Sottosella: quale scooter ce l'ha più grande?
Una delle caratteristiche principali dello scooter è la capacità del sottosella: dimensioni e forma sono essenziali per offrire il massimo della praticità. Con il supporto del nostro Centro Prove abbiamo misurato i vani dei migliori scooter in circolazione
Chi li usa tutti i giorni lo sa benissimo: gli scooter sono comodi e pratici, bastano uno o due accessori “mirati” per utilizzarli senza problemi tutto l’anno. Ma oltre al comfort offrono un’altra comodità: il vano sottosella, un bagagliaio dove mettere il casco nelle soste, la tuta antipioggia, la catena per legarlo al sicuro o il pranzo da consumare in ufficio. Le dimensioni del sottosella variano da modello a modello, ma spesso le case non le dicono chiaramente. Ci pensiamo noi: grazie ai rilevamenti del nostro centro prove, siamo riusciti a misurare e valutare con accuratezza il sottosella degli scooter che abbiamo provato. Chi ce lo ha più spazioso?
Le regole della sfida
Per valutare la capienza dei sottosella nell’ambito dei rilevamenti del nostro centro prove AF Corse, li riempiamo con palline di plastica del diametro di 6,4 cm che poi vengono contate: possiamo così rilevare con precisione la capienza in cm3 del vano. Questo dato però non è sufficiente: conta anche la forma del vano. Per questo motivo, nelle schede degli scooter che trovate qui sotto trovate anche l’analisi e le foto del vano con i caschi che si riescono a “stivare”. Potrete così fare la scelta giusta.
Yamaha Xmax 300
Capienza vano sottosella: 25.911,9 cm3
L’Xmax ha ruote alte (15 pollici davanti e 14 dietro), ma nel maxi sottosella dotato di luce di cortesia ci stanno comodamente due caschi integrali.
Il midi sportivo di Yamaha ha un motore monocilindrico da 292 cm3 piuttosto potente (28 CV), una ciclistica “da moto” con forcella a doppia piastra, ammortizzatori regolabili e freni a disco “a margherita”. Comodo anche nei viaggi in coppia, oltre alla versione Xmax Tech Max con finiture e dettagli sportivi, c’è la versione “base” che costa 6.599 euro. L’accelerazione è brillante, in città risulta ben maneggevole (anche nelle manovre) e le sospensioni assorbono discretamente le buche. Lo abbiamo provato, cliccate qui.
SYM Maxsym 400
Capienza vano sottosella: 24.678 cm3
Il vano sottosella è lungo, ben sfruttabile e dotato anche di luce di cortesia e presa USB. Può ospitare due caschi e avanza ancora spazio.
La posizione di guida del MaxSym 400 è comoda, ma chi è sotto il metro e settantacinque fatica a toccare terra con entrambi i piedi, perché la sella è larga e la pedana non ha le solite svasature per le gambe. Sin dai primi metri si apprezza la spinta regolare del motore da 1200 a 7000 giri e l’avantreno abbastanza rapido nell’impostare le curve, ma sempre preciso e “granitico” nel tenere le traiettorie. Lo scudo è stretto e protegge poco le gambe, mentre il parabrezza ripara bene il busto e parte della testa senza limitare la visuale. Efficace anche la frenata, il doppio disco anteriore è potente e si dosa senza problemi. Convince anche il nuovo controllo di trazione: si attiva quando serve e senza “scossoni”. Prezzo: 6.999 euro franco concessionario.
Yamaha Tricity 300
Capienza vano sottosella: 24.678 cm3
Ottima la capacità di carico: l’ampio vano sotto la sella ha una forma regolare, c’è spazio per due caschi integrali e resta ancora posto per un’antipioggia.
Sul Tricity 300 la posizione di guida è raccolta: si è ben inseriti nello scooter, lo spazio sulla sella è abbondante e le braccia impugnano il manubrio alla giusta distanza. Il suo anteriore dà fiducia, percorre la traiettoria senza scomporsi e consente di impostare le curve con naturalezza. Il motore Yamaha da 28 CV ha una buona spinta e la trasmissione a punto garantisce buone doti di scatto. Il controllo di trazione è ben tarato Il parabrezza poco protettivo limita un po’ il comfort in autostrada, ma nel traffico si prende la rivincita. In città è maneggevole: il peso contenuto lo rende agile nei cambi di direzione e più semplice da gestire alle basse velocità. Costa 8.999 euro franco concessionario, ecco come si comporto su strada.
