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Smartphone alla guida, patente sospesa già alla prima violazione

Per quanti abituati a guidare col cellulare in mano le cose potrebbero, finalmente, cambiare: l’emendamento presentato dal Presidente della Commissione Trasporti della Camera impone una linea dura. Le multe s’inaspriscono e,  soprattutto, la sospensione della patente arriverà già alla prima violazione
Linea dura, finalmente
Secondo le statistiche, l’81% degli incidenti stradali è causato dalla distrazione del conducente e, nel 75% dei casi, questa è dovuta dall’uso dello smartphone.
Dopo la “linea morbida” (che toglieva la possibilità di sospendere la patente già alla prima violazione e non alla seconda come avviene ora) e l’inascoltato appello del capo della Polizia Stradale, arriva finalmente un giro di vite. L’emendamento presentato e approvato il 19 luglio dal Presidente della Commissione Trasporti della Camera Michele Meta modifica l’attuale disegno di legge dell’articolo 173 del codice della strada, promettendo regole più ferree e sanzioni maggiorate.
Automobilisti e motociclisti - perché, sembra assurdo, ma ci sono anche loro - pizzicati con lo smartphone in mano saranno puniti con una multa da 322 a 1.294 euro, la decurtazione di 5 punti e la sospensione della patente da 1 a 3 mesi già alla prima infrazione. In caso di recidiva, le sanzioni aumentano: multa da 644 a 2.558 euro, meno 10 punti sulla patente e sospensione di quest’ultima per un periodo da 2 a 6 mesi.
La modifica non lascerebbe inoltre spazio a controversie come quella secondo la quale sarebbe possibile utilizzare il cellulare (o tablet / PC che sia) quando fermi in coda o con semaforo rosso: niente da fare, se al volante o in sella, i dispositivi elettronici non vanno toccati. Ovviamente, la contestazione dovrà essere effettuata sul luogo dalle forze dell’ordine, cioè da Polizia Locale, Stradale o Carabinieri: difficilmente quindi la sanzione potrà essere inviata a casa del trasgressore.
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