Sicurezza stradale - Italia: tre tunnel promossi a pieni voti dai tedeschi
L'ADAC tedesco ha effettuato una serie di controlli sulla qualità dei tunnel europei, analizzando tre tunnel italiani, Traforo del Monte Bianco, del Sant’Angelo sulla A3 e della galleria urbana di Monza hanno ottenuto valutazioni lusinghiere. Tra i “punti critici” segnalati invece vi sono pulizia e luminosità delle pareti interne, i volumi di traffico elevati e la limitata autonomia dei respiratori dei soccorritori in caso di incendio
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Promossi a pieni voti
Ogni tanto i tedeschi vedono del buono in Italia... L’ADAC, Automobilclub tedesco ,ha promosso a pieni voti tre tunnel italiani sottoposti al test europeo EuroTAP. Le “prove” consentono di valutare le caratteristiche di sicurezza e di viabilità delle gallerie, tenendo in considerazione le peculiarità dei diversi tunnel presi in esame, quali, per esempio, lunghezza, illuminazione, ventilazione, congestionamento e uscite di sicurezza.
I maggiori apprezzamenti sono stati ottenuti dal Traforo del Monte Bianco che, proprio a causa della lunghezza (oltre 11 Km con un unico fornice a tratto bidirezionale), comporta inevitabilmente un elevato livello di rischio. Le tecnologie utilizzate all’interno del tunnel, così come il corretto esercizio della galleria, hanno tuttavia permesso di ottenere una votazione complessiva “ottima”. Pagella impeccabile anche per il “Sant’Angelo” sulla A3, a Battipaglia, per il quale sono state fatte notare le eccellenze nei sistemi di illuminazione, di ventilazione, nonché l’ottima gestione del traffico e la disposizione delle uscite di emergenza e delle vie di fuga. Il terzo tunnel a essersi guadagnato voti elevati è stato quello inaugurato ad aprile 2013 sulla SS36 di Monza: nonostante gli ottimi sistemi di sicurezza e di esercizio, a penalizzare la galleria urbana, lunga circa 2 km, è stato l’elevato grado di congestionamento, responsabile di code, rallentamenti e disagi a loro volta causa di potenziali incidenti.
Risultati più che apprezzabili dunque, anche se ancora migliorabili: tra i “punti critici” segnalati per i tunnel presi in esame vi sono infatti la pulizia e luminosità delle pareti interne delle galleria a metà del tunnel, i volumi di traffico elevati con alte percentuali di veicoli pesanti, i tempi di gestione delle emergenze soprattutto nella fase iniziale, gli elevati tempi di attivazione dei sistemi di ventilazione e, ultima ma non ultima, la limitata autonomia dei respiratori dei soccorritori in caso di incendio.
Oltre a quelli italiani tuttavia, l’ADAC ha esaminato quattordici tunnel tedeschi (dieci “ottimo” e quattro “buono”, due austriaci (entrambi ritenuti “ottimi”) e uno svizzero, quello del San Gottardo, che, a causa della piazzole di sosta troppo distanti ed degli elevati volumi di traffico (ma non va dimenticata nemmeno la lunghezza “record” di quasi 17km) ha ottenuto una votazione “buona”.
Commentando il risultato delle gallerie italiane, il Presidente dell’ACI Angelo Sticchi Damiani ha sottolineato che “l’adeguamento alla normativa europea 2004 comincia a dare i suoi frutti, anche se ancora è molto il lavoro da fare. In Italia ci sono 747 km di gallerie che dovranno essere adeguate entro il 30 aprile 2019 con una spesa totale di 1.784 milioni di euro. Tanti soldi, ma spesi bene: investire nella sicurezza stradale significa ridurre i costi sociali legati all’incidentalità, migliorando gli standard di efficienza e di comfort della rete stradale”.
Ogni tanto i tedeschi vedono del buono in Italia... L’ADAC, Automobilclub tedesco ,ha promosso a pieni voti tre tunnel italiani sottoposti al test europeo EuroTAP. Le “prove” consentono di valutare le caratteristiche di sicurezza e di viabilità delle gallerie, tenendo in considerazione le peculiarità dei diversi tunnel presi in esame, quali, per esempio, lunghezza, illuminazione, ventilazione, congestionamento e uscite di sicurezza.
I maggiori apprezzamenti sono stati ottenuti dal Traforo del Monte Bianco che, proprio a causa della lunghezza (oltre 11 Km con un unico fornice a tratto bidirezionale), comporta inevitabilmente un elevato livello di rischio. Le tecnologie utilizzate all’interno del tunnel, così come il corretto esercizio della galleria, hanno tuttavia permesso di ottenere una votazione complessiva “ottima”. Pagella impeccabile anche per il “Sant’Angelo” sulla A3, a Battipaglia, per il quale sono state fatte notare le eccellenze nei sistemi di illuminazione, di ventilazione, nonché l’ottima gestione del traffico e la disposizione delle uscite di emergenza e delle vie di fuga. Il terzo tunnel a essersi guadagnato voti elevati è stato quello inaugurato ad aprile 2013 sulla SS36 di Monza: nonostante gli ottimi sistemi di sicurezza e di esercizio, a penalizzare la galleria urbana, lunga circa 2 km, è stato l’elevato grado di congestionamento, responsabile di code, rallentamenti e disagi a loro volta causa di potenziali incidenti.
Risultati più che apprezzabili dunque, anche se ancora migliorabili: tra i “punti critici” segnalati per i tunnel presi in esame vi sono infatti la pulizia e luminosità delle pareti interne delle galleria a metà del tunnel, i volumi di traffico elevati con alte percentuali di veicoli pesanti, i tempi di gestione delle emergenze soprattutto nella fase iniziale, gli elevati tempi di attivazione dei sistemi di ventilazione e, ultima ma non ultima, la limitata autonomia dei respiratori dei soccorritori in caso di incendio.
Oltre a quelli italiani tuttavia, l’ADAC ha esaminato quattordici tunnel tedeschi (dieci “ottimo” e quattro “buono”, due austriaci (entrambi ritenuti “ottimi”) e uno svizzero, quello del San Gottardo, che, a causa della piazzole di sosta troppo distanti ed degli elevati volumi di traffico (ma non va dimenticata nemmeno la lunghezza “record” di quasi 17km) ha ottenuto una votazione “buona”.
Commentando il risultato delle gallerie italiane, il Presidente dell’ACI Angelo Sticchi Damiani ha sottolineato che “l’adeguamento alla normativa europea 2004 comincia a dare i suoi frutti, anche se ancora è molto il lavoro da fare. In Italia ci sono 747 km di gallerie che dovranno essere adeguate entro il 30 aprile 2019 con una spesa totale di 1.784 milioni di euro. Tanti soldi, ma spesi bene: investire nella sicurezza stradale significa ridurre i costi sociali legati all’incidentalità, migliorando gli standard di efficienza e di comfort della rete stradale”.
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