Stunt: Doug Dange "sfida" Evel Knievel
Seguendo le orme dell’icona stunt Evel Knievel, il prossimo 6 agosto, in occasione del 75 ° anniversario di Sturgis Motorcycle Rally, Doug Danger tenterà un salto di 22 auto in sella alla vecchia Harley- Davidson XR -750 di Evel Knievel. Una moto progettata per tutt’altro, traditrice anche dello stesso Knievel: ”So che è pericoloso, ma alla morte ho già sputato in faccia due volte"
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"Quando Dio sarà pronto, che venga lui a prendermi!”
Evel Knievel, una vera e propria leggenda: uno degli stunt-bike più grandi di sempre che, nonostante le infinite e pericolosissime performance, visse fino alla veneranda età di 69 anni. Non c’era nulla che Knievel, rischiando tutto, non abbia provato a fare in sella a una moto, con il risultato di una carriera stellare e oltre 400 ossa rotte…Per scegliere di seguire le orme di uno così, ci vuole, oltre che bravura, anche un bel po’ di fegato: Doug Danger potrebbe essere quello giusto.
Danger iniziò la propria carriera internazionale nel 1979, quando a Palmer, nel Massachussetts, saltò la lunghezza di 10 automobili e poi ancora, dieci anni dopo, nel 1989, battè il record detenuto da Knievel saltandone 20. Nel 1990, Danger si aggiudicò, ancora, il record di salto, volando in sella a una 250cc ben 25 macchine. Solo un anno dopo, nel ’91, un altro record: il salto da rampa a rampa più lungo di sempre, 38 automobili parcheggiate!
La vera sfida, in qualche modo lanciata all’icona Knievel, arriverà però in agosto, quando Danger letteralmente volerà sull’anfiteatro Sturgis Buffalo Chip in sella alla Harley- Davidson XR -750 utilizzata da Evel nel 1972: una moto progettata per “correre” e non per saltare, pesante, faticosa, probabilmente incapace di assorbire una caduta da grandi altezza. Una moto che neppure lo stesso Knievel è riuscito a far atterrare e rimasta praticamente (solo la posizione delle pedane è stata modificata per accogliere il più alto Danger) uguale ad allora…Ma paura (o semplice buon senso) gente come Knievel o come Danger non ne ha mai avuta: "Questo è l'unico salto che Evel non è stato in grado di fare. Sono determinato, cadrò bene” ha detto Danger. “So che è pericoloso, ha aggiunto, ma la morte mi ha preso per la gola due sole volte nella mia vita, e in entrambi i casi le ho sputato in faccia. Quando Dio sarà pronto, che venga lui a prendermi!”
Evel Knievel, una vera e propria leggenda: uno degli stunt-bike più grandi di sempre che, nonostante le infinite e pericolosissime performance, visse fino alla veneranda età di 69 anni. Non c’era nulla che Knievel, rischiando tutto, non abbia provato a fare in sella a una moto, con il risultato di una carriera stellare e oltre 400 ossa rotte…Per scegliere di seguire le orme di uno così, ci vuole, oltre che bravura, anche un bel po’ di fegato: Doug Danger potrebbe essere quello giusto.
Danger iniziò la propria carriera internazionale nel 1979, quando a Palmer, nel Massachussetts, saltò la lunghezza di 10 automobili e poi ancora, dieci anni dopo, nel 1989, battè il record detenuto da Knievel saltandone 20. Nel 1990, Danger si aggiudicò, ancora, il record di salto, volando in sella a una 250cc ben 25 macchine. Solo un anno dopo, nel ’91, un altro record: il salto da rampa a rampa più lungo di sempre, 38 automobili parcheggiate!
La vera sfida, in qualche modo lanciata all’icona Knievel, arriverà però in agosto, quando Danger letteralmente volerà sull’anfiteatro Sturgis Buffalo Chip in sella alla Harley- Davidson XR -750 utilizzata da Evel nel 1972: una moto progettata per “correre” e non per saltare, pesante, faticosa, probabilmente incapace di assorbire una caduta da grandi altezza. Una moto che neppure lo stesso Knievel è riuscito a far atterrare e rimasta praticamente (solo la posizione delle pedane è stata modificata per accogliere il più alto Danger) uguale ad allora…Ma paura (o semplice buon senso) gente come Knievel o come Danger non ne ha mai avuta: "Questo è l'unico salto che Evel non è stato in grado di fare. Sono determinato, cadrò bene” ha detto Danger. “So che è pericoloso, ha aggiunto, ma la morte mi ha preso per la gola due sole volte nella mia vita, e in entrambi i casi le ho sputato in faccia. Quando Dio sarà pronto, che venga lui a prendermi!”
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