Piaggio MP3 400
Capienza vano sottosella: 23.307 cm3
Sollevando la sella si accede a un ampio vano dotato di luce di cortesia e di un morbido rivestimento: ha una forma regolare e può accogliere due caschi integrali.
Sul Piaggio MP3 il manubrio largo e la forma della sella portano ad assumere una posizione eretta, si ha la sensazione di dominare meglio la strada. Buono lo spazio per i piedi e le gambe. Su strada si conferma intuitivo, entra in curva con facilità ed è preciso. Il motore da 35,3 CV garantisce accelerazioni decise ma mai brusche grazie al variatore ben tarato. La protezione di scudo e parabrezza è eccellente, le vibrazioni impercettibili e il motore 400 garantisce sempre una riserva di potenza per effettuare i sorpassi in sicurezza. Nel traffico le dimensioni abbondanti penalizzano l’MP3, che richiede un po’ più di attenzione per muoversi negli spazi stretti. Le sospensioni fanno un buon lavoro, incassando le buche senza problemi. Vi raccontiamo come va a questo link. Prezzo: 10.499 euro f.c.
Honda ADV 350
Capienza vano sottosella: 23.307 cm3
Il vano sottosella dalla forma regolare può ospitare due caschi integrali e altri oggetti. Grazie a una paratia mobile posizionabile in diversi punti, il carico rimane ordinato.
L’ADV ha il manubrio largo e la sella rialzata: si sta col busto eretto a “dominare” la strada, mentre le gambe si possono muovere liberamente e arretrare quando si decide di caricare ulteriormente il peso sulle manopole, per esempio quando si affronta uno sterrato. La prova completa la trovate qui. In movimento, lo scooter Honda è molto versatile: il motore spinge bene, progressivo e senza strappi, mentre l’ottimo bilanciamento dei pesi rende facili le manovre e preciso l’inserimento in curva. Le sospensioni assorbono le buche ed eventuali pietre senza trasmettere troppe sollecitazioni al pilota; in più, avendo un controllo di trazione a due livelli di intervento, si può selezionare quello intermedio per divertirsi senza aver paura di esagerare. A velocità autostradali, l’ADV conferma una ciclistica a punto e un’aerodinamica azzeccata dello scudo. Sul pavé e sulle buche profonde le sospensioni si comportano molto bene, ma le ruote da 15” e 14” e le dimensioni del midi giapponese non aiutano negli slalom più stretti e nelle manovre da fermo. Il listino parte da 7.090 euro f.c.
Suzuki Burgman 400
Capienza vano sottosella: 22.073,1 cm3
Il sottosella del Burgman è profondo e regolare: ci stanno due caschi, un jet e un integrale. Dietro lo scudo ci sono altri due vani ampi.
Collaudato e affidabile, è maneggevole e rapido nell’impostare le curve. Nonostante le dimensioni da maxi, se la cava bene anche in mezzo al traffico. Monta un brillante motore monocilindrico 400 cm3 da 31 CV, il telaio è in tubi d’acciaio e le sospensioni di qualità. La ruota anteriore è da 15", mentre quella posteriore da 13" lascia spazio per il vano sottosella. La sella con schienalino regolabile è bassa (71 cm), anche chi è corto di gambe appoggia con sicurezza i piedi a terra. Le pedane sono lunghe e permettono di distendere comodamente le gambe. Il prezzo di questa icona giapponese è di 7.990 euro f.c.
Honda Forza 350
Capienza vano sottosella: 21.242,2 cm3
Nel sottosella del Forza ci stanno comodamente due caschi integrali. C’è anche un divisore che permette di suddividere lo spazio.
