Senior TT: vince Harrison, ma che sfortuna per Hickman!
Il pilota Kawasaki vince con gran margine visti i problemi tecnici alla Bmw del rivale, che a metà gara stava dominando. È il primo successo nella gara più importante per Deano, il terzo in assoluto. Piazza d'onore per Hickman davanti al mannese Conor Cummins
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Alla fine Dean Harrison è riuscito a battere Peter Hickman e a conquistare il suo primo Senior TT, ma Deano ha avuto bisogno di una mano dalla dea bendata, perché Hicky - già vincitore di tre gare in questo Tourist Trophy-, non era lontano dalla quarta affermazione del 2019, la seconda consecutiva nella gara più importante.
Hickman ha dovuto cedere la vittoria per problemi di surriscaldamento al motore della sua Bmw: dopo il pit stop ha iniziato a perdere progressivamente terreno su Harrison, e a nulla è servito il margine di 17 secondi che aveva messo da parte. Il pilota Kawasaki, dopo avere scavalcato il leader, nel corso dell'ultimo giro ha portato il proprio vantaggio fino a 53”, mentre Hickman cercava di salvare il secondo posto, effettivamente poi conquistato con appena 5.8 secondi sul mannese Conor Cummins.
Fuochi d'artificio tra Harrison e Hickman
La gara era iniziata con il classico duello tra Harrison e Hickman, una costante fin dal Senior TT dell'anno scorso. Al termine del primo giro Peter aveva fatto registrare la media più elevata di questa edizione: 134.28 miglia orarie con partenza da fermo, Harrison staccato di 2.2 secondi. Più indietro si registrava un altro duello, con protagonisti Cummins e Dunlop. Le Honda hanno tenuto di nuovo tutti con il fiato sospeso: con Ian Hutchinson fuori causa per l'ennesimo problema tecnico, Davo Johnson cadeva a Bedstead, pur senza riportare conseguenze. Conor Cummins e Michael Rutter rimanevano così gli unici top rider a difendere l'onore della Casa Alata. Amaro ritiro dopo appena un passaggio anche per Stefano Bonetti, tradito dalla sua Bmw.
L'inconveniente tecnico
A metà gara Hickman comandava ormai con 13 secondi di vantaggio su Hickman, ma dopo il pit stop il suo vantaggio iniziava a scemare. Sul rettilineo di Sulby il quattro volte vincitore al TT faceva segnare “solo” 159 miglia orarie, contro le 190 del passaggio precedente. Costretto a usare marce più alte per non spingere troppo in alto i giri motore e compromettere definitivamente le temperature, Hicky riusciva a difendere per lo meno la piazza d'onore salvandosi dall'attacco di Cummins, mentre Harrison si prendeva una vittoria comunque meritata per quanto aveva fatto vedere nelle ultime edizioni. Quarto posto finale per Michael Dunlop, su Bmw, mentre James Hiller (Kawasaki) si classificava quinto e Davey Todd (Bmw) sesto.
Il bilancio: in scena nuovi dominatori
Se l'anno scorso il gruppetto dei piloti in lotta per la vittoria nelle varie categorie comprendeva anche Dunlop, in questa edizione il confronto si è ristretto a un duello Harrison-Hickman: il pilota di Bradford ha debuttato al Tourist Trophy nel 2011 e con il primo posto nella gara più importante porta a tre le affermazioni totali sull'Isola di Man: il Senior di quest'anno si aggiunge a un successo nella Lightweight e a un'affermazione nella SBK.
A Hickman rimane la magra consolazione della vittoria morale e quella più consistente di altre tre affermazioni in questa edizione. Il pilota del team Smiths d'altronde non è stato fortunato con la meccanica in questo 2019 e anche la sua prima vittoria nella gara Superbike è stata ottenuta con una moto “aggiustata” e votata al compromesso, una via di mezzo tra Superstock e SBK. Impressionante ad ogni modo il vantaggio che Hickman riesce a prendere sugli avversari ogni volta che affronta il tratto della montagna: con queste qualità Peter avrà occasione di rifarsi in futuro.
Hickman ha dovuto cedere la vittoria per problemi di surriscaldamento al motore della sua Bmw: dopo il pit stop ha iniziato a perdere progressivamente terreno su Harrison, e a nulla è servito il margine di 17 secondi che aveva messo da parte. Il pilota Kawasaki, dopo avere scavalcato il leader, nel corso dell'ultimo giro ha portato il proprio vantaggio fino a 53”, mentre Hickman cercava di salvare il secondo posto, effettivamente poi conquistato con appena 5.8 secondi sul mannese Conor Cummins.
Fuochi d'artificio tra Harrison e Hickman
La gara era iniziata con il classico duello tra Harrison e Hickman, una costante fin dal Senior TT dell'anno scorso. Al termine del primo giro Peter aveva fatto registrare la media più elevata di questa edizione: 134.28 miglia orarie con partenza da fermo, Harrison staccato di 2.2 secondi. Più indietro si registrava un altro duello, con protagonisti Cummins e Dunlop. Le Honda hanno tenuto di nuovo tutti con il fiato sospeso: con Ian Hutchinson fuori causa per l'ennesimo problema tecnico, Davo Johnson cadeva a Bedstead, pur senza riportare conseguenze. Conor Cummins e Michael Rutter rimanevano così gli unici top rider a difendere l'onore della Casa Alata. Amaro ritiro dopo appena un passaggio anche per Stefano Bonetti, tradito dalla sua Bmw.
L'inconveniente tecnico
A metà gara Hickman comandava ormai con 13 secondi di vantaggio su Hickman, ma dopo il pit stop il suo vantaggio iniziava a scemare. Sul rettilineo di Sulby il quattro volte vincitore al TT faceva segnare “solo” 159 miglia orarie, contro le 190 del passaggio precedente. Costretto a usare marce più alte per non spingere troppo in alto i giri motore e compromettere definitivamente le temperature, Hicky riusciva a difendere per lo meno la piazza d'onore salvandosi dall'attacco di Cummins, mentre Harrison si prendeva una vittoria comunque meritata per quanto aveva fatto vedere nelle ultime edizioni. Quarto posto finale per Michael Dunlop, su Bmw, mentre James Hiller (Kawasaki) si classificava quinto e Davey Todd (Bmw) sesto.
Il bilancio: in scena nuovi dominatori
Se l'anno scorso il gruppetto dei piloti in lotta per la vittoria nelle varie categorie comprendeva anche Dunlop, in questa edizione il confronto si è ristretto a un duello Harrison-Hickman: il pilota di Bradford ha debuttato al Tourist Trophy nel 2011 e con il primo posto nella gara più importante porta a tre le affermazioni totali sull'Isola di Man: il Senior di quest'anno si aggiunge a un successo nella Lightweight e a un'affermazione nella SBK.
A Hickman rimane la magra consolazione della vittoria morale e quella più consistente di altre tre affermazioni in questa edizione. Il pilota del team Smiths d'altronde non è stato fortunato con la meccanica in questo 2019 e anche la sua prima vittoria nella gara Superbike è stata ottenuta con una moto “aggiustata” e votata al compromesso, una via di mezzo tra Superstock e SBK. Impressionante ad ogni modo il vantaggio che Hickman riesce a prendere sugli avversari ogni volta che affronta il tratto della montagna: con queste qualità Peter avrà occasione di rifarsi in futuro.
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