Sicurezza stradale: tornano a crescere gli incidenti mortali per i motociclisti
Dopo 10 anni di calo, torna a crescere il numero delle vittime della strada, con un preoccupante incremento tra i motociclisti: ben il 78% nei primi sette mesi del 2015 rispetto allo stesso periodo del 2014. Principali cause: l’uso dello smartphone al volante e mancato uso delle cinture di sicurezza
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Trend virtuoso finito
È durato un intero decennio, dal 2001 al 2013, il calo del numero di morti in seguito a incidenti stradali. Da quest’anno, purtroppo, si registra l’inversione di tendenza: a lanciare l’allarme è stata la Polizia stradale su dati rilevati da Polizia di Stato e Carabinieri (pubblicati sull’ultimo numero di Polizia Moderna). “I primi 6 mesi del 2015 hanno purtroppo confermato l’inversione di tendenza, che ha raggiunto il picco nel mese di luglio appena trascorso”, fa sapere la Polizia Stradale, “in particolare, gli incidenti mortali sono passati dagli 879 dei primi sette mesi del 2014 agli 897 dell’anno in corso (+18, pari a un incremento del 2%), ma anche il numero delle vittime è aumentato di 18 unità, passando da 954 dei primi 7 mesi del 2014 a 972 dello stesso periodo del 2015 (+1,9%); unico dato positivo quello relativo agli incidenti con lesioni e alle persone ferite, diminuiti rispettivamente del 3,6% (704 incidenti in meno) e del 2,8% (853 feriti in meno)”. Il dato più preoccupante è quello relativo agli incidenti nella fascia notturna, dalle 22 alle 6: a luglio gli incidenti notturni mortali sono cresciuti dai 28 del 2014 ai 60 del luglio 2015, con 66 vittime invece di 36. Le vittime sono troppo spesso i motociclisti: mentre la mortalità tra i ciclisti è diminuita del 25% (4 in meno, da 16 a 12), le vittime tra i motociclisti sono aumentate del 78% (da 41 a 73). A anche i pedoni non se la cavano meglio: 18 vittime contro le 10 di un anno fa (+80%). Indiziata numero uno è la distrazione durante la guida, con i cellulari al primo posto: gli automobilisti che lo usano durante la guida sono molti nonostante le pene severe imposte dal codice della strada. Infine, anche il mancato uso delle cinture di sicurezza è tra le cause più frequenti d’incidenti mortali. E spesso sono i bambini seduti sui sedili posteriori i primi a essere colpiti.
È durato un intero decennio, dal 2001 al 2013, il calo del numero di morti in seguito a incidenti stradali. Da quest’anno, purtroppo, si registra l’inversione di tendenza: a lanciare l’allarme è stata la Polizia stradale su dati rilevati da Polizia di Stato e Carabinieri (pubblicati sull’ultimo numero di Polizia Moderna). “I primi 6 mesi del 2015 hanno purtroppo confermato l’inversione di tendenza, che ha raggiunto il picco nel mese di luglio appena trascorso”, fa sapere la Polizia Stradale, “in particolare, gli incidenti mortali sono passati dagli 879 dei primi sette mesi del 2014 agli 897 dell’anno in corso (+18, pari a un incremento del 2%), ma anche il numero delle vittime è aumentato di 18 unità, passando da 954 dei primi 7 mesi del 2014 a 972 dello stesso periodo del 2015 (+1,9%); unico dato positivo quello relativo agli incidenti con lesioni e alle persone ferite, diminuiti rispettivamente del 3,6% (704 incidenti in meno) e del 2,8% (853 feriti in meno)”. Il dato più preoccupante è quello relativo agli incidenti nella fascia notturna, dalle 22 alle 6: a luglio gli incidenti notturni mortali sono cresciuti dai 28 del 2014 ai 60 del luglio 2015, con 66 vittime invece di 36. Le vittime sono troppo spesso i motociclisti: mentre la mortalità tra i ciclisti è diminuita del 25% (4 in meno, da 16 a 12), le vittime tra i motociclisti sono aumentate del 78% (da 41 a 73). A anche i pedoni non se la cavano meglio: 18 vittime contro le 10 di un anno fa (+80%). Indiziata numero uno è la distrazione durante la guida, con i cellulari al primo posto: gli automobilisti che lo usano durante la guida sono molti nonostante le pene severe imposte dal codice della strada. Infine, anche il mancato uso delle cinture di sicurezza è tra le cause più frequenti d’incidenti mortali. E spesso sono i bambini seduti sui sedili posteriori i primi a essere colpiti.
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