L'ultima versione dello scooter giapponese continua a puntare su linee dinamiche e tanta praticità. Il motore monocilindrico Euro 5+ da 330 cm3 e 29,2 CV promette consumi eccellenti: la casa dichiara 30 km/l con un’autonomia fino a 340 km. La dotazione di serie è ricca e completa: controllo di trazione, avviamento con smart key, presa USB-C (nel retroscudo) per ricaricare il cellulare, cruscotto connesso al cellulare con comandi vocali (sulla versione Deluxe) e parabrezza elettrico con ben 18 cm di escursione. Il prezzo è di 6.390 euro franco concessionario, qui la prova completa.
Piaggio Medley
Capienza vano sottosella: 20.290,8 cm3
Il vano sottosella del Medley può ospitare due caschi integrali, ha l’apertura elettrica dal retroscudo ed è completo di luce di cortesia.
Uno scooter completo, infatti è la giusta via di mezzo tra un agile (e piccolo) ruote alte come il Liberty e un più completo GT sportivo come il Beverly. Monta il motore i-get 125 e 150, con start & stop, ABS, e cruscotto connesso al cellulare. Il baricentro basso (il serbatoio è sotto la pedana) e l’ottima ciclistica lo rendono maneggevole a tutte le andature (qui la prova completa). Buona l’accelerazione. Prezzo da 3.799 euro f.c. per il 125 e da 3.899 euro il 150.
Kymco Downtown 350 GT
Capienza vano sottosella: 20.976,3 cm3
Il vano del Downtown è regolare e profondo: ci stanno un integrale e un jet. Comoda la luce di cortesia e pratico il pistoncino che tiene sollevata la sella.
Lo scooter “granturismo” di Kymco è spazioso e comodo anche in coppia. Monta un monocilindrico da 320 cm3 brillante e con consumi sempre sotto controllo: il serbatoio da 12,5 litri permette lunghe trasferte. Le sospensioni sono ben tarate e i freni sempre pronti al comando delle leve. Per chi vuole maggiore sicurezza c’è anche la versione con controllo di trazione: costa 200 euro in più. Scende in piega agile e mantiene con precisione la traiettoria impostata. In città è abbastanza agile e il motore si gestisce con facilità. Buona la protezione di scudo e parabrezza. Il prezzo è di 5.790 euro f.c.
SYM HD 300
Capienza vano sottosella: 19.468,2 cm3
Il vano è ampio e regolare: ci sta bene un casco integrale. In punta però si stringe e lo spazio è sufficiente per piccoli oggetti, ma non per un altro casco.
Il “midi” a ruote alte di SYM è comodo e ben fatto: ha una sella a due livelli ampia e regolare, una ciclistica a punto con sospensioni robuste per la città e freni a disco con profilo a margherita. Il motore da 278 cm3 e 27 CV spinge bene e beve il giusto. Mancano un po’ di “gadget” di ultima generazione come il controllo di trazione, ma il prezzo è basso (4.999 euro). Il propulsore ha un ottimo spunto anche ad alta velocità, la frenata è grintosa e le sospensioni lavorano bene. In città l’HD è agile (più del previsto) e facile da guidare. Ve lo raccontiamo meglio qui.
SYM Joyride 300
Capienza vano sottosella: 17.823 cm3
Il vano sottosella è tra i più grandi della sua categoria: ha una forma ampia e regolare e può contenere due caschi. Dietro lo scudo c’è un altro vano dotato di presa USB.
In sella al Joyride si sta comodi, la seduta è bassa (77,8 cm), la pedana piatta è spaziosa e permette di allungare le gambe dietro lo scudo, ma è un po’ alta da terra: chi è lungo di gambe piega molto le ginocchia. Buona la protezione del parabrezza per busto e testa, ma le spalle rimangono scoperte. L’avviamento con smart key è semplice: una volta in movimento esce subito il carattere brillante del motore, pronto in accelerazione fin dalla partenza e con un ottimo spunto anche oltre gli 80 km/h. Nel traffico il Joyride è maneggevole, nonostante non sia super compatto: i pesi sono ben equilibrati e anche alzando il ritmo mantiene le traiettorie impostate. Ok la frenata dei due dischi, progressiva e potente; se però si pinza solo il posteriore l’ABS entra con facilità. Il prezzo di questo scooter è di 4.999 euro. Qui il test.