Sognava di fare il meccanico Ducati, immigrato amputato di mani e piedi
Aruna, un immigrato clandestino ha perso mani e piedi perché durante la traversata gli scafisti lo hanno legato e buttato nella stiva. Il suo sogno era quello di diventare un meccanico della Ducati. Ora è stata attivata una sottoscrizione per aiutare il ragazzo nel difficile percorso di recupero
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Un aiuto per Aruna
Originario del Burkina Faso, Aruna ha 18 anni e un sogno infranto. Si era imbarcato perché sperava di trovarenel Vecchi Continente quella tranquillità e il lavoro che nel suo paese gli erano preclusi, invece è scampato alla morte per un soffio. Nel bel mezzo della traversata, infatti, Aruna ha avuto un attacco di panico e, raccontano i sopravvissuti, dopo aver urlato di terrore per qualche minuto, gli scafisti hanno deciso di zittirlo legandogli mani e piedi e buttandolo in una stiva sudicia e umida. Aruna è rimasto bloccato in quella posizione per due giorni, mentre le corde usate per immobilizzarlo gli hanno lacerato la pelle provocandogli una grave setticemia. Quando la nave è andata alla deriva e i clandestini sono stati portati sulla terraferma, i soccorritori si sono accorti quasi subito delle sue condizioni. Sono state necessarie ben tre operazioni in settantadue ore per salvarlo, purtroppo però, la necrosi era già pittosto grave ed è stato necessario amputargli entrambi i piedi e le falangi e le falangette delle mani. Il sogno di Aruna era quello di diventare meccanico di moto, della Ducati per la precisione, sua grande passione, e al risveglio dalle operazioni ha chiesto subito che gli venissero portati dei giornali di moto. Ora il ragazzo sta meglio, ma per aiutarlo nelle cure future gli infermieri hanno attivato una sottoscrizione: per poter mandare un aiuto tangibile a questo sfortunato appassionato di moto è possibile fare una donazione al conto corrente postale n: 71662753 intestato a Piccola famiglia dell'Esodo Onlus con causale: "Amici di Aruna".
Originario del Burkina Faso, Aruna ha 18 anni e un sogno infranto. Si era imbarcato perché sperava di trovarenel Vecchi Continente quella tranquillità e il lavoro che nel suo paese gli erano preclusi, invece è scampato alla morte per un soffio. Nel bel mezzo della traversata, infatti, Aruna ha avuto un attacco di panico e, raccontano i sopravvissuti, dopo aver urlato di terrore per qualche minuto, gli scafisti hanno deciso di zittirlo legandogli mani e piedi e buttandolo in una stiva sudicia e umida. Aruna è rimasto bloccato in quella posizione per due giorni, mentre le corde usate per immobilizzarlo gli hanno lacerato la pelle provocandogli una grave setticemia. Quando la nave è andata alla deriva e i clandestini sono stati portati sulla terraferma, i soccorritori si sono accorti quasi subito delle sue condizioni. Sono state necessarie ben tre operazioni in settantadue ore per salvarlo, purtroppo però, la necrosi era già pittosto grave ed è stato necessario amputargli entrambi i piedi e le falangi e le falangette delle mani. Il sogno di Aruna era quello di diventare meccanico di moto, della Ducati per la precisione, sua grande passione, e al risveglio dalle operazioni ha chiesto subito che gli venissero portati dei giornali di moto. Ora il ragazzo sta meglio, ma per aiutarlo nelle cure future gli infermieri hanno attivato una sottoscrizione: per poter mandare un aiuto tangibile a questo sfortunato appassionato di moto è possibile fare una donazione al conto corrente postale n: 71662753 intestato a Piccola famiglia dell'Esodo Onlus con causale: "Amici di Aruna".
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