opzioni altrimenti inattuabili, almeno dal punto di vista tattico-militare: “in questo modo potremmo mandare in avanscoperta le truppe seguendo tracciati che una jeep o perfino un quad non potrebbero mai affrontare. È questo il motivo principale per cui noi, come brigata d'assalto aereo, siamo interessati ad una simile sperimentazione: portare un soldato abbastanza lontano, abbastanza velocemente ed in modo relativamente semplice”.
Un ritorno ai tempi che furono? Paradossalmente, nonostante l’avanzamento tecnologico, è così: a partire dagli anni 2000 s’è in campo bellico assistito alla scomparsa della motocicletta di servizio e, già nel 2010, gli ultimi modelli rimasti in servizio nell’esercito inglese sono stati definitivamente eliminati e trasformati in semplici veicoli di riserva per le forze armate in eserciti stranieri. Oggi, la Sur-ron potrebbe rappresentarne il ritorno in servizio in un contesto in cui l’elettrificazione delle flotta armata è obiettivo tutt’altro che lontano: "le motociclette - ha spiegato ancora il comandante Lauder - sono state utilizzate in ambito militare sin da quando sono state inventate. Quello che stiamo facendo ora non è pertanto una grossa novità. Tuttavia, l’aspetto innovativo è rappresentato dell'elettrificazione e dalle opportunità che essa promette presenta”. Qualche esempio? Per comprenderne l’utilità in campo bellico ne bastano due: simili veicoli non sono rumorosi e non lasciano alcuna “firma termica”, rendendosi praticamente invisibili al nemico. Caratteristiche che rendono le Sur-ron adatte sia per le operazioni di ricognizione che per le infiltrazioni, ma anche per le comunicazioni tra differenti postazioni qualora non fosse possibile o conveniente affidarsi a messaggi di tipo elettronico. "Avremo sempre forze umane dispiegate in campo e, per questo motivo, ogni nuova possibilità di spostare fisicamente i soldati da una parte all’altra è un qualcosa da prendere in seria considerazione. Avendole viste in azione - ha concluso - penso che le Sur-ron abbiano straordinarie potenzialità dal punto di vista militare”.
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